Lui è il mio nemico e io la sua ossessione.
Non ho mai creduto nelle favole, tantomeno nei fae. Ma ciò è cambiato il giorno in cui i fae sono arrivati nella mia città, risvegliando i cacciatori dalle loro tombe.
Quel giorno, ho ricevuto in dono un libro, una collezione di miti e leggende, che si sono rivelate essere più di semplici storie. E proprio mentre stavo per svelare nuovi segreti, mi è stato rubato da qualcuno che consideravo mio amico.
Adesso non so più di chi fidarmi. So solo che ci sono due fazioni e che io non so quale scegliere tra i fae e i cacciatori.
Tuttavia, anche se ho giurato che non avrei mai scelto, sto lentamente propendendo per uno di questi due fronti.
Mi ero proprio illusa, credendo di poter restare fuori dalla lotta tra cacciatori e fae. Non c’era via di fuga. Non per me. Non più.
Catori fatica a venire a patti con il mondo che ha scoperto essere attorno a lei, fatto di fae e cacciatori. Cerca con fatica il suo posto, non appartenendo fino in fondo a nessuna di queste realtà. Non è una fae perché in parte cacciatrice, non fa parte del clan Gottwa perché in parte fae e infine non appartiene alla razza umana, la sola che fino ad ora ha conosciuto.
In due mesi ha perso la madre e altre persone care che le stanno accanto sacrificate, le dicono per un bene superiore, nella eterna lotta tra cacciatori e fae.
Il suo sogno di diventare medico e di scappare dalla vita di Rowan diventa ogni giorno più remoto, perché sempre di più si scopre legata a quella terra che disperatamente cerca da sempre di lasciarsi alle spalle.
Per tutta l’infanzia, avevo sognato di vivere ovunque tranne che in un camposanto, ma adesso ero felice di abitare dove i miei nonni avevano costruito la nostra casa, perché mi permetteva di tenere d’occhio le nove tombe ancora intonse.
La difficoltà di Cat, e anche del lettore, è dipanare la matassa di segreti e bugie, capire chi è l’amico e chi non lo è. Ogni pagina o quasi ci si trova a prediligere una parte o l’altra, salvo poi cambiare idea nel capitolo successivo. Ogni fazione cerca di attirare a sé la ragazza che invece difende strenuamente il suo diritto di scelta, Cat vuole capire cosa si nasconde dietro a tutto ciò che le stanno raccontando per poi fare una scelta consapevole circa il suo schieramento.
Anche il love interest della protagonista subisce dei ribaltamenti di fronte inaspettati, e questo è sicuramente uno degli slow burn più lenti che mi sia capitato di leggere. Probabilmente parte del merito è rappresentato dall’età estremamente giovane della protagonista, ma molto dipende anche dal fatto che i comportamenti dei vari personaggi maschili sono tutto fuorché chiari, sia nei confronti della ragazza che nei confronti della storia in generale.
La nostra discendenza Gottwa non era un segreto nel mondo dei fae. A essere segreta era soltanto la nostra origine mista. A quanto pareva, i fae sentivano che eravamo diverse, ma lo attribuivano al fatto che in noi la magia dei cacciatori si fosse diluita. Non sapevano che Taeewa, l’ultimo cacciatore, aveva sposato la figlia della bazash che coltivava le rose magiche, quelle che conservavano intatti i corpi dei cacciatori in letargo.
Avendo già letto il primo libro ho avuto meno difficoltà nella lettura di questo, i nomi dei personaggi e le loro caratteristiche mi erano più familiari, l’autrice non fa nulla per semplificarci la vita con la storia, almeno per ora, visto che ci sono continui colpi di scena, e vengono comunque aggiunti nuovi dettagli che cambiano la prospettiva generale del lettore, si sta costruendo un racconto che da quello che posso intuire si complicherà ancora molto prima di arrivare a una soluzione.
Lo baciai per tutte le volte che mi aveva salvata e per tutte le volte che mi aveva protetta, per tutte le volte che avevamo litigato e per tutte le volte che avevamo fatto pace. Lo baciai perché avevo sognato di farlo ogni secondo che avevamo trascorso separati, quando pensavo di averlo perso per sempre.
Bella la caratterizzazione dei personaggi principali: Catori è una ragazza forte, testarda, a tratti emergono anche la sua vulnerabilità e le sue incertezze in merito alla situazione corrente anche se dimostra una resilienza di fondo in merito alla vicenda che si trova ad affrontare.
Cruz in questo libro resta un po’ sullo sfondo, non viene aggiunto quasi nulla a quello che già sapevamo, a tratti traspaiono la sua sofferenza e la sua frustrazione nell’essere un mero spettatore e non parte attiva dell’azione. Se nel primo libro lo avete amato, qui lo guarderete con sospetto.
Discorso opposto per Ace, il principe fae, che nel primo libro non usciva benissimo, ma qui si riscatta alla grande. Le sue risse verbali con Catori sono quelle che danno spinta alla storia. Tra loro c’è fuoco, tensione e ti aspetti e ti auguri che esplodano da un minuto all’altro.
Cari Magnetici a questo punto attendiamo il prosieguo della storia per capire cosa ci aspetta.
Un tempo mi piaceva andare a caccia di brividi, ma era prima che i brividi venissero a cercare me. Adesso mi sarei accontentata di meno emozioni.
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