martedì 18 aprile 2023

Recensione a "Il re delle nebbie" di Jenna Wolfhart

 



Genere: Fantasy
Serie: The mist King #1
Editore: Heartbeat Edizioni
Data d'uscita: 18 Aprile 2023
Pagine: 320
Prezzo: eBook 3,99 - cartaceo 15,90

 
 
 
 

 
Quando il perfido Re dei Fae sorprende la giovane Tessa intenta a rubare le sue preziose gemme, decide di punirla crudelmente. Dovrà lasciare la sua famiglia e gli amici e diventare la sua sposa umana. 

Tessa non è mai stata nella scintillante città dei fae, a nessun umano è concesso di entrarvi. Tuttavia, una volta lì, scopre che ci sono cose ben peggiori di quel che immaginava. Il Re Oberon la umilia, la terrorizza e minaccia tutti quelli che lei ama. Ma quando riesce a fuggire si imbatte in qualcuno di ancora più spaventoso: il letale Re delle Nebbie, colui che ha intrappolato la sua gente nel regno del Re Oberon, colui che ha distrutto le città degli umani guardandoli bruciare tra le fiamme. 

Il suo nuovo carceriere non ha intenzione di lasciarla andare e le propone un patto: se ucciderà Re Oberon, lui libererà il suo popolo. Ma le nebbie che avvolgono il regno sono pericolose, tante insidie si nascondono al suo interno così come tanti pericoli. 

Tessa deve prendere una decisione in fretta: accetterà l’offerta del Re delle Nebbie?
 
 
 
 
 
 
 

Non sapevo mai quando avrei sognato. Passavano intere settimane senza che sognassi. A volte, mi portavano sulla cima della montagna più alta, lontano dai confini del Regno della Luce. Altre volte, mi mostravano il mare impetuoso, o pendii scoscesi senza nebbie, o sabbia calda tra le dita dei piedi. Ma in ognuno di essi, c’era sempre lui. Il leader dei ribelli dei fae della luce, che viveva in una città dimenticata sull’altro lato dell’Abisso.
 
È un viaggio fantastico, cari Magnetici, quello che iniziamo con questo romanzo. Una storia ricca di passione, coraggio e determinazione ci porta ad attraversare i Regni dei Fae partendo proprio da qui, il Regno della Luce, dove un Re di cinquecento anni offre la sua protezione alle città di Albyria e Teine, ultime sopravvissute dopo la Grande Guerra. A Teine vive Tessa con la madre, la sorella Nellie e l’inseparabile amica Val. I giorni scorrono lenti, la malattia sfiora soltanto gli abitanti protetti dalla magia guaritrice del Re mentre un sole perenne ammanta ogni cosa di luce. Ma in tutto questo, al di là del rosso e dell’oro che permeano l’aria come i sigilli del Re Oberon, una sottile lama di inquietudine scorre, creando una crepa nell’immagine perfetta.

Tessa non è come le altre e, spinta dalle parole di un Capitano oscuro che le sussurra nei sogni, scivola nell’Abisso creato dalla Frattura che ha separato i mondi, per raccogliere pietre preziose che servono ai Ribelli. Rischia la vita ogni volta con coraggio, sapendo che ogni atto compiuto al di fuori di quanto concesso dal Re e dai suoi Fae può condurla alla morte, la stessa che le ha strappato il padre da piccola.
Sfidando Oberon, Tessa diventa un bersaglio facile e, addirittura, la vittima sacrificale dell’Oidhe, con cui è obbligata a divenire l’ennesima regina prigioniera. È il sacrificio richiesto dal sovrano per la protezione elargita: ogni settantacinque anni prende in moglie una fanciulla mortale, unica specie in grado di garantirgli degli eredi perché ai Fae della Luce non è più possibile averne con le compagne immortali. Non avvezza ad arrendersi, ma consapevole di mettere in pericolo tutti i suoi cari con un ipotetico rifiuto, Tessa accetta per avvicinarsi alla corte e trovare una falla nella sicurezza. Sarà solo grazie ad un’amica inaspettata che riuscirà a fuggire, iniziando un viaggio terribile e doloroso che la porterà al cospetto di colui che le leggende narrano essere il più temibile dei Fae: quel Re delle Nebbie che la storia ha voluto macchiarsi di atroci crimini contro la sua specie e contro i mortali stessi. Kalen Denare, per stessa ammissione di Oberon, è una delle creature più potenti al mondo. Tanto freddo quanto compassionevole, leale verso il popolo che lo ama e in prima linea durante il combattimento, Kalen è ammantato dai segreti e per questo rappresenta l’avversario più temibile. Rappresenta l’oscura verità che Tessa deve affrontare, distante anni luce dall’immagine del Re spietato con cui hanno riempito di storie la testa dei bambini. È il cattivo che hanno dipinto le leggende immemori oppure è un immortale in cerca di vendetta per un dolore mai sanato? Cosa c’è dietro i suoi piani per destabilizzare il regno della Luce? Che ruolo ha il Regno della Tempesta in tutto questo? Le domande si rincorrono veloci, così come la storia appassionante che si sviluppa in un saliscendi di emozioni, viaggi, incontri e inaspettate rivelazioni. I Fae non possono mentire e riconoscono la menzogna, ma Tessa si trova spesso a fare i conti con quanto viene taciuto. La sua è una ricerca continua. Sa che il regno di Oberon si basa sulla violenza e sull’apparente stabilità offerta ai sudditi in cambio di obbedienza assoluta, e dunque lo smascheramento dei suoi piani diventa una missione, mentre, al tempo stesso, il pensiero è costantemente rivolto alla salvezza della sua famiglia. Una volta fuggita sa che le persone a lei care non hanno possibilità di scampare alla furia di Oberon, quella furia che lei stessa ha conosciuto più volte e di cui porta segni indelebili.

Oberon allontanò la lama dalla mia schiena pulsante e la lasciò cadere a terra. Un fiume di sangue inondò la terra accanto a me. I suoi vestiti frusciarono e seguì il suono di una corda che si spezzava. Il sudore mi colò negli occhi. «Cosa state facendo?»
«Fa’ silenzio» mi ordinò.
Un altro fruscio e poi del fuoco liquido scorse sulle mie ferite. Le fiamme mi consumarono, sferzando tutto il mio corpo. Il dolore era così forte che riuscivo a malapena a pensare. Il fuoco leccava le ferite, le oltrepassava e poi si diffondeva in profondità, bruciando tutto ciò che avevo dentro, compreso il mio cuore. Mi accasciai contro il terreno, ansimando per respirare. Le tenebre mi incresparono la vista. La morte mi chiamava e io non avevo più la forza di rifiutarla. Le mie mani si fermarono mentre il mio corpo si afflosciava. L’ultima cosa che sentii fu la voce compiaciuta del re che diceva: «Proprio come pensavo».


Il dolore è il fedele compagno del corpo di Tessa, sia per le cicatrici che il Re le ha inflitto e che non guariscono nonostante debbano poterlo fare, sia per il tatuaggio matrimoniale che le viene imposto. Ma nonostante le battaglie fisiche cui si sottopone e le innumerevoli ferite che la ricoprono, il suo animo resta fermo nella disperata ricerca della verità e della salvezza per le persone che ama. Forza e compassione scorrono nelle sue vene e la porteranno a compiere scelte dolorose, sia di fronte ad una Dea impietosa che alla possibilità di salvare molte vite pugnalando al cuore l’uomo che ha iniziato ad amare. In questo Tessa è un’eroina a tutto tondo. Fragile nel fisico, rispetto alla forza sovrumana degli immortali che la circondano, ma salda come le rocce dell’Abisso e splendente come le gemme che ha rubato. Bellissime le interazioni con Kalen, quel Re che la vede per quello che è, e che l’ha sempre riconosciuta.
 
Il mio potere si sta comportando in modo strano qui ed è fuori dal mio controllo. Ma anche tu mi hai chiamato. L’hai già fatto in passato, quando eri a Teine. Solo che non te ne sei accorta. Come pensi che io abbia sempre saputo quando avevi estratto delle gemme? Perché credi che abbia scelto proprio te?
Perché mi hai chiamato, che tu te ne sia resa conto o meno. La tua anima implorava che qualcuno facesse qualcosa. E così ho fatto».
 
Anche se questo passaggio ricorda molto le parole di Rhysand a Feyre in una serie fantasy molto conosciuta, è giusto riconoscere a Kalen il merito di aver ammesso per primo che forse Tessa è molto di più che un’inutile mortale. Le riconosce il potere, del tutto involontario, di averlo comunque chiamato, con tutto ciò che un’azione del genere comporta negli equilibri tra mortali e non. Il patto che li lega, il vincolo indissolubile con cui le Fate possono ingannare i Mortali, adesso ha una doppia valenza. Il Re delle Nebbie, o il Re dell’Ombra come inizia a chiamarlo Tessa, mette in dubbio se stesso di fronte alla fragilità della ragazza, che lo sfida in un gioco continuo. E se pensate di tirare un po’ di fiato dopo aver corso nelle nebbie, combattuto contro i micidiali Pooka e aver sfidato i Fae della Tempesta allora, miei cari, vi sbagliate. Quando crederete di sapere che tutto abbia finalmente un senso, le carte verranno gettate in aria per cadere a terra scomposte. Non vi basterà una lama fatata per infilzarne una, perché un’altra scivolerà fuori silenziosa e vi rassegnerete di fronte all’evidenza che forse nessuno ha ancora raccontato la verità e che ognuno, mortale o Re, è solo una pedina su una scacchiera più grande. Ma soprattutto, dopo un paio di colpi di scena ben assestati, capirete che il gioco è più complesso, che i colori sono molteplici nonostante le nebbie e che le anime che si sono dovute separate, forse non sono andate poi così lontano.

«Non ho mai incontrato una persona che sentissi affine alla mia anima». Sorrise.
«È un requisito piuttosto intenso, Kalen».
«Non lo è» ribattei. «Una compagna è per la vita. È un legame che non può essere spezzato. Trascende persino la morte. Non voglio niente di meno del legame più profondo che possa mai avere. Qualsiasi cosa meno di questa non vale il disturbo. Voglio, anzi, ho bisogno, di qualcuna la cui anima corrisponda alla mia».
 
Il libro si chiude con una presa di consapevolezza e un cliffhanger di tutto rispetto. Quindi non mettetevi troppo comodi, sussurrate nella nebbia il nome di un cavallo magico come la Mezzanotte, e correte al galoppo nell’immensità del grigio, verso un secondo volume che speriamo non si faccia attendere troppo.
 

 


 
 
 
 
 
 
Grazie alla CE per averci fornito l'eBook.
 
 
 
 
 
 
 
 

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