Miei cari lettori, questa settimana torniamo nella fattoria LOVELIGHT, ricordate la storia di Luka e Stella? Beh, ora è la volta di altri due personaggi che hanno accompagnato in momenti importanti i due protagonisti della prima storia. Avete già capito di chi sto parlando? Ve lo aspettavate? Io ci speravo, a dire il vero.
Beckett Porter ed Evelyn St James l’hanno gridato a gran voce durante il primo volume che volevano farsi conoscere meglio, e così la scrittrice B.K. Borison ha creato la loro storia. Il loro libro.
Vi rinfresco un po’ la memoria.
Beckett è il tutto fare della fattoria, la gestisce e si occupa principalmente di curare le piante e i suoi gatti… e, ora, anche un anatroccolo trovatello. È l’eterno scapolo d’oro e taciturno del paese, che risponde solo se ne vale la pena, altrimenti, risponde con grugniti.
Evelyn, invece, è una ragazza di città, un’importante influencer che riesce, con il suo intervento, a far tornare la fattoria di Stella sull’onda del successo.
«Nessuno dei tuoi successi è dovuto al caso. Lavori duro e vai alla velocità della luce. E, secondo me, è questo il nocciolo della questione: hai saltellato qua e là così tanto che non hai trovato un posto in cui mettere radici. Il tuo bel corpicino è esausto. E il tuo cervello pure».
Solo che questa vita l’ha travolta.
Tutto l’ha travolta, e comincia ad essere stanca a non riconoscere più la realtà, ma, soprattutto, la felicità. Così decide di staccarsi da tutto e tutti e rifugiarsi nell’unico posto al mondo in cui si è sentita realmente felice: Inglewild.
«Non puoi forzarti a sentirti felice. Ma puoi aprirti alla felicità. Puoi avere abbastanza fiducia in te stessa da avvertirla quando per caso la trovi».
Comincia a vivere la quotidianità di una realtà nuova, ma sa bene che prima o poi dovrà tornare a quella vita che ha lasciato indietro.
Secondo voi ci riuscirà?
«Quando sei arrivata, la prima notte, hai detto che dovevi cercare la tua felicità. L’hai trovata?».
Per chi ha letto il primo volume, diciamo che la storia di Evelyn e Beck era scontata, sotto diversi punti di vista. Questo secondo volume, come dicevo prima, ci fa comprendere meglio in che modo si sono conosciuti e cosa realmente è successo in quel weekend che li ha visti travolti dall’istinto di un attimo.
Ho adorato la loro storia, perché è un susseguirsi di scoperte, due sconosciuti che devono imparare a conoscersi, pur essendo andati già oltre confini. Ogni giorno è un crescendo. Ogni giorno è un susseguirsi di momenti importanti tra loro, ma anche per la storia.
Il libro all’inizio ci mette un po’ a carburare; le prime pagine sono come un diesel, va lento, ma poi comincia a dare soddisfazioni.
Il solito difetto che ritrovo, come nel primo libro, riguarda le descrizioni TROPPO lunghe che ti trascinano in discorsi perdendo il filo logico della storia, e si ha spesso l’esigenza di tornare indietro e rileggere lo stesso passaggio più volte. Troppo prolisso, quindi, quando non serve, e privo di dialogo, quando è quello che alza il ritmo della storia.
Consiglio comunque la lettura, leggera, dolce e a tratti sostanziosa.
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