Ecco, questa indagine è un po' entrambe le cose.
Qualcuno aggredisce le donne all'uscita dal lavoro, colpendole alla nuca, e quello che era iniziato come un caso di aggressione è diventato un caso di omicidio.
Con tre cadaveri e sei vittime, la polizia di Clarksville deve fermare l’aggressore. Ma non ci sono indizi, nessuna pista da seguire, per noi come per loro. Questa volta, neanche i miei occhi riescono a essere d'aiuto.
Un pazzo a piede libero che si scatena contro le donne è già abbastanza grave. In più ci si mette anche la polizia, che vuole risposte. Subito.
Siamo tutti al limite. Della soluzione del caso, forse. Della pazienza di Donovan, senza dubbio.
Cari Magnetici, ritorniamo nel mondo di AJ Sherwood con il secondo volume che ci narra le vicende di Jon Bane. Come già visto nel libro precedente, che vi consiglio di recuperare se ancora non lo avete letto, Jon è un sensitivo in forza alla Psy Agency di Nashville. Questa agenzia raduna sensitivi con vari gradi e vari tipi di abilità che “prestano” il loro dono alla polizia per agevolarne e spesso a risolverne i casi. Ritroviamo Jon e il suo compagno e “ancora” Donovan alle prese con un caso che vede un uomo misterioso aggredire donne indifese colpendole alla testa con oggetti contundenti fino a lasciarle svenute, e in alcuni casi persino morte, per strada.
Jon spostò la sedia più vicino per potersi appoggiare su di me, con la testa contro la spalla. Gli piacevano molto gli abbracci, cosa che mi rendeva felicissimo, ma di rado lo faceva in pubblico. Aveva certi limiti che non amava superare quando c’erano intorno degli sconosciuti. Li rispettavo e lo avrei sempre fatto, ma se era lui a infrangere quell’ abitudine, era il segnale che c’era sotto dell’altro.
Jon e Donovan sono anche una neo-coppia che sta imparando a vivere la loro relazione, mentre Donovan ha un carattere aperto e solare e non ha problemi a manifestare il suo attaccamento a Jon, complice anche il fatto di essere cresciuto in una fantastica e accogliente famiglia che non esita un secondo a considerare il sensitivo come un altro figlio e prendersene cura. Jon invece ha delle difficoltà a far entrare Donovan nei suoi spazi, non sicuramente per mancanza di amore ed affetto, ma più per la paura di rivelarsi con il tempo troppo difficile da gestire per il compagno. Il suo è una sorta di meccanismo di autodifesa innata che mette in atto contro una eventuale delusione futura che è certo arriverà. Fortunatamente per lui Donovan è più che determinato. non solo a rimanere con lui, ma anche a dimostrargli i suoi sentimenti.
Da quando ero diventato adulto mi ero convinto che probabilmente avrei vissuto tutta la vita da solo. Per quanto fossi rassegnato, non scalpitavo per quegli anni di vuota solitudine. L’arrivo di Donovan era stata una sorpresa più che gradita, per dirla in modo blando. Mi aveva riacceso la speranza per cose che da tempo avevo accantonato. Dio, ti prego, fa che funzioni.
Questo libro ha la capacità di suddividere l’attenzione di chi legge tra l’indagine poliziesca vera e propria, corredata dalle capacità paranormali di Jon che destano sempre molta curiosità circa la loro portata e utilità, e la storia d’amore tra i due protagonisti che sicuramente farà sospirare parecchie lettrici.
L’amore e la dedizione con cui Donovan si prende cura del compagno sono sicuramente un qualcosa da invidiare, e ognuno di noi dovrebbe augurarsi di trovarne di simili nella propria vita.
L’amore è amore e non conosce distinzione di sesso, razza, nazionalità etc... lo riconosciamo semplicemente per quello che è: prendersi cura vicendevolmente l’uno dell’altro rispettando al contempo i propri spazi personali, sostenere il compagno/a nei momenti belli e in quelli difficili pur lasciandogli autonomia nelle scelte. Credo che Jon e Donovan in questo lascino al lettore un messaggio molto bello, ed è anche uno dei motivi che mi ha fatto appassionare a questa serie.
«Sono un po’ spaventato da quanto ti amo.» Mi cinse il collo con le braccia e si sporse, mormorando sulle mie labbra. «Devi continuare a dirmi “ti amo”. Mi dà coraggio.» «Okay.» Quella parola faticò a uscirmi di gola. Non mi aveva nemmeno mai detto che l’intensità dei suoi sentimenti lo spaventava. Oppure temeva di perdermi e per questo amarmi lo spaventava troppo? Altra cosa di cui avrei dovuto parlargli a mente lucida. Per ora, lo rassicurai. «Continuerò a dirtelo.»
Personalmente non sono una grossa amante del genere poliziesco puro e infatti non leggo quasi mai libri di questo tipo, in questo caso però l’abbinamento tra questo genere e una spiccata parte romance ha alleggerito la mia lettura facendomi davvero apprezzare la serie.
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