Di Griff, il Vice Presidente degli Storm, abbiamo visto ben poco nei capitoli precedenti: un tipo freddo, scostante, che sta bene solo nel club.
E così, fin dalle prime pagine, in questo nuovo volume sui motociclisti australiani scopriamo subito il suo passato, dove un terribile delitto lo ha privato della sua famiglia portandolo al segreto con cui vive insieme ai componenti del Club.
«Lo Storm poteva anche essere diventato la mia famiglia, ma a volte, nella vita, perfino quella non bastava. Certe volte hai solo te stesso, le tue scelte e la fossa che ti sei scavato da solo. E la mia fossa l’avevo scavata tanti anni prima.»
Come lui, anche Sophie ha un passato complesso, ma che ha cercato di superarlo creandosi una vita propria, e l’incontro con quel motociclista, dall’aspetto truce ma così gentile con sua zia, rispecchia le sue idee anticonformiste.
In quegli occhi riesce a vedere i segreti e il dolore che lui si porta dentro, per come la guarda per come si trattiene con lei, per come la respinge perché convinto di non essere alla sua altezza.
Il loro è un colpo di fulmine, di quelli che dopo qualche giorno lo sai che ci sei dentro e che quella è la tua persona.
«”Meriti molto di più di un uomo come me.” “Da quello che ho capito di te, sei proprio quello che merito” dissi piano.»
Griff porterà a galla tutti suoi segreti nel Club, che ancora una volta lo accoglierà come la famiglia che lui ha sempre considerato, senza cercare di cambiarlo, e condividendo la sua scelta di vendetta.
Diversi sono però i passaggi lasciati indietro e poi ripresi senza un continuo, come per il passato di Sophie e sua sorella, le questioni e i legami vari del Club o la ex di Griff, come se l’autrice avesse unito tante parti ma senza sequenzialità, e che lasciano perplessi.
Le parti “hot”, come sempre in questa serie sono molto dirette, senza alcun filtro e qui tra i due c’è anche una decisa componente bondage, che rientra nella caratterizzazione dei personaggi.
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