L'estate in cui Chase Stern entrò nella mia vita, avevo diciassette anni. Figlia di una leggenda del baseball, gli Yankees erano la mia famiglia, il loro stadio la mia casa, la loro panchina il mio posto di lavoro. La mia attenzione era completamente rivolta al gioco.
All’inizio Chase era solo una distrazione. Una distrazione dall’incredibile sex appeal, che traboccava da ogni centimetro del suo metro e ottanta. Una distrazione che giocava come un dio e si divertiva come un demonio.
Cercai di stargli lontana, ma non ci riuscii.
Tuttavia non fu quello il mio errore più grande.
La squadra iniziò a perdere.
Le donne cominciarono a morire.
E tutto, nel mio mondo perfetto, andò in frantumi.
Potevo farcela. Recitare la parte corretta. Sopravvivere a quel prurito di desiderio. Rinchiudere il cuore e proteggerlo.
Ben trovati Magnetici, eccomi a parlarvi del nuovo libro di Alessandra Torre, Moonshot, edito Hope Edizioni.
Tyler, rimasta orfana di madre a sette anni è costretta a seguire il padre, che ha sempre adorato, ma conosciuto poco a causa delle lunghe e continue trasferte, essendo un giocatore di Baseball degli Yankees, durante tutto il campionato e diviene così la mascotte della squadra.
A diciassette anni si ritrova senza amici se non i componenti della squadra e con l’unico sogno di lavorare per al società che l’ha coccolata come una mamma, facendola diventare parte di una famiglia, ma l’equilibrio si rompe quando in squadra arriva il più chiacchierato giocatore del momento, Chase Stern.
Il loro sarà amore a prima vista, ma qualcosa si spezza e lei si troverà a dover compiere una scelta che non avrebbe voluto.
Il tutto viene condito da una serie di omicidi che si pensano collegati alla squadra, e lei per questa squadra sacrificherà anche la sua felicità.
Non erano i suoi sguardi che mi ammaliavano. Era il suo modo di giocare. Come affrontava senza sforzo una partita in cui noi arrancavamo. Le sue battute, i lanci, il modo in cui il suo corpo si ripiegava quando afferrava una palla o come si tendeva in tutto il suo metro e ottantatré quando si sollevava in aria… Era il mio porno.
Premettiamo che la storia è molto carina, la scrittura semplice, mi è piaciuto molto Chase, nonostante il suo essere scapestrato, la sua maschera con Ty cadrà e verrà fuori un ragazzo d’oro, o quasi.
Ty è una bambina cresciuta in un mondo di adulti e quindi non ha potuto farlo come avrebbe dovuto, tra persone della sua età, vivendo l’adolescenza come tutti, e ritrovandosi sempre molto sola.
Purtroppo sarà stato a causa dei capitoli molto brevi, di un’alternanza di pov in prima persona per lei, in terza per lui, ma io non sono riuscita a entrare pienamente in empatia con i personaggi, mi è sembrato che tutta la storia rimanesse troppo superficiale e poco approfondita, anche la vena di mistero all’interno è gestita in maniera confusionaria.
Questo è ovviamente il mio pensiero e spero di avervi incuriosito così da sapere anche il vostro parere.
Buona lettura.
«Rivoglio ogni secondo che abbiamo perso e milioni di altri ancora. E darei la vita per realizzare questo mio desiderio.»
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