Chiunque sia diverso da quello che vuole lo standard non va bene. Va buttato. Siamo tutti rottami per loro. Siamo ammaccati, usurati e inutili. Non ci userebbero nemmeno come soprammobili. E allora vogliono farci nascondere, come il sole dietro le nuvole che resta lì, a brillare fiacco in un modo che non fa bruciare nemmeno gli occhi. Ma resta comunque un sole.
Cari Magnetici, riflettere la propria immagine in uno specchio è un gesto che compiamo abitualmente, più volte al giorno, a volte quasi con noncuranza, abituati alla nostra immagine, ma a volte e per alcune persone questo gesto non è così naturale e nemmeno così semplice. A volte è insoddisfazione, spesso insicurezza, a volte paura di quello che troveremo, altre volte invece è doloroso, perché l’immagine che ci viene rimandata non è considerata “all’altezza” da noi stessi e dagli altri. In un mondo in cui l’apparire è tutto, immaginate di vivere odiando il vostro riflesso, di passare la vita ad evitare di incrociare lo sguardo nello specchio.
È veramente difficile essere me, trovarmi in questo costante stato di bivio, di ansia e di completa indecisione. Ho paura. Ho una paura lacerante di dare fiducia a qualcuno, ma nello stesso tempo ho voglia di farlo, di provare emozioni, di sentirmi come una ragazza normale. Sento che mi sono persa tante cose e che, probabilmente, continuerò a perdermele, perché i miei limiti sono un muro alto e duro, non ho il coraggio di abbatterlo e resto sempre lì, a un passo prima della paura, seduta con le spalle appoggiate a esso.
Emma è una ragazza con un passato, un carico pesante che non vuole condividere con nessuno, solo lasciarselo alle spalle per essere finalmente “normale”, una ragazza che ha degli amici, una che frequenta l’università, una che insomma ha una vita e che in questa vita trova anche l’amore che pensa di meritare. Il primo giorno di lezione stringe amicizia con Manuel, un ragazzo che, come lei, comprende cosa significa il termine diversità, in tutte le sue accezioni, e con Lidia. Da subito sono anime affini, sono gli amici su cui Emma sa di poter contare e con cui a poco a poco impara a confidarsi. Alcuni argomenti del passato sono ancora ferite aperte nella sua anima, ma ora sembra che le cose abbiano preso una piega più facile, più vicina alla vita che Emma sogna di vivere, una vita fatta anche dell’amore di un ragazzo capace di farle battere il cuore.
Arriverà un tempo in cui queste ferite non faranno più male. Saranno solo segni rosa sbiaditi. Li guarderò con il sorriso sulle labbra, perché mi avranno resa quella che sono. Mi avranno insegnato a parare le cadute, a soffiare sui bruciori, a camminare anche con i piedi dolenti. Non sentirò più dolore, perché il dolore mi avrà temprata. Rinascerò da quel male che sembrava consumarmi l’anima. Ritroverò la luce negli occhi e capirò che ne sarà valsa la pena. Perché ho imparato a essere forte e, senza quelle cicatrici, piangerei ancora per un piccolo graffio.
In questa sua rinascita Emma dovrà capire come a volte anche il dolore che ci siamo faticosamente lasciati alle spalle può essere un insegnamento e un monito per quello che ci aspetta. La vita è fatta di momenti felici, ma anche di snodi difficili, di sentimenti feriti, di perdite, di sconfitte, l’importante è tenere sempre presente noi stessi, quello che rappresentiamo, la luce che siamo e che magari qualcun altro, senza motivo, ma a volte solo con cattiveria, ha cercato in ogni modo di spegnere.
Non ci sono formule segrete, e anzi spesso vediamo persone soccombere, al dolore, alla cattiveria, alle ingiustizie, ogni volta che ci rialziamo siamo un po’ più forti, ma anche forse un po’ più soli e consapevoli che tutto dipende da noi, che le persone che ci stanno attorno possono sostenerci, ma la guerra la vinciamo o perdiamo da soli.
La verità è che non conta cosa ti è stato fatto. Alla fine, ciò che conta è quello che resta di te. I pezzi che ti rimangono, li userai per rimetterti a posto e rialzarti. Come si alza un fiore in mezzo alla neve.
Spesso cari Magnetici, i libri che ci restano più impressi, che restano nel cuore, sono quelli in cui riconosciamo parti di noi stessi. Conosco il bullismo per averlo provato, conosco il desiderio di piacere agli altri perché è una cosa che ho rincorso per quasi tutta la vita, e devo dire che conosco anche l’accettazione e l’amore perché ho avuto la fortuna, come la protagonista, di aver trovato qualcuno che ogni giorno mi ricorda quanto io sia amata e importante. Il tempo è un grande maestro, e una grande livella, con l’età impari che certe cose possono ferirti solo nella misura in cui glielo permetti e che spesso le cose o le persone che ti hanno causato dolore non ti devi nemmeno prendere la briga di odiarle perché la vita ha presentato loro il conto.
Ho amato questo libro perché ha saputo ricordarmi cose che ho lasciato dietro di me, ma anche ricordarmi cose che mi porto ancora appresso, che ho imparato sulla mia pelle e che spero mi abbiano reso una persona migliore.
Vorrei portarti dove si vedono le stelle. Dove la luna non è poi così lontana. Dove il tuo dolore si mescola alle nuvole e il vento se lo porta lontano.
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