È l’ultimo anno alla Lancaster Prep per Arch Lancaster, un ultimo anno che dovrebbe avere il profumo di quella libertà ormai vicina di quel luogo dove tutti i Lancaster devono essere, perché così è la tradizione.
Ma invece di sentirsi libero, è stanco, stufo, in trappola: insomma, è il classico ragazzo viziato, che usa la reginetta della scuola per i suoi comodi, ma che sorprendentemente ha anche un’intelligenza fuori dal comune; e proprio per questo si scontra con colei che lo insegue, in qualche modo, nella classifica di miglior studente.
Quella Daisy Albright, figlia del custode, che è alla Lancaster solo per una borsa di studio per meriti scolastici, che non è amica di nessuno, che non guarda mai nessuno, compatita da tutti perché povera.
Ma la vita scolastica è imprevedibile, e Arch inizierà a trovarsela agli stessi corsi di eccellenza, alle ore extra, alla mensa: verso quella ragazza, con le sue trecce e i suoi orecchini con le margherite, lui prova irritazione, perché lei non lo guarda nemmeno negli occhi.
«C’è qualcosa in lui. Anche quando è cattivo e scostante, è comunque in qualche modo…affascinante.»
E dunque, cari Magnetici, come avrete intuito siamo in una di quelle storie davvero “a fuoco lento”, che ci ricordano molto una recente serie televisiva di successo, proprio perché riesce a trasmetterci quelle differenze così nette tra i due protagonisti: lui, che è cresciuto in una famiglia fortemente anaffettiva, vede davvero Daisy quando lei crede di essere invisibile e la comprende.
La parte migliore di Arch sarà quella che Daisy porterà alla luce poco alla volta, attraverso i bigliettini, le mani intrecciate, le rose, sfidando la sua famiglia.
«C’è altro nel mondo, ora, a parte me. Io mi sento diversa. C’è Arch. Arch e io. Io e Arch. Il mio cuore batte più forte del solito e mi poso una mano sul petto, inspirando a fondo. Fa paura pensare a noi due insieme.»
La loro è una bella storia, di quelle che ci raccontano il mondo scolastico americano e di come si possa trovare l’amore pur essendo così giovani; ma è una storia che ci parla anche della solitudine, della perdita e delle scelte che tutti facciamo.
«Io meritò felicità. merito amore E Arch mi dà entrambi. Ho bisogno di lui. Lo voglio.»
In questo quinto volume della serie, Arch è il cugino dei protagonisti dei precedenti: pochi i riferimenti alle storie già lette, per cui la lettura risulta anche libera da condizionamenti e davvero consigliata!
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