Travis Hale apparentemente ha tutto: comandante della polizia di Pelion, rispettato, piacente e finalmente con una ragazza con cui pensa al futuro, non penserebbe mai e poi mai che questa sorta di quadretto idilliaco stia per spezzarsi.
Sì, lui, così bravo ad ascoltare gli altri, a ridere di se stesso e ad accettare bonarie punzecchiature, vede tutto letteralmente sgretolarsi in un attimo: e il colmo è quando conosce per caso proprio la sorella di colui che gli ha tolto tutto.
Quella strana ragazza, che parla alle piante, però si fida di lui, lo sceglie come amico, percepisce il suo voler essere parte di quella comunità, che sta dall’altra parte di quel lago teatro della sua vita così particolare.
Ma Haven Torres è immediatamente empatica con lui, perché anche lei è andata dove semplicemente l’ha condotta la vita, nascondendosi dietro scelte razionali, senza abbassare la guardia.
«Tutti noi non eravamo forse un insieme delle versioni di noi stessi che eravamo stati un tempo? Forse, se avessimo avuto fortuna – e acume – avremmo potuto apprendere come estrarre il buono e lasciarci gli aspetti negativi alle spalle, quelle parti che non avevano funzionato per noi e che, piuttosto, non avevano causato altro che dolore. Forse.»
La decisione è dunque di essere amici, ma c’è qualcosa che scava dentro Travis, qualcosa che Haven ha mosso con la sua fiducia, il suo sorriso, il suo capirlo, così come lui di lei sente le sue ferite e i suoi abbandoni.
«Forse la terribile verità sull’amore è che, quando non c’è più, ti lasci nel cuore un vuoto così grande che ti sembra che nulla potrà mai riempirlo.»
Gli errori ci saranno, da entrambe le parti, e serviranno proprio per capire che la loro non è un’amicizia, ma qualcosa di più, qualcosa per cui vale la pena di mettere in gioco se stessi.
Questa storia era aspettata da chi aveva letto il volume su Archer, in cui Travis era un personaggio altalenante e che davvero per gran parte del libro, la Sheridan non ci aveva fatto amare. Il riscatto nella parte finale aveva fatto sperare in una storia tutta sua, che in questo volume riesce a piacere, anche perché caratterizzata dallo stile fluido e leggibile dell’autrice.
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