venerdì 7 giugno 2024

Recensione a "Heartbreak Lover" di C.R. Jane

 


Genere: New Adult/Dark Romance
Editore: Triskell Edizioni
Data d'uscita: 10 Maggio 2024
Pagine: 240
Prezzo: eBook 4,99

 
 
 
 
 
 Nessuno vuole credere ai mostri, ma ho visto di persona che esistono.

Avevo detto addio a Jackson Parker, disperando di salvarmi una volta per tutte, ma le vecchie abitudini sono dure a morire.

Quando un mostro del passato torna, non ho altra scelta che rivelare i nostri segreti.

Ho bisogno che Jackson sia il mio eroe, ma anche lui ha le sue cicatrici.

Possiamo sconfiggere il passato una volta per tutte?

Una volta ho detto che l’avrei amato per sempre, ma che prezzo ha l’eternità?
 
 
 
 
 

Avere il cuore spezzato era come una malattia. Il dolore si impossessava di ogni parte di te e, se eri abbastanza fortunato da riprenderti, non eri più la stessa persona di prima. Proprio come il mio corpo non era più riconoscibile dopo l’incidente di quella notte con suo fratello, anche la mia anima si era trasformata in qualcosa che non riconoscevo più dopo la fine di ciò che c’era stato tra me e Jackson.

 

Siamo tornati alla Rutherford Academy cari Magnetici, e se siete qui posso solo dare per scontato che abbiate letto il primo volume di questa dilogia. Sapete dunque che abbiamo lasciato Everly sul ciglio dell’ennesimo precipizio, pronta a scivolare giù in un vortice di disperazione. Jackson sembra odiarla, in un tedioso tira e molla che la confonde e al tempo stesso terrorizza, mentre la notizia inaspettata del risveglio di Caiden dal coma durato due anni giunge come un fulmine a squarciare un cielo già poco sereno. Se nel primo romanzo i richiami al passato sono frequenti e utili per spiegare il rapporto che la lega fin da piccola ai due facoltosi gemelli, adesso l’azione è concentrata sul presente. Everly è abituata a muoversi come un fantasma cercando di rendersi invisibile, ma, per una serie di sfortunati eventi, questo pare impossibile; attira antipatie da parte delle donne e gli sguardi languidi degli uomini, professori compresi, e sembra sempre circondata da un’aura di paura che la rende un facile bersaglio per scherzi e cattiverie. Lontana dalla protezione fittizia che il rapporto con i gemelli le offriva, e da quel mondo superficiale e dorato cui altrimenti non sarebbe mai appartenuta, può contare solo sulle sue forze per sopravvivere al college. Retaggio dell’incidente in cui ha quasi perso la vita sono le cicatrici visibili e un enorme senso di sfiducia nei confronti del prossimo; il fatto poi che colui che ha sempre considerato il suo Sole, Jackson, continui a credere alla versione propinatagli dal gemello, non fa che aumentare il senso di perdita e disperazione di cui si nutre in modo consapevole e continuo. 

 

Ero danneggiata, uno specchio rotto in un milione di pezzi. 

 

 Everly è cosciente di cosa compone la sua anima e sa altrettanto bene che probabilmente non vi sarà speranza di redenzione alcuna accanto a una persona all’apparenza normale. Non è un caso che i due uomini della sua vita celino in se stessi ombre e psicosi di non poco conto. Gli elementi per un dark romance fanno capolino, se non tutti almeno in parte, ma purtroppo il risultato è ambiguo; per quanto ami i generi definiti, ma anche quelli indefiniti se sfidanti e scritti bene, in questo caso ammetto di essere rimasta abbastanza perplessa. Voglio essere molto chiara perché è più facile produrre recensioni non del tutto positive piuttosto che scrivere di libri che ci hanno strappato qualcosa per poi rimetterlo al posto dove deve stare; per questo, ma non solo, voglio dettagliare le mie motivazioni in modo da non lasciar adito a fraintendimenti. 

In potenza la storia c’è. Due fratelli salvano una ragazzina praticamente orfana e le aprono un mondo dorato dove la amano e la rispettano, fino a quando gli scherzi dell’infanzia si trasformano in qualcosa di più e pretendono, in un modo o nell’altro, di prendersi l’oggetto del loro desiderio con l’ausilio poco edificante di inganni e sensi di colpa. E se come Georgie anche Everly ben presto smette di “correre felice sul prato nel suo bel mondo che pare fatato”, Jackson e Caiden, moderni Abel e Arthur, al pari di Caino e Abele si contendono il frutto proibito, mentre scivolano nelle proprie ossessioni. Perché sostengo che la storia potenzialmente esiste? Immaginate cosa avrebbe potuto venir fuori da questa triade dove c’è un contenzioso in odore di sangue, un legame tra gemelli da sviscerare con tutte le sfumature che caratterizzano questo tipo di rapporto, le fissazioni che avrebbero potuto sconvolgere i loro sentimenti, insieme al dolore della perdita e alla consapevolezza di una scelta necessaria, o non necessaria se il ménage à trois fosse stato contemplato. Questa storia avrebbe potuto svilupparsi in milioni di sviluppi narrativi differenti, risultare tragica, spudoratamente sensuale o diabolica, ma purtroppo non è niente di tutto questo. E quando passi metà del tempo a pensare a come avresti riscritto una scena se non un intero capitolo, comprenderete che il piacere della lettura vada felicemente a farsi benedire. Ma andiamo con ordine perché ci tengo che capiate quello che voglio dire, sempre per i motivi di cui sopra, e iniziamo dunque con Everly. Tralasciando la mia naturale antipatia per la maggior parte delle protagoniste femminili, mea culpa, voglio sforzarmi di essere obiettiva. Everly è una diciannovenne sopravvissuta a quanto di più terribile possa capitare; il padre si è suicidato dopo aver truffato mezza città, la madre si è rifugiata nell’alcool, rinasce a nuova vita solo quando conosce i gemelli, è all’università grazie a una borsa di studio, ma è incerta sulla strada da seguire. Tra quelle mura spera di poter ricominciare dopo l’inferno che ha passato con Caiden, che l’ha massacrata di botte la notte dell’incidente prima di schiantarsi con la macchina, ma finisce per incrociare la strada dell’altra nemesi che, sempre da quella fatidica notte, la guarda con odio, Jackson. Everly è l’apoteosi dell’impotente rassegnazione e del segreto custodito a ogni costo, anche se svelarlo potrebbe portarle un po’ di pace se non la completa assoluzione da parte di colui che ama. Si immola sul patibolo dell’autoflagellazione e ne gode, tagliandosi con quelle stesse lame che altri le hanno messo in mano e senza le quali forse non avrebbe nemmeno più alcuna coscienza di sé. E anche qui, in potenza, il materiale per farne uscire un personaggio vero, distrutto, capace a trecentosessanta gradi di ispirarti odio o amore, ci sarebbe, ma risulta talmente tiepido e piatto da lasciare in bocca un sapore insipido, laddove avrei preferito l’amaro. Il rapporto tra vittima e carnefici non ha spessore ed Everly piange con la stessa facilità con cui si ferisce, passando la metà del tempo con un trauma cranico che purtroppo non le serve per svegliarsi dal limbo di ottusa ignoranza che la blocca sui suoi passi. In breve, non suscita né rabbia né tenerezza, classificandosi come mediocre mediano in una squadra dove speri di trovare due punte di diamante che finiscono per rivelarsi, anche loro purtroppo, pallidi zirconi. Jackson e Caiden avrebbero davvero potuto essere magistralmente cattivi e feroci. Siamo abituate ai villain  che non prendono ostaggi, mai, ma fanno solo vittime, spietati carnefici spesso avvolti da spire psicotiche e devianti. Sarà che prima di questo volume avevo appena finito una quadrilogia abbastanza intensa dove i cattivi, vi cito solo Damon Torrance, non temevano in alcun modo le reazioni del pubblico per le loro scelte prive di morale, ma questi due hanno deluso le mie aspettative come pochi altri. Caiden è oscuro, punto. Jackson è malato, altro punto. Questo giustifica tutto, senza approfondire niente. Che cosa c’è nella testa di Caiden? Quando un sentimento poco più che fanciullesco si è trasformato in un’ossessione violenta che lo ha spinto a compiere gesti estremi fino alla fine? E soprattutto, perché questo percorso di discesa negli inferi non è stato sviscerato, non ci sono stati svelati i retroscena delle macchie che si sono fatte sempre più larghe e scure, come pozze di sangue da cui una Lady Machbet annichilita si erge in tutta la sua bellezza strofinandosi le mani per lavarle via? Non ci sono, Amici Magnetici, ecco la verità. Quindi abbiamo un Caiden dolce e poi violento nel primo volume, in coma e risorto nel secondo, il tutto condito con un’occhiata maliziosa e frettolosa a qualche manuale di psicologia e molti luoghi comuni; la donna è ridotta a mero oggetto del desiderio che, se insoddisfatto, culmina nella scelta sempre troppo comoda del “o mia o di nessun altro, quindi muori pure”. Caiden manca dello spessore che speriamo di trovare in Jackson che, per stessa ammissione della protagonista, tanto vicino al Sole davvero non è nonostante l’aspetto angelico.

 

Ma forse era proprio così che doveva andare. Jackson doveva avere qualcosa che guastava la sua dorata perfezione perché io potessi stare con lui. Avevo sempre sofferto sotto le cicatrici che mi ricoprivano l’anima. Avevo bisogno di qualcuno che fosse ugualmente danneggiato.

 

Ed è ovviamente con lui che le mie speranze riposte fin dal principio si sono infrante contro il muro della disillusione. Jackson è la star del campus, bellissimo, sportivo, con una carriera promettente davanti a sé e una famiglia alle spalle che vuole nascondere quel piccolo neo del bipolarismo di cui solo un numero limitato di persone, tra cui Everly, è a conoscenza. Vuole bene e odia al contempo il fratello che da due anni giace in un letto d’ospedale, e per questa lacerazione incolpa colei che ama fin da piccolo, la stessa che il gemello gli ha detto essersi concessa a lui nonostante prove inconfutabili a dimostrazione del contrario. Jackson, che doveva essere il cattivo e dunque intelligente per antonomasia, viene raggirato sin dal principio dall’angelico Caiden, che ha un’anima più torbida del fango e che non ha fatto altro che costruire,  anche durante il coma, una rete di menzogne che hanno reso la vita di Everly un inferno. È dunque un ragazzino, e magari ricordiamocelo che i protagonisti sono solo ventenni, cui sono consegnate chiavi troppo pesanti per trovare la giusta serratura dell’interpretazione della storia. Jackson è allo sbando, vittima di episodi psicotici terribili in cui perde il contatto con la realtà, come già abbiamo avuto modo di leggere nel primo volume. Da lui mi sarei aspettata violenza gratuita, sangue tra le mani e superbia, nello stile del vero demone dei bully romance  (per certi aspetti questo romanzo ricade nel genere), che perde però ben presto sia smalto che lucidità quando si incanta a guardare Everly. Non lo accetto questo voltafaccia alla crudeltà, amici Magnetici, perché posso soprassedere su molto, ma non sulla coerenza del personaggio che, laddove mancante, contribuisce al crollo di un castello fatto di carte scolorite.  Quindi cosa dirvi ancora? Se avete letto il primo, non potete non leggere il secondo, anche solo per sapere cosa succede quando Caiden si risveglia dal coma. Ammetterà i suoi sbagli? Saprà perdonare se stesso? Everly e Jakson avranno una possibilità o ancora una volta il gemello sbagliato si intrometterà nel loro rapporto, rischiando di far morire un sentimento che ha bisogno di essere curato per poter crescere fino a esplodere? Ai posteri l’ardua sentenza, o forse semplicemente al lettore paziente, che deve prendere queste mie righe come un commento del tutto personale e non oro colato, ricordando sempre che l’amore per la lettura deve venire prima di ogni cosa mentre gli sproloqui di una recensione oggi sono buoni per riderci su, ma domani, di certo, non se li ricorda più nessuno.

 

«Credo di essere condannato ad amarti anche dopo la morte,» mi sussurrò al buio, l’unico momento in cui sembrava volermi rivelare i suoi segreti. «Ma forse dopo la morte non farà così male,» risposi. E restammo così, nessuno dei due si mosse fino al mattino.

 


 







 
 
 
 
 
 
Grazie alla CE per averci fornito l'eBook
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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