Adriano Scala detto «Woodstock» e l'ex vicequestore Giacomo Chiesa sono tornati. Ma non se la passano bene. La popolarità e costata cara sia allo Sherlock Holmes della sinistra romana, dotato di straordinarie doti deduttive che si attivano col consumo di stupefacenti. sia all'incorruttibile sbirro che sembrava destinato a una brillante carriera. Entrambi hanno perso ii lavoro, Chiesa ci ha rimesso pure ii matrimonio, e adesso cercano una soluzione sul fondo di una bottiglia. Pare che niente possa riscattarli dal fallimento. Invece qualcosa succede. A Sperlonga, perla del Tirreno, la giovane ereditiera di una dinastia di imprenditori con entrature nella camorra si e suicidata. La madre della ragazza, però, non crede alla versione ufficiale e contatta Woodstock, che accetta di occuparsi del caso portando con se ii «nemico per la pelle» Chiesa. L'inchiesta mozzafiato in cui si imbarcano porterà a galla i mille segreti celati dietro l'impenetrabile cortina dell'ipocrisia borghese. Tra spietate vendette ed enigmatici rimandi al mito di Saturno si snoda un intreccio segnato dalla presenza di oscuri culti iniziatici. Con la maestria del narratore purissimo, Leo Giorda combina la leggerezza pensosa della commedia noir, gli intrighi del thriller esoterica e le geometrie deduttive del giallo classico, disegnando un'indimenticabile coppia di investigatori - umani, troppo umani - impegnati a sciogliere il più intricato dei misteri: quello che riguarda il mestiere di vivere.
Adriano Scala detto «Woodstock» e l'ex vicequestore Giacomo Chiesa hanno perso tutto.
La precedente indagine non solo è costata il lavoro a entrambi, ma si sono ritrovati a essere altro: Scala, che usa le sue capacità deduttive per indagini, è intervistato solo per l’uso degli allucinogeni, Chiesa, lasciato da sua moglie, non riesce più a ritrovare se stesso se non nell’alcool.
Una morte improvvisa e all’apparenza non casuale, li ripoterà a indagare insieme, loro così diversi, ma uniti da un obiettivo comune, sono quasi diventati amici.
«Non ti chiedo di perdonarmi, ma se puoi cerca di considerarmi una persona diversa da quella che hai conosciuto. Almeno fino a quando lavoriamo insieme.»
Arrivati a Sperlonga, inizieranno a scoprire che quel gruppo di ragazzi non è quello che sembra, non sono amici e tante cose si nascondono in quella apparente, pacifica città sul mare: genitori che torturano i figli con la loro cattiveria, genitori che tacciono, figli che usano se stessi come armi di vendetta.
«Saturno che divora la sua progenie. Nient’altro che una metafora. Calzante, senza dubbio, ma sempre metafora. I figli di Saturno erano lì per vendicarsi dei padri.»
I diversi personaggi della storia sono tratteggiati come dei cattivi che all’apparenza diventano buoni, sotto una specie di occhio esterno che non è altro che la penna dell’autore, per compiere una sorta di involuzione che tiene la storia sempre sul filo della “suspance”.
Fuori dagli schemi del thriller classico, Giorda propone, in questa seconda pubblicazione, una prospettiva sul genere giallo, unendo elementi di novità e particolarità che rendono questo volume un’interessante novità nel panorama dei noir italiani.
Nessun commento:
Posta un commento