Una possessività selvaggia, feroce e incontrollata gorgogliò dentro di lui e mi si riversò addosso. Il senso di protezione derivava dal suo timore per la mia sicurezza. Lui avrebbe ucciso per me, sarebbe morto per me, avrebbe fatto qualsiasi cosa per tenermi al sicuro.
Kailani vive con la zia nel regno di Nightfall, pur essendo di razza mista il suo aspetto è più simile a quello della madre umana piuttosto che del padre elfo. Questo le ha permesso, da un lato di potersi confondere con la popolazione umana del regno senza subire violenze o persecuzioni, ma dall’altro le ha impedito di sviluppare i poteri curativi propri della razza elfica. Poteri che ora le sarebbero molto utili per curare la zia malata, invece di arrivare ad indebitarsi per comprare le medicine che occorrono.
Questo debito la porta dritta dritta su un carro di schiavi in partenza per il regno degli elfi.
Conoscevo quell’uomo da sole ventiquattr’ore e tuttavia mi sentivo come se lo conoscessi da molto più tempo. Era difficile da spiegare. C’era una disinvoltura nella sua presenza, qualcosa di rassicurante e familiare.
Invece di finire a fare la serva per ripagare il suo debito viene notata, e assunta dal re Raife come sua assistente personale e assaggiatrice, in sostituzione del predecessore morto avvelenato in un tentativo di omicidio della regina di Nightfall. Tra i due si instaura un rapporto di amicizia e fiducia e quando il re sarà obbligato a trovare una moglie dai suoi ministri sarà proprio Kailani a fornirgli assistenza nella scelta. Quando ogni candidata verrà depennata dall’elenco sarà un accordo tra i due nel contrarre un finto matrimonio a salvare il trono di Raife e ciò gli consentirà anche di poter continuare la sua guerra contro la regina che ha sterminato la sua famiglia.
Migliore. Amica. Avevo avuto il pensiero di baciarlo... prima che mi definisse la sua migliore amica. Adesso volevo solo morire. Ero grata di essere io quella empatica e non lui.
Rispetto al primo volume, che non mi aveva convinto del tutto, in questo ho trovato una maggiore cura nello sviluppo della storia. I personaggi hanno uno spessore maggiore e le loro azioni e comportamenti sono maggiormente giustificati visto che l’autrice si prende il tempo di raccontarci del loro passato. In particolare, conoscere la storia della famiglia di Raife è utile per comprendere le sue azioni e le decisioni prese nel corso del libro. Il suo comportamento affonda le radici in un passato tragico e solo l’amore per Kailani gli farà superare il blocco che si è autoimposto.
I personaggi femminili sono stati i punti di forza di questi primi due volumi, come Arwen nel primo libro anche Kailani non è una donna che subisce passivamente il suo destino. Innanzi tutto, è istruita e dotata di una mente acuta e brillante, merita la fiducia che Raife le concede nell’essere al suo fianco come amica prima e come compagna poi. Ha abbastanza carattere per comprendere le debolezze dell’uomo di cui si è innamorata e abbastanza testardaggine per conquistarlo anche contro le sue obiezioni iniziali.
La storia tra i due protagonisti ha uno spessore maggiore, si evolve nel tempo superando ostacoli sia esterni che interni alla coppia e questo la rende più credibile e reale.
Il pov, come per il primo volume è sempre unico ed è quello della protagonista femminile, a dimostrazione del fatto che sono le donne a muovere questo mondo fatato, a dispetto dei loro re consorti.
Al protagonista maschile viene riservato un capitolo finale che fa da cameo alla storia ed è riservato a istruire il lettore sul legame tra i quattro re, e dare indizi sui prossimi personaggi maschili.
Ora non ci resta che attendere i due capitoli conclusivi per dare poi un giudizio complessivo alla serie.
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