domenica 16 dicembre 2018

Recensione a "Dariin" di Claudia Melandri




Editore: Self publishing
Data d'uscita: 13 Ottobre 2018
Pagine: 230
Prezzo: eBook 1,99 - cartaceo 10,40






 E se tutto quello in cui credevamo, in realtà non fosse che un semplice sassolino in mezzo a tante rocce?

Di giorno uomini, di notte bestie. Le viscere della terra sono state sempre la loro casa e la superficie il luogo di caccia. Cinque anni fa però, tutto è cambiato.
I fratelli Bryan e Simon Deveron hanno lasciato New York City per trasferirsi a South-Heaven, piccola città del New Brunswick. L’arrivo dei forestieri accompagnati dall’avvenente avvocato Elliot O’Donnell, che cura i loro interessi legali, mette la sonnecchiante comunità in fermento.

L’incontro con Bryan metterà a dura prova il cuore e la razionalità della bella giornalista Rebecca Miller: l’istinto le urla di non fidarsi, ma i sentimenti sussurrano tutt’altro.

Chi sono in realtà?
Perché hanno scelto South-Heaven?
Da cosa scappano?
O… cosa cercano?






 Buon giorno a tutti. Rieccomi qua con una nuova recensione. Dariin di Claudia Melandri. Ho deciso di leggere questo libro perché l'idea di creare una storia sui Gargoyle mi ha incuriosita e immediatamente attirata, essendo io amante del fantasy. Inoltre, da bambina, ero innamorata di un cartone animato sui Gargoyle e non ho potuto resistere, e per fortuna, perché non sono rimasta affatto delusa. Dariin mi ha colpita, è una storia davvero originale ed è romantica, come si fa a resistere… ma si intreccia con una sotto trama ricca di suspance e mistero. Sia per quanto riguarda la protagonista Rebecca, che si porta dietro un bagaglio pesante che la minaccia pericolosamente, ma lei non si lascia abbattere e non si tira indietro (amo le protagoniste toste e lei lo è), sia per Dariin che fugge dalla sua amata terra ed è obbligato, insieme al fratello e all'avvocato di famiglia, ad adattarsi a un mondo che a loro sta stretto, soffrendo la mancanza di casa, ma volgendo lo sguardo a una vita che potrebbe essere vissuta dignitosamente e felicemente. 


"Aveva detto di essere un Gargoyle ma lei immaginava queste creature come rettili alati posti in cima alle guglie delle chiese o dei castelli, pietrificati nelle loro posizioni minacciose oppure annoiate, immobili a osservare il mondo cambiare nel corso dei secoli. Bryan invece era vivo, carne calda, passionale, che risvegliava ogni più lussurioso appetito. Era bellissimo ai suoi occhi come Bryan, magnifico come Dariin."
 
Una storia affascinante e coinvolgente, ricca di colpi di scena. L'autrice ha una scrittura fresca e accattivante. Le descrizioni sono precise ma non prolisse che mostrano esattamente dove siamo e cosa ci circonda. I personaggi sono ben caratterizzati, sia i principali che i secondari, si comprendono immediatamente come se si conoscessero di persona. Un'unica pecca, avrei voluto durasse di più, perché crea dipendenza. Lo consiglio vivamente e io, ora, aspetto il secondo volume.



Libro acquistato.




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