Ilja
Hanno cercato di portarmi via tutto. Hanno provato ad annientare la mia Bratva.
Volevano spazzare via anche me, ma non hanno considerato la mia forza.
Sono rimasto immobile mentre cercavano di distruggermi, come pietra impossibile da scalfire. Da allora ho sofferto e atteso il momento giusto per fargliela pagare, e adesso finalmente sono pronto.
Avrò la mia vendetta.
E lei, Yuliya Sorokova, sarà solo un danno collaterale di questa guerra, qualcosa da cancellare, un torto da punire. Un’ossessione da cui fuggire.
Anche se lei è diversa, resiliente. Anche se è qualcosa a cui non ero preparato.
Ma si può davvero scappare e ignorare il proprio destino quando è scritto su una pietra e fra le crepe c’è un fiore che sboccia?
Yuliya
C'è stato un momento in cui ho pensato che avrei potuto ricominciare a vivere. La mia libertà era a portata di mano, pronta per essere colta.
In troppi avevano deciso della mia vita, costringendomi a esserne spettatrice, ma finalmente ero pronta a sbocciare.
Forse sarei morta, ma sarebbe stato un prezzo che avrei pagato volentieri in cambio della possibilità di scegliere per me stessa. Ma poi è arrivato lui.
Ilja Kamenev ha cancellato i miei piani in nome della sua vendetta, facendomi diventare un debito da riscattare nelle sue mani. Una pedina nel suo gioco al massacro.
Quello che non sa è che non avrà mai la mia resa. Avrò la mia libertà, e lui sarà solo un brutto ricordo.
Ma ho ignorato che non si può combattere contro il proprio destino, soprattutto se ha le fattezze di un amore oscuro.
Non ti dà scampo, non l’ho scelto, ma lo ha fatto lui.
E anche se sei un fiore che nasce sotto la durezza della pietra che prova a soffocarlo, non riuscirai a contrastarlo.
«Sei elegante, come i rododendri che hanno guidato la mia vendetta. Audace, come il mio pugnale quando chiedeva sangue. Sacra, come un crocifisso. Marchiata dal mio sangue. Posseduta dal mio corpo. Custode del mio cuore. Per sempre al mio fianco. Per sempre, mia.»
Cari Magnetici, ritorna Silvia Carbone con il primo volume della sua nuova serie mafia romance.
Dopo averci guidato nei meandri di Raleigh in sella alle moto degli Skulls of Hell ora ci porta tra le scintillanti luci di Las Vegas tra le fila della famiglia mafiosa russa dei Kamenev.
Ilja è il Don della Bratva, colui che esercita ogni potere e che ha diritto di vita e di morte su tutti i suoi membri, privato della sua famiglia da un attentato anni prima, ha giurato vendetta verso il traditore che ha portato al massacro i suoi cari. Non si fermerà difronte a niente e a nessuno.
Ilja mostrava al mondo solo una parte di sé e il mondo si accontentava. Lo temeva. Io stessa avevo avuto paura di lui. Ma avevo anche visto il suo sorriso, e avevo percepito umanità dietro a quella corazza dura. Avevo visto l’uomo e non il Don. Lui in me vedeva vendetta ma io ci leggevo solo sete di giustizia. Da me voleva riscattare un debito ma io percepivo solo rassegnazione. Io mi sentivo dilaniata ma lui era riuscito a ricompormi. Poteva il male abbracciare il bene? O l’oscurità fondersi con la luce? E soprattutto, poteva Ilja perdonare me come io stavo iniziando a perdonare lui?
Yuliya Jurisevna Sorokova è una fuggitiva dall’età di sedici anni, il padre è implicato nel tradimento della famiglia di Ilja e l’ha costretta a vivere in clandestinità. Viene nuovamente rintracciata e catturata dalla Bratva dopo l’omicidio del padre, questo porterà Yuliya e Ilja di nuovo molto, molto vicini con implicazioni e rivelazioni sconvolgenti.
Mi sentivo come il bambino che ero stato un tempo. Quello che guardava il sole a occhio nudo sapendo che faceva male e che poi si stropicciava gli occhi per togliere dalle iridi quelle piccole macchie scure che gli offuscavano la vista. Ecco.Yuliya era sempre stata il mio sole. Quello che guardavo da lontano e che mi aveva accecato per il resto dei miei anni. Quella luce che sapevo appartenermi.
In questo libro viene fuori l’anima dark dell’autrice che io ho sempre amato: le ambientazioni cupe, le azioni al limite della legalità, o proprio totalmente oltre, i personaggi maschili con una forte connotazione dominante e le donne che non sono solo belle statuine, ma all’occorrenza sanno come maneggiare una pistola o un pugnale.
Ho davvero amato la caratterizzazione di Ilja, il suo dualismo tra il Don e l’uomo, la compartimentazione che cerca di dare alla sua vita che va un po’ a monte quando trova, o meglio ritrova l’unica donna capace di tenergli testa. È consapevole ora come in passato che Yuliya è sua e se la prende con la violenza del mafioso e la brama dell’uomo.
Yuliya dal canto suo non è certamente da meno, combatte da tutta una vita per la sopravvivenza: prima significava vivere in un mondo che le era estraneo, e dopo, quando deve imparare di nuovo a esistere in una realtà che da tanti anni ha abbandonato, ma che le è rimasta dentro. Perché lei è e sarà sempre una donna della Bratva. Sono due pezzi complementari separati dal tempo e dalla vita che però sono destinati da sempre a incastrarsi.
Lei rimescolava le carte del nostro rapporto nello stesso modo in cui, in modo lento e inesorabile, io scalfivo le sue emozioni. Arrivava a toccare ventricoli e atri che pulsavano il sangue nel mio cuore, scalfendo quell’acciaio con cui pensavo, invece, di averlo avvolto. Io penetravo il suo con la stessa ferocia, facendola vibrare sotto le mie mani e impossessandomi della sua oscurità. E quella vendetta, ora, mi sembrava inutile e lontana, perché sapevo che anche lei mi voleva con la stessa brutalità con cui la esigevo io. Solo che ancora non ne era consapevole perché era brava a nascondersi e a non pretendere niente dalla vita. Voleva essere invisibile, ma nulla di lei lo era. Grazie al suo aspetto e alla sua tenacia, era quel tipo di donna che entrando in una stanza convogliava tutti gli sguardi su di sé. E nessuno si sarebbe più avvicinato a lei, me ne sarei preoccupato io di tenerla legata a me.
Personalmente non sono una amante appassionata del genere mafia, perché spesso mi perdo nella comprensione delle varie dinamiche che muovono le organizzazioni, non succede in questo libro che ha rappresentato il giusto compromesso: riesce ad avvicinarti e a spiegare il mondo mafioso, senza sacrificare la parte romance.
Sullo sfondo, ma neanche tanto, si muovono in perfetta sincronia con i protagonisti una serie di personaggi secondari tutti molto interessanti, quindi Magnetici non ci resta che sapere chi sarà il protagonista del prossimo volume della serie.
Amami o odiami, entrambi sono a mio favore. Se mi ami sarò sempre nel tuo cuore, se mi odi sarò sempre nella tua mente.
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