Essendomi trasferita alla Aldridge University per il terzo anno, non conoscevo nessuno del campus.
Se c’è una regola che ho sempre dovuto seguire è quella di non uscire con un giocatore di basket.
Cole è diverso, però, e non voglio stargli lontana.
Ma quando scoprirà che sono la figlia dell’allenatore, potrei non avere voce in capitolo.
Cole Anderson è un bravo ragazzo: arrivato da Michigan con una borsa di studio per la pallacanestro, è anche uno di quelli che studia, va a poche feste e soprattutto è reduce da un amore non corrisposto.
Come non bastasse il cuore “acciaccato”, il suo coinquilino Teddy si tira indietro all’ultimo lasciandolo con il problema dell’affitto di casa; pensate dunque la sorpresa quando Teddy gli propone una ragazza, Zoey, a cui serve una casa.
Anche lei è reduce da una delusione, è arrivata alla Aldridge per cambiare, per darsi un nuovo obiettivo e perché lì c’è suo padre, quel padre con cui ha un rapporto tutto da costruire.
E dunque la loro convivenza è scintille fin da subito, perché entrambi si mostrano sicuri e indifferenti all’altro, ma in realtà ci sono chiacchiere, serate in divano, gentilezza e sorrisi, e un desiderio forte di stare insieme.
Entrambi cercano allora di capire se non è solo quella vicinanza abitativa che li spinge l’uno verso l’altra, che non è solo un desiderio passeggero, e proprio un malessere di Zoey rivelerà quanto Cole tiene a lei.
«La paura tende a trattenerci dalle cose più belle che si possano immaginare e so che lei è quella giusta. È la ragazza che non ti lasci scappare. Quella che sposi. Quella con cui fai dei figli. Spero solo che lei mi veda allo stesso modo.»
Sia Zoey che Cole sono figli di matrimoni interrazziali e ci raccontano con serenità e chiarezza cosa voglia dire viverlo nel contesto scolastico, ma il tutto è senza traumi eccessivi, con serenità e consapevolezza di essere se stessi nella particolarità fino in fondo.
Anche come personaggi la loro è una crescita nella pagine: Cole è un bravo ragazzo, di quelli per cui facciamo il tifo lungo tutta la storia, e Zoey, che accetterà il nuovo rapporto con suo padre e la possibilità di amare un giocatore di basket.
«Dietro le mie palpebre chiuse vedo di nuovo quegli scorci di futuro che ho già visto nei suoi occhi. Lui e io contro il mondo.
Ha vinto me, il mio amore, per sempre.
……………..
Pensavo che i ragazzi gentili non vincessero mai, ma mi sbagliavo. Quando mi sono innamorato di Zoey, ho vinto la partita più bella di tutte.»
Lo “slow burn” è molto accentuato perché rispecchia proprio la storia dei due coinquilini che si avvicinano, ma si lascia leggere, senza essere troppo lungo o eccessivo nelle pagine.
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