lunedì 2 luglio 2018

Recensione a "Un perfetto bastardo" di Vi Keeland & Penelope Ward




Genere: Romance
Editore: Newton Compton Editori
Data d'uscita: 5 Luglio 2018
Pagine: 288
Prezzo: eBook 5,99 - cartaceo 8,41

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 Era una mattina qualunque, il treno era affollato e tutto sembrava noiosamente normale. A un certo punto sono stata come ipnotizzata dal ragazzo seduto vicino al corridoio. Urlava al telefono come se fosse il re del mondo. Ma chi credeva di essere con quel suo completo costoso? In effetti, gli conferiva un'aria da leader, ma non è questo il punto. Non appena il treno si è fermato, è saltato giù così in fretta da dimenticarsi il telefono sul sedile, e io... Potrei averlo raccolto. Potrei anche aver spiato tutte le sue foto e chiamato alcuni dei suoi numeri. Ok, potrei persino essermi coccolata il telefono dell'uomo misterioso fino a che non ho trovato il coraggio di restituirlo. Così ho attraversato l'intera città per raggiungere il suo ufficio da snob... E lui si è rifiutato di vedermi. L'ho lasciato su una scrivania vuota fuori dall'ufficio di quel bastardo arrogante. Ma potrei, diciamo per ipotesi, avergli lasciato una foto sul telefono. Una foto non esattamente angelica. La vera storia inizia dopo che ho ricevuto il suo messaggio.






Ciao a tutti Magnetici. Devo essere sincera sin da subito, scrivere questa recensione è davvero complicato perché avrei voluto parlare di ogni singola pagina, delle emozioni, delle risate, insomma, avrei voluto fare spoiler su spoiler, ma tranquille, non succederà.
Immaginate una bellissima ragazza un po’ fuori dal comune, che ama tingersi le punte dei capelli in base all’umore, con un tatuaggio in bella mostra sul dorso del piede e un piercing alla lingua, che prende tutte le mattine il treno per andare a lavoro e poi immaginate un uomo, bello, affascinante, che sprizza potere da tutti i pori e che, casualmente, prende quello stesso treno e perde il proprio cellulare che viene raccolto proprio da quella ragazza.
Insomma, è facile capire cosa succederà tra Soraya Venedetta e Graham Morgan, anche perché i caratteri di entrambi non sono proprio dolcissimi. Lui un perfetto bastardo, lei una lingua tagliente e schietta che non ammette le bugie e i fuochi d’artificio sono assicurati.

"La mia vita era lontana da quella di Sex and the City. Era più sex and the pity - sesso e pietà. O sex and the shitty. Sesso e schifezza. Non mi sarebbe dispiaciuto recitare per un giorno nel ruolo di Carry con questo Mr. Big, o in tal caso Mr. Big prick. Mr. gran cazzone. Assolutamente si, avolo. C'era solo una lacuna in questa mia piccola fantasia: io non ero proprio il suo tipo." 

Soraya, armata di tutte le buone intenzioni, dopo aver frugato un po’ nel telefono del “Perfetto Bastardo” decide di riconsegnarglielo e quando arriva alla reception dell’ufficio di Graham, scopre che la sua impressione su di lui è esatta. Il modo di rispondere, di atteggiarsi e di trattare tutti alla stregua di niente, la manda su tutte le furie, così scatta qualche foto di alcune sue parti del corpo e lascia il cellulare alla segretaria, perché lui non si abbassa a riceverla e lei gli mostra cosa si è perso. Quelle foto sono per Graham la rovina. Le guarda e le riguarda a tal punto che in lui cresce la smania di trovare Soraya e soddisfare le sue voglie, stuzzicato da un corpo mozzafiato e pieno di curve al punto giusto, e inizia un botta e risposta fatto di messaggi a dir poco esilaranti. Vi assicuro che riderete come matte fino a farvi male la pancia. La loro tensione sessuale è travolgente anche attraverso dei banalissimi messaggi e non cala quasi mai. Ma Graham è un uomo abituato ad avere tutto, e un uomo come lui, con il suo potere, non può non avere la donna che tiene le sue parti basse in costante erezione e il suo cervello in pugno. Quindi, fa di tutto per trovarla e ci riesce in men che non si dica.

“…L’unica cosa rilevante era che adesso mi trovavo faccia a faccia con la donna che si era infiltrata nella mia mente, nel mio corpo e nella mia anima dall’istante in cui aveva aperto quella sua grande bocca davanti l’interfono. …Il profumo della sua pelle me lo fece rizzare… Ero come un adolescente sul punto di macchiarsi i pantaloni in un completo da tremila dollari.”

Nell’evolversi della loro relazione, avrà un ruolo di spicco la rubrica “Chiedi a Ida” per la quale Soraya lavora per smistare le domande da sottoporre a Ida, alla quale Graham non si risparmierà di chiedere consigli, sapendo che sarà proprio Soraya a rispondere. Lei è determinata a non cedere al fascino di quell’uomo perché troppo diverso dal suo status sociale, ma al cuore non si comanda e si lascerà travolgere. E ammetto di essermi lasciata travolgere anche io.

“A volte era facile dimenticare quanto Graham fosse ricco, perché era diventato così rilassato con me. Spesso la sera insisteva per fare cose come mangiare sul pavimento o direttamente dai cartoni, invece di andare in ristoranti alla moda. Mi chiedevo se fosse davvero una sua preferenza o se lo facesse soltanto per tranquillizzarmi.”


Ogni pagina letta mi ha regalato un’emozione bellissima. Mi sono sentita trasportata da ciò che le autrici sono state in grado di creare, l’attenzione non è mai calata perché tutto è stato dosato alla perfezione, da momenti in cui gli occhi mi sono diventati lucidi alle risate continue.

"Mi occorre solo un minuto per vestirmi." "Vuoi una mano?" Indica una sedia in cucina. "Seduto. A cuccia"

 Per non parlare di alcuni colpi di scena che mi hanno fatto scattare dalla sedia. Giravo le pagine a una velocità inaspettata e il desiderio di arrivare alla fine mi ha fatto terminare il libro rapidamente. Soraya ti entra nel cuore per la sua dolcezza che si contrappone alla sua splendida lingua tagliente e alle sue fragili paure. Graham, invece, ti ci entra perché è davvero un perfetto bastardo, ma che nasconde molto di più. I passati di entrambi giocheranno un ruolo fondamentale per tutta la storia, così come i protagonisti secondari. Ammetto che se proprio dovessi trovare una pecca, ma che questa non influisce sul mio giudizio totale, è l’aver dedicato poco spazio a una figura importantissima per Graham presente all’inizio del libro, e averla fatta quasi scomparire nella seconda parte.
Se siete curiosi di scoprire la storia di due personaggi adorabili, con le loro forze e le loro debolezze, ridendo, gioendo, ansimando e anche godendo (perché il sesso tra i due è letteralmente focoso) allora non vi resta che leggere “Un perfetto bastardo” che merita cinque stelle piene e che sono sicura, a fine lettura, vi lascerà delle piacevoli sensazioni addosso. Un’ultima cosa, c’è stato un mometo, quasi alla fine del libro, che mi ha regalato uno stupore fuori dal comune. Mi sono messa le mani sulle guance e gioivo come una bambina. È qualcosa che esula dalla storia principale, semplice e all’apparenza banale, ma che mi è comunque piaciuta tantissimo. Vi lascio un piccolo assaggio di un messaggio -in merito a questa parte- che Graham invia a Soraya, per farvi capire a cosa mi riferisco, ma senza farvi spoiler.
-Mi sono appena imbattuto in un uomo che…»

Il sodalizio tra Vi Keeland e Penelope Ward, anche questa volta, ha dato degli ottimi frutti ed è stato azzeccatissimo, e se in “Bastardo fino in fondo” avevo percepito delle forzature nel personaggio maschile Chance, in questo ho trovato l’evoluzione di entrambi i personaggi ben dosata ed equilibrata, quindi, vi consiglio davvero di leggere questo libro.
Alla prossima.








 

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