sabato 3 giugno 2023

Recensione a "Ali di carta" di Vera Demes

 


Genere: Romance
Editore: Self publishing
Data d'uscita: 26 Aprile 2023
Pagine: 475
Prezzo: eBook 1,99 - cartaceo 15,00

 
 
 
 

 
Sospesi nel vuoto ci guarderemo. E voleremo via.

Solidità.
È ciò che Alessandro Bramanti, trentaquattro anni, un bell’appartamento al centro di Roma, una Maserati fiammante, donne quanto basta, soldi da spendere e una posizione di socio in un prestigioso studio di architettura, persegue ogni giorno. Sicuro di sé, deciso, arrogante e molto competitivo non ha tempo per la leggerezza.
Eppure tutto cambia quando, in una serata da dimenticare, Aurora Sándor entra nella sua vita ribaltando ogni certezza. Ventiduenne silenziosa e affascinante, una tenacia resiliente e una levità in grado di aprire orizzonti inaspettati, lei possiede il dono prezioso di saper volare.
Il loro primo incontro è un disastro e tuttavia, complice il destino, le loro strade si incrociano ancora. E questa volta con esiti inattesi.
Lui è rigido, impaziente e facile all’irritazione, lei è sognatrice, mite, eterea e la loro diversità sembra un ostacolo insormontabile.
Poi un viaggio a Stoccolma costellato da incomprensioni ma anche da una strana complicità capace di superare le distanze.
Nelle differenze si crea una magia e stare insieme diventa bello, un percorso romantico alla riscoperta di sé stessi, giorni impetuosi sulle spiagge selvagge della Maremma, il desiderio e la voglia di amarsi che sfondano gli argini della riservatezza.
Ma un evento greve può minare la felicità precipitandoli in basso e cambiando tutto.
E allora servono ali di carta per sollevarsi in aria e inseguire i tracciati tortuosi del vento.
Entrambi lo sanno. L’hanno scoperto insieme. E questo, forse, basterà.
 
 
 
 
 
 
 

«Tu non sei niente. Ma io sono aria. In un mondo greve».
 
Aurora Sandor, ventidue anni, ma già una vita vissuta alle spalle, tanti lavori saltuari e i soldi che a fine mese non bastano mai, una casa fatiscente e un fratello che ancora sta facendo i conti con sé stesso e che lei sente di dover proteggere.

Non aveva mai conosciuto una ragazza così. E non era soltanto la bellezza. C’era un mondo dentro di lei, un forziere sigillato pieno di tesori. La mitezza del suo sguardo che raccontava di un modo lieve di vivere la vita, di interpretare la realtà, forse anche di amare. Gli sarebbe piaciuto scoprirlo.
 
Alex Bramanti è un architetto romano di trentaquattro anni, che ha raggiunto un notevole successo e prestigio professionale, ma che è totalmente disilluso dalla vita. Ha bandito dalla sua vita i sentimenti che non comprende e che lo spaventano perché destabilizzano il suo mondo apparentemente perfetto.

Era un egoista, lo era sempre stato. Ma condividere sé stessi richiedeva fatica, presupponeva che le persone fossero sincere, che non mentissero per piaggeria o per interesse. E lui, a parte Tito, non si fidava di nessuno. E non era un problema di traumi o esperienze che lo avessero ferito. Da bambino era sempre stato apprezzato, leader tra i suoi compagni, ricercato da tutti. Non aveva mai faticato a conoscere e a farsi conoscere, l’accettazione non era mai stato un problema. Eppure. Nessuno, tra i suoi conoscenti, compagni, colleghi e amici, si era mai sforzato di capirlo davvero. La sua immagine inossidabile bastava a chiunque per non porsi domande e per fermarsi in superficie. Alla fine andava bene così.
 
Due vite apparentemente inconciliabili con niente in comune, eppure destinate a incrociarsi, a scontrarsi e infine a riconoscersi. Perché ognuno di loro ha quello che manca all’altro: l’amore verso la vita, la spensieratezza di Aurora che, come un colibrì, si innalza sopra le brutture del mondo e la solidità e la determinazione di Alex che rappresenteranno quella sicurezza che lei non ha mai avuto. Eppure, se il trovarsi è stato facile, il viversi non lo è affatto, perché troppe paure, troppi pregiudizi, troppe incertezze mineranno la loro storia, starà a loro decidere se cedere e rinunciare o restare e combattere.

Lei era bellissima, l’abito azzurro in falde di tulle sottile, quella chioma castano dorata sciolta sulle spalle e gli occhi enormi, palpitanti, persi in un’altra dimensione. Ci aveva pensato fin troppo. Se fare ciò che stava facendo.
Umiliarsi. Rendersi ridicolo. Abbassare le difese, solo per un istante. La ragione gli aveva intimato di lasciar perdere ma l’istinto no. Forse era stato quello spettacolo meraviglioso, lei sospesa nel vuoto, quel corpo diafano sciolto nella luce e nel vento, le ali azzurre che le aveva visto sulla schiena, la commozione profonda che aveva provato.
Voleva solo parlarle, conoscerla meglio. Perché lei custodiva un segreto, la formula alchemica per sganciarsi dal suolo e liberarsi dal peso di vivere, imparare a volare, conoscersi, amarsi, guardarsi dentro. Avrebbe solo voluto capire. Nulla di più.
 
Se pregevoli sono i personaggi principali non da meno lo sono i secondari: Tito, che rappresenta quella coscienza che Alex non sempre è in grado di ascoltare. Apparentemente frivolo in certi aspetti, dà vita a momenti e riflessioni molto profonde capaci di generare sia nel protagonista che nel lettore dei veri momenti di riflessione, perché tutti nella vita ci auguriamo di avere accanto un amico del genere, e i più fortunati lo hanno davvero.
Damiano rappresenta un po’ la sintesi di cosa significa essere adolescenti in un mondo che non capisci e che spesso non ti comprende: nel suo caso per la sua identità sessuale, ma in generale per il fatto che oggi o ti conformi ai canoni oppure sei un outsider. In un mondo che si basa sempre più sull’apparire e sempre meno sull’essere avere una personalità anticonformista è una condanna perché si deve avere la maturità e l’esperienza di vita per gestirla che gli adolescenti in quanto tali non hanno. Diventa però una benedizione quando impari ad amare te stesso al punto tale che l’opinione altrui non conta più niente. Purtroppo, molti si perdono nel viaggio.

La guardò ancora. Il corpo esile, la chioma ondulata, quel modo di muoversi che sembrava una danza, un esserci lieve in una dimensione diversa, che non conosceva asprezza. Perché sì. Era così. Lei era aria. Sganciata da terra e dalle brutture del mondo. Una piuma leggera. Che sapeva volare. Senza far rumore.
 
Per quanto le storie d’amore romanzate ci piacciano e ci permettano di evadere è bello trovare libri come questo che riconducono i sentimenti a qualcosa di più terreno. I rapporti sono fatti di momenti di passaggio e di crescita, di accettazione dell’altro e soprattutto delle nostre insicurezze. In questo libro leggiamo di una storia che, non necessariamente arriverà ad un lieto fine. Aurora ed Alex partono da posizioni apparentemente opposte, nel corso della loro storia dovranno trovare un punto di incontro, accettando ognuno difetti e pregi dell’altro, comprendendo e spesso perdonando, per questo forse la loro vicenda riesce ad emozionare tanto: perché nella loro storia ognuno di noi riconosce un pezzetto della propria. 
 
L’avrebbe amata. Un volo senza rete. Senza tempo. Senza gravità. Solo loro due. E sarebbe stato bellissimo.
 

 


 
 
 
 
 
Libro acquistato
 
 
 
 

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