River Murphy, tenente dei navy seal, durante una missione in Afghanistan ha perso tutto.
Il suo mondo sembra essere andato completamente in frantumi.
Con l’intenzione di riformarla, i suoi superiori cercano un modo per mantenerla operativa e assecondare la sua testardaggine. Diventata temporaneamente guardiana di un faro, il suo unico compito consiste nel riattivare la struttura e prendersi cura di chi, a turno, arriva per scontare un periodo della propria pena. Convinta di essere vicina alla reintegrazione, svolge la sua mansione con il massimo della dedizione, fino a quando non le viene affidata un’ultima importante missione: tenere al sicuro un uomo minacciato dal cartello messicano.
Ismael José Romero Santos è una vera spina nel fianco: arrogante, sarcastico e fin troppo attraente.
Il suo arrivo al faro è destabilizzante quanto una tempesta, e River si sente di nuovo in balìa delle onde delle proprie emozioni.
Da quel giorno, niente è più lo stesso. Gli incubi tornano con prepotenza, e con essi la paura di non aver fatto abbastanza durante quella notte in cui ha perfino sperato di morire.
Opposti e identici, River e Santos si ritrovano coinvolti in una guerra tanto inevitabile quanto necessaria, fatta di baci rubati, ripensamenti, lacrime e cicatrici. E nella loro ultima notte, lui le insegnerà che la morte è solo un rito di passaggio, un ponte verso la vita stessa.
Nata per essere un soldato, River Murphy ha dedicato la sua vita agli ideali di patria e nazione, soprattutto dopo l’11 Settembre.
Ma le missioni sono sempre imprevedibili e per questo, dopo qualche anno, si ritrova sola con il suo cane, compagno di tante missioni, a guardia di quel faro su un’isola sperduta a nord del Maryland: quella è stata l’unica possibilità datale dai suoi superiori.
Lì le vengono affidate, seppure brevemente, persone che hanno problemi con la giustizia, a cui lei dovrà trasmettere in qualche modo il senso del dovere e del rispetto delle regole così fondamentali nella sua vita.
Ma gli imprevisti possono accadere anche in un’esistenza che ormai lei vive con inerzia, quasi con malinconia, e l’imprevisto è Ismael Santos, collaboratore di giustizia nella lotta al narcotraffico.
La convivenza, in quello spazio così ristretto, è subito molto difficile: lui le riporta in superficie quei ricordi e incubi che la lasciano stremata; lei lo spinge a sentirsi un uomo migliore, che può credere in una vita diversa.
«Lei e io siamo così: due persone che si sono ritrovate all’alba con un bagaglio pieno di confessioni.»
La vicinanza forzata farà collidere i loro due mondi così diversi, frantumando sicurezze e sentimenti in tanti pezzi, ma che loro stessi inizieranno a raccogliere piano piano e a ricomporre in un nuovo quadro di vita e di speranza.
«Abbiamo affrontato insieme le onde che ci spingevano verso il fondo, lo abbiamo toccato, ci siamo presi per mano dandoci la forza necessaria per risalire, senza sapere che ci avrebbe accolto un mare calmo, sereno, sotto il più azzurro dei cieli.»
Una storia un po' diversa nel panorama dei military romance, che unisce elementi di novità e quelli classici del romance, e per questo gradevolmente leggibile.
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