sabato 31 maggio 2025

Recensione a "Hidden souls" di Tijan


 

Genere: New Adult
Editore: Heartbeat Edizioni
Data d'uscita: 16 Maggio 2025
Pagine: 419
Prezzo: eBook  3,99 - cartaceo 14,90

 
 
 
 
 
Tutti conoscono Blaise DeVroe. È bello da togliere il fiato, arrogante quanto basta e... pericolosamente irresistibile.

Quando Aspen Monson torna alla Fallen Crest Academy per l'ultimo anno, ha un solo obiettivo: passare inosservata. Ma è difficile restare invisibili quando si finisce con il diventare la stalker accidentale del ragazzo più chiacchierato della scuola.

Lui è fuoco, lei è carta. Eppure, quando si incontrano, qualcosa scatta. Qualcosa che né Blaise, con il suo passato pieno di segreti, né Aspen, con il suo mondo fatto di solitudine e silenzi, possono ignorare.

Tra scandali, feste esagerate e amicizie tossiche, Hidden Souls è una storia travolgente di attrazione proibita, desideri inconfessabili e due anime imperfette che lottano per trovare un posto dove sentirsi finalmente a casa.
 
 
 
 
 
 

 

Ero il topo di biblioteca. L’amante dei libri. Ero come un’insignificante carta da parati. Nel complesso, tendevo a evitare le persone, a non dare troppa confidenza. Ero più brava a mimetizzarmi con lo sfondo. Era un’abilità, la mia. Avevo passato la vita a perfezionarla.

Leggere un romanzo di Tijan, cari Amici Magnetici, è come trovare quella coperta spessa e calda di cui sai di non poter fare a meno in una fredda serata d’autunno mentre sei accoccolata sul divano con una tisana in mano. E anche se adesso ci sono quasi venticinque gradi e il sole splende in modo accecante, la storia di Aspen e Blaise ti prende per mano, priva di leggerezza per la maggior parte del tempo, ma consolatoria come spesso solo uno Young Adult riesce a essere. Cisono tantissime storie all’interno di quella principale e forse è questa la grande forza del libro. Essendo a digiuno di lettura da alcuni mesi, ho affrontato questo viaggio con curiosità e senso di stupore, lasciandomi prendere per mano da questi due splendidi protagonisti e da tutti i personaggi che ruotano loro intorno. Voglio subito soffermarmi su questo, per poi dar loro tutto lo spazio che meritano, perché davvero è impossibile scindere la coppia principale dal gruppo di amici che li circondano, da Zeke, Cross, Bren, Taz e le famiglie complicate e disfunzionali che si portano appresso. Ognuno trova la propria perfetta collocazione, in un altalenarsi continuo di sentimenti contrastanti che sembrano troppo profondi per l’età dei protagonisti. Ma questo è quello cui il genere ci ha abituato, dove i diciottenni vivono crisi che paiono senza fine, hanno un bagaglio pesante su spalle ancora troppo acerbe e reagiscono con forza e spietatezza a quello che la vita mette loro davanti. Tutti sono uno splendido corollario a un amore che nasce incerto e che esplode tra una ragazzina che si aggira come un’ombra per non essere vista e il re indiscusso della scuola, aggressivo, bellissimo e con gli occhi di chi ha vissuto qualcosa che nemmeno la rabbia riesce ad arginare. Una nuova versione de “La Bella e la Bestia”, qualcuno potrebbe pensare, se non fosse che di brutto Blaise almeno all’esterno non ha proprio nulla e, anzi, si muove come un imperatore in mezzo a schiere di ragazze adoranti e ragazzi che vogliono brillare della sua luce riflessa. Eppure in questa apparente perfezione una crepa fa capolino, per divenire sempre più profonda e instabile, preludio di un terremoto di dimensioni catastrofiche che porterà via scudi e rimpianti, lasciando un mare di macerie con cui fare i conti.

L’arrivo di Blaise nella mia vita mi aveva fatto aprire gli occhi. Era come se, fino a quel momento, avessi vissuto in una stanza con le tende abbassate, le finestre chiuse e la luce spenta. Senza nemmeno esserne consapevole. Non sapevo che esistesse un mondo con le luci accese e le finestre aperte.

Ma prendiamoci il giusto tempo e andiamo con ordine. Il romanzo trova perfettamente la sua ragion d’essere nell’uso del punto di vista alternato. La voce di Aspen è dolce, riflessiva, triste e appassionata quando nella sua vita entra quel ragazzo all’apparenza inarrivabile, che decide di stravolgere i piani della sua esistenza e non si pente nemmeno per un secondo del modo in cui lo fa. Aspen è una persona sola, figlia di registi spesso in giro per il mondo, con un lutto mai del tutto rimarginato e un fratello maggiore, Nate, con cui non ha quasialcun rapporto. A un certo punto qualcosa si è spezzato e l’unico modo in cui riesce ad affrontare quello che si porta dentro è rifuggire la folla e andare in campeggio da sola. Aspen vuole essere del tutto invisibile e ci riesce, nonostante sia bellissima e intelligente. Più avanti scopriremo di più sulla sua situazione a scuola e, anche se non si tratta di chissà quale spoiler, non voglio entrare nei dettagli perché comunque sono piccoli pezzi di lei che vanno gustati durante la lettura. Blaise è l’opposto, la nemesi, il fulcro dell’interesse generale, il cattivo ragazzo per eccellenza che dice tutto quello che gli passa per la testa con la brutale onestà che lo contraddistingue. Insieme a Zeke, con cui ha un rapporto di amore – odio, rappresenta la diade eccelsa della scuola, il sogno irraggiungibile e prepotente che mescola dolore e rabbia repressa. Blaise è complesso ma la sua forza, e quella del romanzo stesso, è che la sua tragedia personale è rivelata a poco a poco, senza essere gettata nelle prime pagine come se fosse qualcosa da dire per poi essere dimenticata e passare oltre. Così come Aspen cresce e prova a uscire dal bozzolo per diventare la splendida farfalla che è destinata a essere, anche Blaise deve affrontare finalmente il peso, e l’accettazione, di un bagaglio irrisolto. La sua voce è dura, spezzata, arrogante e cattiva per quasi tutto il romanzo, tranne nei momenti in cui si rivolge ad Aspen. Blaise non cambia, non si redime, e soprattutto è consapevole che quello che gli serve non è il perdono da parte degli altri, in primis della sua famiglia, ma solo quello che può concedere a se stesso. 

Il marcio era ancora dentro di me: era solo stato spinto abbastanza in profondità da riemergere ogni tanto, a brandelli. Aspen era il mio balsamo. Non ero altro che una ferita rabbiosa e sanguinante, e avevo bisogno che lei mi ricoprisse, per stare meglio.

Il romanzo si inserisce perfettamente nel genere e ha in tutto e per tutto le caratteristiche di molti che ho letto. Questi libri ripercorrono uno schema ormai abbastanza popolare e, perdonate la cruda sincerità, forse visto troppe volte. Una coppia di giovanissimi all’apparenza agli antipodi si incontra sfidando tutte le regole sociali e soprattutto quelle non scritte delle scuole di élite. Uno dei due è un emarginato, o per volontà propria come nel caso di Aspen o a causa del comune pensare dei circoli ristretti che si formano nei licei. Per uno strano scherzo del destino questi due mondi all’apparenza inconciliabili si incontrano e questo fa sì che traumi e ferite di entrambi vengano alla luce, creando un dissesto nelle relazioni con le persone che li circondano. Di solito sono drammi familiari, lutti, violenze o atti di sopruso di vari tipi, che portano la coppia lontana da un improbabile lieto fine che poi, comunque, in un modo o nell’altro arriva. Alzi la mano chi non ha letto almeno decine di libri di questo tipo, perché non ci credo. Il romance ce ne ha regalati di bellissimi e non mi vergogno di dire che alcuni sono impressi in modo indelebile nella mia mente. Qual è dunque l’elemento che può contraddistinguere un buon libro da un altro, per far sì che non si perda in questo mare di luoghi comuni? Lo stile, innanzitutto, e il modo in cui vengono delineati i personaggi, tutti inclusi, non solo la coppia di protagonisti. Perché c’è un comune denominare importante in questo genere ed è proprio la presenza del gruppo, di quelli che, anche se all’inizio paiono contrari alla storia d’amore tra la coppia principale, finiscono per prendersi uno spazio importante, non limitandosi a essere mere comparse in un palco troppo piccolo. Aspen e Blaise sono il fulcro della storia, ma il loro contraltare è rappresentato da un numero di comprimari di tutto rispetto, che servono come sfida per migliorarsi e lottare allo scopo di raggiungere l’obiettivo. E insieme ai protagonisti crescono anche loro, in quella inesorabile battaglia che è il passaggio dall’adolescenza all’età adulta che gli Young Adult affrontano, sottolineando la sofferenza intrinseca al processo stesso, che fa male anche se va tutto bene, anche se i tuoi genitori ti amano e non fai parte di una famiglia disfunzionale. Perché è tutta lì la tragedia del crescere e sia Aspen che Blaise la affrontano di petto, dopo aver cercato di fuggire nei modi che entrambi hanno ritenuto più opportuni. Se una è ombra pallida che passa inosservata e l’altro è luce accecante che ferisce con un solo sguardo, poco importa. Insieme rappresentano quella sintesi di rabbia e dolore, speranza e consapevolezza, sentimento e vuoto, in un unicum spezzettato che è perfetto esattamente così com’è, senza fronzoli e senza inutili raffinatezze. Il merito di questa storia non va solo al modo in cui i due ragazzi sono costruiti, ma al valore del loro modo di esprimersi, lucido, consapevole e diretto, pronto a ferire nonostante la giovane età, noncurante del rispetto per chi è più grande solo perché quelli che avrebbero dovuto svolgere il ruolo di protettori per vari motivi si sono scordati di farlo. E’ per questo che posso ribadire quanto scritto all’inizio; questo libro è una coperta, un abbraccio, un sorriso tra le lacrime. Offre uno sguardo affilato su eventi traumatici e al tempo stesso accarezza le nostre paure con la speranza che il domani possa essere migliore. Forse ci saranno solo sogni e aspettative che non verranno realizzate, ma ci sprona a pensare che l’unica cosa che davvero conta non è riuscire ma provare, sempre, anche quando tutto sembra perduto. 

Non sapevo se sarebbe durata. Ma conoscevo la solitudine prima di Blaise, e sarebbe potuto arrivare un momento in cui sarei stata da sola dopo di lui. Preferivo concentrarmi sul presente. Non avrei pensato al fatto che gli altri avrebbero potuto approvare o no la nostra storia. Dovevano avere delle vite meravigliose, se avevano il tempo di giudicare la mia. Buon per loro, ma a me non interessava.

Desideravo solo stare insieme a lui. Tutto qui. E se ciò avrebbe comportato un cuore spezzato, l’avrei accettato. Blaise era il mio rifugio. E speravo, con tutta me stessa, che quella non fosse solo una semplice parentesi nella mia vita. Ma quella era una preoccupazione per il futuro.

Che dire di più, Amici Magnetici? Se amate l’autrice non potete lasciarvi scappare questo romanzo, e se ancora non la conoscete potrebbe essere un ottimo modo per iniziare. Spero che come me apprezzerete lo stile  veloce e privo di fronzoli, diretto come i suoi protagonisti. Tijan non fa sconti e il motivo è semplice; vuole mettere il lettore nella condizione di capire le motivazioni addietro ai personaggi e alle storie che crea, senza influenzarne il giudizio, pronta a essere contestata insieme a coloro che ha fatto nascere dalla propria immaginazione. E questo, scusate se lo sottolineo, è un tipo sano di  menefreghismo di cui Blaise andrebbe oltremodo fiero.



 


 
 
 
 
 
 
Grazie alla CE per averci fornito l'eBook
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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