Non ho mai affermato di essere una brava ragazza, ma di sicuro non ho mai chiesto questo.
Killian, Tristian e Rath.
Questi tre uomini sono una parte del mio passato - un passato che preferirei non guardare mai più negli occhi. Al liceo, loro conoscevano i miei segreti e io conoscevo i loro. Loro avevano il potere e io non avevo nulla. La notte in cui è andato tutto distrutto, il mio fratellastro ha permesso ai suoi due migliori amici di sfogare la loro rabbia su di me, mentre lui stava a guardare. Mentre ridevano di me.
Ma il mio segreto più grande non è ciò che è successo quella notte. Così sono scappata, risoluta a non tornare mai più.
Tre anni dopo mi ritrovo davanti alla loro porta come un cane randagio. Ora che sono assurti al rango di Signori della Forsyth University, sono più potenti che mai. Ma io sono ancora in fuga, e c'è un altro mostro che mi dà la caccia ora.
Cosa potrebbe mai riportarmi nelle loro vite, nelle loro case e, infine, nei loro letti?
La paura.
La vergogna.
La disperazione.
Killian,
Rath e Tristian non sono gli unici a volermi. C'è qualcuno di molto più
pericoloso là fuori che mi perseguita fin da quando ho lasciato la
città. Qualcuno che rende il male che conosco meno pericoloso del male
che ignoro.
Ma essere la loro Signora non significa solo avere abiti alla moda e una reputazione.
Potrò essere sotto la loro protezione, ma sono anche alla loro mercé.
E non c'è niente che un Signore ami di più che prendere il controllo.
Non avevo intenzione di diventare una di quelle ragazzine che si fanno pagare dagli uomini adulti in cambio di piccoli favori sessuali, ma dopo aver postato una mia foto in spiaggia in bikini durante le vacanze di primavera, hanno continuato ad arrivarmi richieste sul mio account ChattySnap.
Sono scelte all’apparenza semplici che a volte stravolgono i fili di un’esistenza intera. Come quando, poco più che adolescente, cerchi una via di fuga da una situazione in cui ti senti costretta, magari perché tua madre adesso ha un nuovo compagno e ti ha portato a vivere in una villa di seicentocinquanta metri quadri piena di ombre, sorrisi incastrati, e un fratellastro che sembra voler bruciare persino l’aria che respiri. E se hai un piano di fuga e non puoi chiedere alla tua famiglia perché è proprio da quest’ultima che vuoi scappare, allora forse usare scatti più o meno innocenti per fare soldi in modo facile non sembra poi del tutto sbagliato. Che importa se dietro lo schermo, a sbavare sulle tue forme, può esserci un nerd timido oppure un pervertito per cui diventi un’ossessione? Passano tre anni da quel giorno malaugurato in cui, pena un ricatto che non può accettare, Story è costretta a lasciarsi avvicinare dal fratellastro Killian e dai suoi inseparabili amici Tristian e Rath. La Triade di cui tutta la scuola parla, per la loro avvenenza e la loro popolarità, è ammantata di oscura tragedia e gusti decisamente discutibili sul modo in cui una giovane ragazza inesperta dovrebbe essere trattata. Il loro primo e vero incontro avviene nella lavanderia di quella villa impietosa, dove parte dell’innocenza di Story si sgretola davanti alla rabbia di Killian e alla perversa consapevolezza degli altri.
“Proprio così, Ciliegina. Se dici una parola su di me e sui miei amici, mostrerò a quell’imbecille di mio padre, che è convinto che tu sia il più innocente dei fiocchi di neve, cosa hai fatto online.” Sfoglia l’account Sugar Baby che ho creato, comprese le foto che ho postato.
E poi un vuoto, enorme, di tempo e spazio in cui i chilometri si frantumano, i mesi si accavallano, ed eccola lì, davanti alla porta del loro maniero alla Forsyth University, decisa a rientrare nel mondo da cui è scappata perché quello che ha trovato fuori è ancora più terribile. L’alternativa tra un mostro che conosci e uno che non conosci è semplice da gestire, e dal bussare alla porta al trovarsi al cospetto di questi ragazzi così diversi e così simili a come li ha lasciati trascorre solo un attimo, veloce come un battito di ciglia. Al pari di tutti i Reali delle confraternite d’eccellenza, i Signori, i più alti in grado, stanno cercando la prossima Sovrana, quella Signora che per un anno dovrà vivere nella casa, indossare il loro simbolo, essere sempre disponibile e vivere in funzione di ogni loro desiderio. Questo include un vestiario selezionato, il fatto di poter mangiare e dormire quando sono loro a deciderlo, un tracciatore sempre attivo sul cellulare e una serie infinita di regole cui attenersi. D’altro canto, la Signora ha lo status più alto di tutto il Campus, superiore a Contesse, Baronesse e Principesse, in una battaglia all’ultimo sangue fatta di sorrisi falsi e timore reverenziale. Ed è proprio alle selezioni per questo ruolo che Story si candida, ultima a presentarsi, schernita dalle bellezze plastiche e prorompenti che la precedono. Eppure è lei che vince, che avvolge ancora una volta i desideri di quei tre uomini che la guardano e cercano di spezzare in ogni modo l’ultima parvenza di normalità che le è rimasta. Tutti hanno segreti, ma Story ha una verità, e non ha alcuna intenzione di condividere più di quello che è necessario per sopravvivere. È una scelta precisa, letale, come la consapevolezza di sé che emerge ogni giorno di più, disincastrandosi dalla nebbia in cui ha infilato il proprio passato.
La parte peggiore di tutta questa storia è la presa di coscienza che Rath potrebbe avere ragione. Forse è questo che sono. Una calamita per i maniaci, un oggetto da usare e una che si eccita da morire per tutto questo.
Eppure lei ha qualcosa che è ancora integro, nel suo essere spezzata, ed è il valore più alto della posta in gioco; un’innocenza intatta, che nessuno ha mai sfiorato se non Rath in quel pomeriggio anni prima, che brucia come una condanna. È mai possibile che possa diventare ancora più intoccabile? Agli occhi del mondo, anche esterno all’università, Story assume il ruolo di una pedina importante nei giochi di potere che, evasi dalle mura della Forsyth, avvelenano gli affari più o meno leciti del circondario. Le relazioni che le confraternite hanno intessuto per secoli, volte al potere e ai soldi che ne conseguono, sono in mano a ragazzi che farebbero di tutto per conquistare un pezzo più ampio del mercato, dove sesso e violenza sono spesso usati come mera merce di scambio. E quindi attorno a lei le cinghie di un bracciale che è una catena di cuoio si stringono, mentre si muove per i corridoi e cerca di essere una studentessa diligente, lontana dal mondo e protetta, o quasi, nella bolla impenetrabile che i tre le hanno costruito attorno. Se tutto questo non bastasse, una nota ancora più stridente si solleva graffiante dal passato: Killian la odia e lei si nutre di quell’odio come fosse sangue per un vampiro assetato. Se Rath e Tristian, a modo loro, hanno dei lati più morbidi che riesce a far emergere, il fratellastro è un muro contro cui si scontra. Eppure è lui che, ossessionato da lei fin dalla prima volta in cui l’ha vista, la notte la guarda dormire come faceva quando vivevano sotto lo stesso tetto. È lui a compiere l’atto estremo, in un gioco al massacro che la porta su un palco a vomitare finalmente quell’ultima verità, concessagli quasi per pietà.
“Non ho mai voluto ammetterlo a me stessa, ma anche dopo tutto quello che mi hai fatto, credo che quel sentimento sia ancora presente. Solo un po’, una specie di residuo di cui non sono mai riuscita a liberarmi, anche se mi ha fatto tanto male portarmelo dentro.” Spero che il mio sorriso sia mesto e crudele come mi sento io. “Questa non sarà una punizione, Killian. Sarà l’unico gesto gentile che tu abbia mai avuto nei miei confronti. Perché dopo questo, non ci sarà parte di me - nessuna ....... cellula del mio corpo - che proverà altro che disgusto per te.”
Cosa dire di questo romanzo, amici Magnetici? C’è un motivo per cui l’autrice pone l’accento in modo abbastanza chiaro sui trigger warnings: abbiamo tra le mani una storia cupa dove violenza, dominazione fisica e psicologica, ossessione e perversioni di vario genere la fanno da padroni. Non so quanto sia giusto incastrarlo nella definizione di Dark Romance, di certo stiamo leggendo un Reverse con una connotazione decisamente Bully. Non mi piace definire i romanzi, quindi lascio scegliere a voi la categoria che magari ritenete più opportuna, ammesso che vi interessi farlo. La storia è apprezzabile, con un ritmo sostenuto che porta il lettore a divorare le pagine, senza dimenticare l’ombra che si muove minacciosa e dalla quale Story è scappata per finire tra le braccia dei suoi tre aguzzini. Proprio a lei, di cui conosciamo poco più del nome, è affidata la chiusura del libro, che ci lascia con un cliffhanger di tutto rispetto.
Due sono gli aspetti che mi hanno colpita in particolare e, in un certo qual modo, sono legati. La strana connessione tra Killian e Story ha inizio, e lo capiamo in modo sporadico, molto prima dell’evento della lavanderia con cui si apre il libro: già da un anno vivono insieme e sappiamo che il loro rapporto non era affatto difficile, anzi, aveva assunto le sfumature di una curiosa amicizia. Poi qualcosa è successo, e non posso svelarvelo, per far sì che Killian si trasformasse nel mostro che è diventato nei suoi confronti, dando l’avvio a parte dell’inferno domestico di Story. Oltre alla tensione costante tra i due, che li porta a convivere in modo forzato persino all’interno della stessa pagina, ho apprezzato il modo intrigante in cui è affrontata l’introspezione psicologica di tutti e quattro i personaggi principali. I punti di vista alternati ci permettono di entrare sotto la loro pelle e, nonostante la fredda determinazione che li contraddistingue, ci aiuta a percepirli quasi umani in determinati momenti. Sia Rath che Tristian hanno con Story una relazione diversa seppur profonda: loro conoscono quello che lei non è mai riuscita a confessare, quella parte che vuole tenere ferocemente nascosta perché appartiene a un buio che la divora. La macchia di Story è la consapevolezza di non essere del tutto sana, forse, davanti a quello che desidera e la atterrisce al tempo stesso; in relazione con Killian, che la anima come fa l’aria sul fuoco che già divampa, diventa una bomba pronta a esplodere. Ed è proprio questo legame che li unisce e separa in modo definitivo, quando sono messi l’una di fronte all’altro in una scelta che pare impossibile. Se quindi amate questo genere, leggetelo e non ne rimarrete delusi; gli elementi per farvi scaldare le vene ci sono tutti, senza contare il nervosismo inevitabile perché Story si fa amare e odiare alla stessa velocità. Unica pecca, per me non da poco, il numero di refusi notevoli che hanno distratto la lettura. Bellissima la copertina, apprezzabile il fatto di far uscire l’intera trilogia in meno di un mese, ma avrei davvero desiderato una maggiore cura prima di rilasciare un testo che, a mio avviso, avrebbe potuto guadagnare punti in più. E quindi il mio voto ne risente, con la speranza che il secondo volume, “I Signori della Furia”, sia scevro da errori e possa esprimere al meglio tutto il potenziale che mi aspetto.
All’epoca non capivo nemmeno il flirt. Ma c’era un solletico in fondo alla mia mente, la consapevolezza che non era così che un ragazzo trattava la sua nuova sorella acquisita, e quella sensazione mi è rimasta attaccata addosso come una colla. Perché lui è stato un flirt, un nemico, un mostro. Ma non è mai stato un fratello.
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