sabato 16 dicembre 2023

Recensione a "Il gioco degli dèi" di Katee Robert

 


Genere: Miti
Serie: Dark Olympus #6
Editore: Newton Compton Editori
Data d'uscita: 14 Novembre 2023
Pagine: 336
Prezzo: eBook 5,99 - cartaceo 9,40

 
 
 
 
Afrodite è una donna con cui non si scherza. Si è guadagnata fama e potere grazie a complesse trame politiche e non si tira indietro quando c’è da sporcarsi le mani. La prossima mossa è pericolosa quanto studiata: sposerà il suo più acerrimo nemico, Efesto, che e da poco entrato nei Tredici che governano l’Olimpo. Afrodite ha un piano per tenere sotto controllo suo marito: far leva sulla dolce e ingenua Pandora, l’unica persona a cui sembra realmente affezionato. Efesto, però, non è uno sprovveduto. E, a sua volta, ha intenzione di giocare d’anticipo. Si dà il caso che Adone, un ex amante della sua bellissima moglie, faccia proprio al caso suo... Un pericoloso gioco di seduzione è appena iniziato, e le sue ripercussioni potrebbero abbattersi sull’intera città. In una guerra in cui gli intrighi si mischiano alla passione, il confine tra vincitori e vinti potrebbe diventare ogni giorno più sfumato.
 
 
 
 
 
 
 
 


Fin da piccola, ho sempre saputo che non mi sarei sposata per amore. L’amore è una favola, una fantasia costruita su bugie sottili come ali di farfalla. Le persone normali si sposano per amore. Si sistemano, comprano una casa con lo steccato bianco, hanno due figli e un cane di nome Spot. Forse alla fine sono felici. Forse no. Ma quella non è la mia strada. Io mi sposo per il potere. Per dovere. Per l’Olimpo.

 

Siamo tornati tra i Tredici, Amici Magnetici, e in questo capitolo ritroviamo alcuni dei personaggi che ci hanno incuriosito durante le prove sostenute da Elena per diventare il nuovo Ares. Teseo, il Minotauro e la figura oscura e tremendamente ambigua di Minosse sono entrati in città adesso, una città sempre più distaccata dagli Olimpi e con lo spettro del cedimento della barriera dietro l’angolo. Se le tensioni politiche sono all’ordine del giorno, ognuno dei Tredici cerca, per quanto possibile, di svolgere il proprio compito. Afrodite ormai da un anno, Eris è votata alla causa; nonostante il rapporto che da sempre la lega ad Adone, ha deciso di sposare il nuovo Efesto quando Teseo, approfittando della clausola prevista dalle leggi, ha ucciso il precedente rivendicandone il ruolo. Entusiasta quanto lei di legarsi in un matrimonio senza alcuno scopo se non quello di spiarsi l’uno con l’altra e possibilmente evitare di uccidersi nel farlo, Teseo si rivela ben presto molto più di quando intravisto nel precedente romanzo dove, ricordiamolo, ha rischiato di morire rimanendo seriamente ferito dalle gesta del nuovo Ares. Ormai zoppicante, nonostante la prestanza fisica e la ferocia, è un uomo che ha deciso di servire Minosse perché è stato l’unico ad averlo salvato, insieme alla migliore amica Pandora, dal dolore e dalla tristezza di un’esistenza in orfanotrofio. Il legame fraterno con Pandora è uno degli aspetti più toccanti del libro, soprattutto quando l’interesse di Afrodite verso la ragazza si risveglia. Perfettamente allineato con la corrente dell’ultimo periodo dove il poliamore ha preso piede e non scandalizza quasi più nessuno, il libro ci regala quattro protagonisti che cercano un modo nuovo per sopravvivere alle macchinazioni  creando, per quanto possibile, un’oasi di pace esterna a tutto il resto.

 

Non importa. Non mi serve la realtà. Ho i piani di Minosse. Dovrebbe essere un’enorme vittoria il fatto che un orfano ......... ora sia parte delle tredici persone più potenti in una delle città più intoccabili al mondo. Mi aspettavo questa sensazione, la pregustavo. Dopotutto, è quello che ho sempre voluto: abbastanza potere da non essere provocato.

 

Teseo, o Efesto come adesso di diritto, è a mio avviso uno dei personaggi più belli che la Robert abbia creato per questa serie, insieme a Patroclo e Ade. Se non riesco ad essere obiettiva quando si tratta di qualsiasi riscrittura con quest’ultimo come protagonista, l’umanità riversata negli altri due è una boccata d’aria fresca all’interno del marciume politico in cui la maggior parte dei personaggi è incastrataÈ ovvio che sia così, vista la scelta di riscrivere la mitologia sottolineando gli aspetti dell’intrigo politico e della violenza legata all’uso dell’informazione, ma sia Teseo che Patroclo rappresentano quel contatto ancora possibile, e soprattutto necessario, affinché ogni afflato di normalità non sia definitivamente perduto. Non è un caso che Afrodite, macchina da guerra cresciuta da uno Zeus crudele, sia pronta a qualsiasi cosa per proteggere la città che deve tutelare. È stata addestrata da sempre a mettere in secondo piano i propri desideri e sa condurre battaglie mediatiche che spostano l’opinione della popolazione, il pubblico, a proprio favore quando necessario. Afrodite è uno strumento e rappresenta il canone della bellezza votata al sacrificio da spezzare a ogni costo; come nei precedenti libri, l’autrice ci regala donne che vogliono conquistare il proprio posto nonostante tutto, ma che ci riescono completamente nel momento in cui si umanizzano. E quale modo migliore di umanizzarsi se non quello di aprire il proprio cuore ai sentimenti? Prima che questo avvenga è però necessario sciogliere i nodi che hanno contribuito a legare un’armatura inossidabile e per farlo una persona sola non basta; ecco che Adone, Pandora e Teseo diventano allora un’arma congiunta volta a distruggere l’impronta di Zeus ancora fortissima nella mente di Afrodite.

 

Ho ferito le persone, così come ha fatto lui. Senza esitare. Senza rimpianto. Lo farei ancora, se la situazione lo richiedesse. Crescendo non avrei mai pensato di rischiare di diventare il mostro che mi aveva terrorizzata durante l’infanzia, eppure è un futuro che ora mi sembra inevitabile.

 

Ed è assurdo che proprio un altro apparente “mostro” come Teseo riesca invece a scardinare quella paura, anche se non può farlo da solo. Non perché non sia abbastanza per lei, ma perché entrambi sono troppo da gestire per un’unica persona; la calma pazienza di Adone entra in gioco, così come la spregiudicatezza di Pandora, in modo diverso pronti a limare e stimolare determinate caratteristiche della protagonista. I quattro si legano in un accordo che sa di casa e di nuovi inizi, mentre la sfida lanciata all’esterno rimbomba come un tuono che si spinge oltre il mare, dove Poseidone osserva i traffici mascherati nei suoi porti. La battaglia contro un nemico ancora sconosciuto è aperta e fa in modo che il macro filone narrativo resti in sospeso fino al prossimo capitolo. A questo proposito vi ricordo che, per apprezzarli al meglio, i libri andrebbero letti in ordine cronologico di uscita anche se teoricamente potrebbero considerarsi autoconclusivi; questo non tanto perché le storie dei Tredici s’intrecciano, ma soprattutto per il mistero che adombra le loro esistenze, quella minaccia che fin da subito è apparsa impalpabile, ma determinata a far crollare l’ordine costituito. 

Apro una parentesi su Eris perché, nonostante la mia predilezione per Teseo in questo volume, è lei il personaggio che si staglia su tutti, diventando la figura accentratrice intorno alla quale si salda una famiglia con quattro punti cardinali distinti, ma interconnessi.

 

“Ho bisogno di essere al sicuro. Ho bisogno di avere un angolo, in questa città abbandonata dagli dèi, in cui riuscire a riposarmi e non dovermi preoccupare di essere pugnalata alla schiena, in senso letterale e figurato. Ho bisogno di smettere di fare del male alle persone a cui tengo di più a ogni mia mossa”.

 

Nonostante le piaccia pensare e fingere di essere il contrario, Eris è umana, e si umanizza ancora di più quando è chiamata col proprio nome; chiunque può essere Afrodite, così come chiunque può prendere il posto di uno dei Tredici, ma di fatto vi è una sola Eris. Consapevole delle guerre intestine tra gli Olimpi e del notevole grado d’insofferenza che scorre nei meandri della città, è talmente lucida da comprendere quando fare un passo indietro, quando allontanarsi da tutto quello che finirebbe per farle perdere definitivamente l’amore per se stessa e la capacità di tenere agli altri. Piena di cicatrici, ma bellissima all’esterno, Eris si muove come una vera e propria dea in mezzo a una pletora di persone adoranti, ma al tempo stesso diviene consapevole della necessaria scissione tra pubblico e privato dove tenta di umanizzarsi. Le interazioni sane della sua vita sono poche e il nuovo marito, che si è auto imposta per il bene comune, non rientra nell’equazione, anche se ben presto dovrà ricredersi. Perfettamente allineata con quanto ci si aspetta da lei è comunque il personaggio con maggior crescita del romanzo anche se aiutata, come ho già detto, dalla relazione con gli altri. Sono dunque i personaggi l’aspetto più apprezzato del libro che, per il resto, avrebbe potuto sviluppare in modo più approfondito gli intrecci e le sottotrame del progetto di ribaltamento dell’Olimpo stesso. Questo però non riguarda solo il volume in questione quanto tutte le opere che fanno parte della serie. Diciamo che l’idea in potenza è buona e ammiccante, ma risente dell’assenza di costruzione solida che un retelling ambizioso vuole portare su carta, insieme a una più approfondita analisi dei caratteri. Gli accenni a risvolti interessanti ci sono tutti e di certo proseguirò con le storie di Euridice e Caronte o di Arianna e Minosse, che si sono affacciati come probabili coppie di cui mi piacerebbe leggere. Eppure questi romanzi, che si leggono piacevolmente in una manciata di ore, anche a causa di questi accenni appena sfiorati non possono certo ascriversi alla categoria degli indimenticabili. Nota dolente l’edizione poco curata e i refusi che, purtroppo, non sono nuovi a questa serie. Tutto sommato comunque un giudizio abbastanza positivo, e come sempre ripeto del tutto soggettivo, anche viziato dall’aver appena terminato letture fantasy più sostanziose sia nella forma che necontenuto.   

 

«Non voglio che tu muoia», dico infine. Afrodite inarca le sopracciglia. «Detto da te, è praticamente una dichiarazione d’amore». «Oh, ma piantala…». Solleva una mano. «Neanch’io voglio che tu muoia. Mi rendo conto che è un cliché iniziare a innamorarsi del proprio marito, ma eccoci qui». «Afrodite…». Mi schiarisco la voce. «Eris, io…». Ancora una volta mi interrompe. «Minosse ti ha detto che intende uccidermi?». Prende un bicchiere e lo riempie quasi fino all’orlo di vino rosso. «Perché mio fratello vuole farmi diventare vedova. Mi chiedo se stiano seguendo la stessa strategia riguardo al nostro matrimonio».

 
 

 


 
 
 
 
 
 
Grazie alla CE per averci fornito l'eBook
 
 
 
 
 
 
 

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