Nella narrazione della travolgente epopea napoleonica, Elisa Bonaparte è un personaggio unico e dalle molte sfaccettature, che va oltre le consuete categorizzazioni storiche.
Donna forte, intelligente, appassionata, dotata di quella speciale sensibilità che sa ben calarsi nel proprio tempo senza mai smettere di guardare al futuro, si fa interprete delle forti urgenze di rinnovamento in un mosaico sociale ancora profondamente scosso dalle onde della Rivoluzione in Francia.
Investita della fiducia di Napoleone imperatore, governando di fatto in vece del suo consorte Felice Baciocchi, Elisa lega il suo nome alla Toscana, e a Lucca in particolare: ancora oggi l’aspetto della città racconta del suo operato riformatore, del suo gusto raffinato e del suo amore per le arti, ma anche di un rapporto complesso con una società che non seppe mai superare una diffidenza conservatrice.
Ma al di là della figura pubblica consegnata alle cronache, dalle pagine di un romanzo dallo stile ricco e coinvolgente e fondato su un’accurata analisi storica, ecco emergere un ritratto affascinante, in cui si mescolano fragilità e ambizione, consapevolezza e desideri, sentimenti e peculiarità straordinarie.
«Io, magra e aspra, non rispondevo ai suoi canoni, non gli facevo fare bella figura di fronte alla società. Napoleone amava le donne, ma non ne ricercava l’ingegno.»
Così dice di se stessa, Maria Anna poi Elisa Bonaparte.
Giovanissima sorella del grande generale, viene mandata a soli otto anni in collegio in Francia, dove conoscerà l’unica vera amica della sua vita e dove fin da subito capisce la sua solitudine: la sua è infatti una vita che attraversa non solo i grandi cambiamenti pre e post Rivoluzione Francese, ma anche il suo vivere la vita, i sentimenti e le pulsioni, le passioni per l’arte e la musica, l’amore per quella madre a tratti fredda a tratti affettuosa nei suoi riguardi.
Magra in modo eccessivo per i canoni dell’epoca, possedeva però altre qualità, che unite alla vivacità e curiosità ne facevano una donna affascinante e di certo non da meno delle più belle Paolina Bonaparte e Giuseppina Beauharnais.
Solo a Lucca, nella fase discendente dell’epopea napoleonica, sarà vera protagonista e non più comprimaria, avrà estimatori, amici, e anche un amore seppur fatto di sola passione.
Gli anni passeranno però sempre al fianco di quel marito, sposato per amore e poi divenuto un compagno degli ultimi anni, trascorsi in uno stile completamente diverso da quello degli anni imperiali parigini.
Nei suoi anni toscani lascia il segno, con edifici, monumenti che ancora oggi è possibile vedere e visitare, come in una sorta di filo conduttore sulle orme di suo fratello, inventore del Codice Civile e dell’apparato burocratico statale.
Elisa inserisce anche innovazioni nel campo legislativo, ispirandosi ai principi della Rivoluzione, ma con quel tocco di raffinatezza che le viene da una vita vissuta con grande sentimento e partecipazione.
In poco più di cinquecento pagine, l’autrice riesce nell’intento di raccontarci un personaggio e un periodo storico con una precisa vivacità e attenzione, in una biografia che resta una lettura molto interessante su un personaggio femminile ottocentesco di cui si parla poco.
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