Vicepresidente dei Grave Saints MC, ossessionato dalla vendetta.
Lei è la preda perfetta.
Lui il predatore che ne fiuta la natura.
Tra i boschi, la loro attrazione è un gioco di possesso e resa. Ma quando l'amore si rivela una minaccia
crudele, abbracciare l’istinto sarà la loro unica salvezza.
Le donne che sopravvivono non dimenticano. Mai.
Lyra Maddox è una sopravvissuta? No, per me il termine sarebbe riduttivo, Lyra è una guerriera che, come ogni altro combattente porta su di sé e dentro di sé il peso delle proprie battaglie. Dopo anni di assenza torna ad Ashbourne Ridge conscia che il suo ritorno non sarà indolore. Il peso del suo nome e del suo passato le faranno da bagaglio, mentre la volontà di mettere un punto alla sua vita guiderà i suoi passi sul suolo “nemico” dei Grave Saints alla ricerca di un qualcosa che forse ancora nemmeno lei conosce, ma di cui sa avere estremo bisogno.
Quello che troverà sarà sicuramente più di quello che si aspetta, le risposte che cerca le troverà negli occhi di un uomo che apparentemente sembra non aver più nulla da dare, né a lei né a se stesso.
Spine. Ovunque. Come se fossero cresciute per difenderlo da ciò che non ha mai saputo affrontare. O che non era pronto ad affrontare. Distolgo lo sguardo. “Perché ti chiamano Thorn?”
“Perché è ciò che resta quando il fiore muore.”
Le sue parole mi trapassano. La mia testa si muove di scatto, i nostri occhi si incontrano e succede qualcosa… Un cedimento. Un’urgenza senza nome
Il passato di entrambi più che forgiarli li ha letteralmente distruttied ora da quelle ceneri sembra forse poter rinascere un qualcosa di nuovo. Il loro incontro è un riconoscersi, una affinità elettiva che li lega a livello primordiale, prima cioè che le loro menti possano processare l’attrazione che provano. È l’istinto che fa riconoscere ad ogni preda il proprio cacciatore e non parliamo solamente di attrazione fisica ma dell’ostinata e insensata attrazione che porta una falena verso la fiamma, verso un qualcosa che la consumerà ma a cui non può sottrarsi.
Mi guarda.
Mi guarda davvero.
E nei suoi occhi non c'è il Vicepresidente di una banda di motociclisti o il predatore che taglia la gola del nemico al buio.
C'è Elias.
Il mio Elias.
Quello che non dice ti amo, ma lo comunica con ogni centimetro di pelle. Con ogni carezza in cui il piacere è il secondo fine, non il primo.
Mi tocca come se fossi casa.
Come se stesse costruendo un altare su un campo minato e non ci fosse più tempo per sistemare le parole, ma abbastanza per sistemare me.
Il loro è un mondo dove la caccia può essere predominio e follia oppure appartenenza. Una visione distorta della forma di possesso più alta, quella di un altro essere umano. Se da una parte Lyra trova mero controllo e manipolazione, volontà di annullare completamente la sua essenza in favore di un predominio totale e assoluto, dall’altro c’è sì desiderio di possesso, di controllo ma in una mutua condivisione tra preda e cacciatore. Il rispetto e la cura che riceve da Thorn le fanno realizzare quanto della sua vita le è stato tolto, ma anche quanto potrebbe avere decidendo di abbandonarsi completamente a questa nuova situazione.
Vengo percorsa da un brivido, un sussulto di quella parte di me che aveva accettato il gelo come unico destino. Il ghiaccio che mi ammantava si scioglie piano, lasciandomi intravedere la possibilità di un calore che non avevo mai sperato di trovare.
Appartenenza.
Credo sia questo il giusto nome per ciò che sto provando, che loro mi stanno offrendo. Mi stringe lo stomaco in un pugno. Un senso di connessione profonda, di radicamento in un terreno che non è mai stato mio, ma che ora mi chiama, mi reclama quasi fosse sempre stato questo il mio posto.
Un mc romance a tinte fosche che ci porta a correre nel bosco a perdifiato quasi fossimo noi le prede inseguite, che esplora tematiche nuove e forse per certi versi difficili, perché in una vita dove siamo abituati a dover controllare ogni cosa credo che la cosa più difficile sia proprio cedere il controllo, abbracciare quella parte istintiva e feroce di noi che spesso non ci permettiamo di “liberare” che costringiamo a una vita domestica e priva di stimoli.
Una conferma della bravura di questa autrice a portarci nella realtà di un MC romance ma anche e soprattutto all’interno dell’animo umano, contraddistinto da mille sfaccettature di una tenebra che spesso si fatica ad esplorare e ancora di più a comprendere, ma che ci affascina come poche altre cose sanno fare.
Forse, sto smettendo di fuggire. Forse non voglio più farlo. Ma non sono sicura di saper restare.






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