Si sente sempre fuori posto, incompresa e inferiore agli altri. A scuola è un completo fallimento e il suo Dono, potente ma difficile da controllare, rischia addirittura di causare una tragedia!
Un cambiamento inaspettato avviene quando qualcuno entra nella sua vita, portando con sé la speranza che i suoi sogni possano finalmente realizzarsi. Ma proprio quando inizia ad assaporare la felicità, Libby scopre che non è tutto oro ciò che luccica.
Le responsabilità da cui ha cercato di fuggire tornano a presentarle il conto. Le sue certezze si rimescolano e il mondo le crolla addosso, per una scommessa che il destino ha fatto su di lei e sulle persone che ama.
Perché la vita cambia sempre, a volte in meglio, altre in peggio. E Libby non sarà la sola a subirne le conseguenze.
I suoi l’avevano chiamata come la protagonista di Orgoglio e Pregiudizio, un romanzo della Ost… Ast… Qual era il nome di quella tipa? Mah. Insomma, un’eroina romantica, il che la irritava ancora di più, visto che di romanticismo non ce n’era neanche un grammo nella sua vita. Detestava il proprio nome, anche perché la gente tendeva a pronunciarlo per intero quando voleva rimproverarla per qualcosa. Qualcosa che aveva fatto, che aveva detto, talvolta che aveva pensato. Per questo si faceva chiamare Libby. Lo preferiva.
Superare l’adolescenza è difficile si sa, ma lo è ancora di più se ti chiami Libby e la tua è tutto fuorché una famiglia normale. Con un padre vampiro ed ex centurione romano millenario in pensione, una madre che è transitata dallo stato di semplice mortale a mix di geni paranormali in evoluzione e una serie di fratelli e sorelle con poteri uno più strabiliante e mortale dell’altro l’asticella si alza notevolmente. Lo sa bene Libby che, oltre a sentirsi la pecora nera della famiglia, con il suo potere di scatenare terremoti potenzialmente mortali, deve affrontare le vicissitudini quotidiane di una studentessa di sedici anni, districandosi tra compiti e aspettative genitoriali.
Era così testarda, così chiusa! Alice vedeva in lei una parte di sé, quella che per anni non si era sentita capita, né accettata dal mondo. Ma vedeva in lei anche parte di Tom, con quella sua introversione ostinata che spesso sfociava in disastri naturali. E questo le metteva addosso un’ansia continua.
Essere parte della grande famiglia allargata della Legio è per Libby al contempo una benedizione e una condanna, perché la mette costantemente a confronto con tutto ciò che vorrebbe, ma non riesce ad essere, una figlia migliore, una sorella migliore, una persona libera dal risentimento di non sentirsi compresa da quella famiglia che lei pensa non si sforzi di capirla, ma che, lo imparerà presto, la ama a prescindere da tutto. Divisa tra il desiderio di dimostrare di essere all’altezza e la paura di non controllare un potere che ancora non conosce e non capisce, Libby dovrà affrontare un percorso che la porterà ad allontanarsi dalla sicurezza del nido che conosce verso l’incertezza che spesso dà il dover crescere e il dover scavare dentro sé stessi per far emergere la parte migliore di noi.
Vampira con poteri o meno Libby non è altro che una adolescente spaventata che pensa di essere sola ad affrontare un momento di transizione spaventoso, in realtà dietro di lei si allungano le ombre delle persone che ama e che mai l’hanno abbandonata. Comprendendo meglio sé stessa, sbagliando anche, Libby compirà i passi necessari per leggere l’amore delle persone che da sempre le sono accanto, con forse qualche aggiunta che scopriremo in seguito.
Il freddo della notte le parve diventare gelo e così, con la pelle fredda e la mente lucida, seppe di potercela fare. Non aveva più freni. Poteva smettere di combattere contro le sue paure più profonde. Smettere di temere la reazione di chi aveva accanto. Smettere di avere vergogna di se stessa e della sua capacità.
Cari Magnetici, come spesso ho sostenuto trovo che ogni serie debba avere un suo finale, una sua chiusura naturale che gli impedisca di scadere nel banale e nel ripetitivo, in un qualcosa tenuto in vita solo per compiacere i lettori, ma che non ha più ragione di essere. La serie Legio X ha avuto il suo finale, la sua chiusura, ma i suoi personaggi avevano ancora tanto da dare e sono felice che Emma ci abbia regalato questa nuova serie, questo salto generazionale che ci lascia con un piede nel passato, dove ci sono i tantissimi personaggi che abbiamo amato, ma che proietta il resto di noi nel futuro.
La pensione ha decisamente giovato ai nostri legionari, che ci hanno fornito un numero spropositato di figli e altrettante storie interessanti da raccontare. Questo libro in particolare aveva l’arduo compito di connettere le due cose, mostrandoci il dopo della Legio e facendoci sbirciare il poi della nuova generazione, mi sono accorta che la missione di Emma era riuscita quando alla fine del libro stavo già ipotizzando le storie future di più della metà dei nuovi personaggi.
A distanza dall’uscita del libro finale della Legio ho ritrovato tutti i miei personaggi preferiti, che il tempo non ha scalfito, ma anzi ha migliorato come nel caso dell’algido Tom che ora è passato dal condurre eserciti a cambiare pannolini e nel cambio ci ha pure guadagnato.
Ho letto Rimozione Forzata (il primo libro della serie Legio X, se non lo avete letto correte a recuperarlo subito!) nel 2016 e sono rimasta affascinata dalla storia e dalla capacità di questa autrice di entrare in sintonia col lettore coinvolgendolo nel suo mondo al punto da percepirne i personaggi non come mere figure messe su carta, ma come presenze familiari di cui si ricordano, anche a distanza di anni nomi, caratteristiche e storie. Questo libro mi ha dato la sensazione di tornare in luoghi conosciuti e amati e non posso che esserne felice.
Lei che detestava essere la figlia di e non avere alcuna identità precisa, al di fuori di quella, per la prima volta sentì di poter essere diversa. Una nuova ragazza, più spensierata, più felice.
Grazie davvero! Sono felice che Libby (e gli altri innumerevoli figli di) ti siano entrati nel cuore!
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