Vissuta per anni lontano dagli Stati Uniti e dalla Lancaster Prep, Carolina Lancaster ha una sua vita, tutta dedicata alla danza classica, che la portata ad essere la prima ballerina della London Dance Company. Ma non è tutto, perché lei nella danza cerca di esprimere quelle emozioni che non ha, che non prova, che la sua famiglia disfunzionale (e chi sta leggendo la serie ormai ha imparato a conoscere…...) ha totalmente cancellato in lei.
Per questo, in una strana notte a Parigi, quel ragazzo così americano, così sbruffone e così deciso, riesce non solo ad avvicinarla, quanto a farle provare qualcosa che somigli ad un’emozione; e per questo, quando è costretta a tornare alla Lancaster, ritrovarsi proprio davanti a lui, West Fontaine, la mette a confronto con sentimenti ed emozioni che non vuole.
«A volte ha questo… strano modo di fare. Prima mi fa innervosire e poi mi fa calmare, e ciò mi confonde. I sentimenti che provo per lui… sono complessi.»
La sintonia e il coinvolgimento anche fisico tra loro è forte: come su una giostra che non si ferma, si attraggono, si respingono, ma anche li trascinano verso una sorta di epilogo momentaneo che li distrugge in modi e tempi diversi.
Dovranno ritrovare se stessi, da soli, anche geograficamente distanti, dopo alcuni anni, anche risalendo su quella stessa giostra di emozioni che li ha divisi, ma stavolta lo faranno con il cuore pieno di quel dolore che li ha accompagnati durante tutto quel tempo di lontananza.
«”Sei nel mio cuore, sulla mia pelle, e per sempre, Carolina.”»
Di Carolina noi lettori sapevamo ben poco: la Murphy è stata capace di presentarci un personaggio totalmente nuovo, che riesce a conquistarsi il suo spazio in una serie molto particolare, in un percorso di crescita e cambiamento.
Ritroviamo anche la matriarca Lancaster più cattiva e manipolatrice che mai, che qui ritorna a chiudere il cerchio e che si collega a quanto accaduto nella storia di Sylvie, in piena linea temporale.
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