Sono le 5:30 del mattino del quarantacinquesimo compleanno di Clio e il corpo senza vita di Gary, l’odiato ex marito, viene trovato davanti all’ingresso della sua roulotte, quella in cui è stata costretta a vivere da quando lui le ha rubato ogni centesimo. C’è un solo sospettato: lei. Clio non ricorda quasi nulla della notte precedente, un po’ per i vuoti di memoria che, insieme alle vampate di calore, la tormentano ultimamente, un po’ per via dei numerosi, troppi, cocktail bevuti con le sue due migliori amiche Amber e Jeanie. Quello che però rammenta è che in molti detestavano Gary. Se non è stata lei a ucciderlo, chi lo ha fatto? Uno dei suoi tanti nemici? O qualcuno di insospettabile? Riusciranno lei e le sue amiche a trovare il vero assassino prima che sia troppo tardi?
Salve Magnetici, questa settimana ho letto per voi un libro un po’ diverso dal solito: un giallo dalle note humor.
Il libro in questione è dell’autrice inglese Katie Marsh dal titolo “Come non uccidere il tuo ex”, edito da Newton Compton Editori.
Clio è la protagonista della nostra nuova storia, ma non è sicuramente l’unico personaggio che anima le vicende di Sunshine Sands, un paesino dell’Inghilterra.
L’autrice, già dalle primissime pagine, ci fa entrare nella storia catapultandoci nel vivo dell’omicidio. La vittima è Gary, marito –quasi ex– della nostra protagonista principale: Clio.
Il giorno del suo compleanno, accanto all’entrata della sua roulotte, trova il cadavere dell’uomo, disteso in terra con una ferita che sanguina dalla testa.
Jeanie e Amber, le altre due protagoniste di questa storia, nonché migliori amiche di Clio, si svegliano insieme a lei, ma tutte e tre non ricordano nulla della sera precedente; si ritrovano con una gigantesca sbornia e un cadavere.
Cosa succederà quindi se la loro migliore amica, Clio, è la maggior sospettata?
Da buone amiche cominceranno ad indagare, riportando alla luce diverse verità, che verranno snocciolate pagina dopo pagina.
Dalle premesse iniziali della presentazione del libro, pensavo fosse una storia molto più divertente, ma non è stato così. Molti cliché sulle donne in menopausa; troppo marcato il concetto in cui la donna è in un’età in cui deve fare i conti con la bellezza, le rughe e i capelli bianchi. Questo viene ripetuto più volte nella storia, trovandolo sicuramente poco “educato” –passatemi il termine– nei confronti di chi si può riconoscere in una fascia di età ben indicata.
Forse è solo un umore inglese che proprio non condivido e che poco comprendo, ma se lo scopo fosse stato quello di far ridere, sicuramente in me, ha scatenato l’esatto contrario.
Prolisso in certi punti, si dilunga su cose che al fine ultimo del romanzo non hanno utilità: un esempio su tutti, le parti in cui vengono descritti i figli di Jeanie, il loro pianto, come mangiano, ecc… in diversi capitoli .
Il romanzo è scritto in terza persona e anche questo porta la storia ad essere più distaccata rispetto al lettore. Prima ho sottolineato che ci sono diversi protagonisti, questo perché, nel corso del libro troverete diversi POV a seconda di chi sta svolgendo la scena.
Ad esempio: troveremo l’interrogatorio di Clio, narrato in terza persona, piuttosto che l’indagine di Amber, anche questa narrata sempre in terza persona.
Interessante, invece, il pov di Gary, che narra le ore antecedenti l’omicidio.
Non è un libro che mi è rimasto dentro, come molti altri gialli, non mi sentirei nemmeno di consigliarlo, però se volete leggere qualcosa di leggero sotto l’ombrellone, per passare un po’ di tempo, perché no…
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