sabato 11 novembre 2017

Recensione a "Le anime pure - Southfield Park" di Elisa Mura




Genere: Thriller
Editore: Youcanprint
Data d'uscita: 22 Dicembre 2016
Pagine: 320
Prezzo: eBook 5,49 - cartaceo 19,99






Edward, un'instancabile uomo votato ad aiutare il prossimo, perde casa e lavoro da un giorno all'altro ed è costretto a trovarsi una sistemazione al più presto. Durante il suo cammino, viene a conoscenza di Southfield Park, una tenuta di campagna bisognosa di aiuto dove, frequentemente, appare il fantasma di una donna. Tutti sembrano scappare da quella casa, ma Edward decide di andare a indagare, proponendosi come domestico e la sua storia si intreccerà con quella di Sebastian: un uomo tormentato dalla scomparsa della moglie, morta in tragiche circostanze. Grazie a sua figlia Adele, Edward riuscirà a capire piano piano i misteri che si nascondono dietro a queste apparizioni. 







Bentrovati a tutti! Questa volta ho letto per voi Le anime pure di Elisa Mura. Let’s Rock!

Le anime pure è un thriller ambientato in Inghilterra a fine Ottocento. In esso si respira un’aria storica e davvero delicata, fatta di descrizioni coerenti e dialoghi all’altezza. Come sapete, sono solita partire da ciò che non mi ha convinto per lasciare gli aspetti positivi alla fine.

Devo ammettere che c’è ben poco che non abbia catturato la mia attenzione fin da subito, eppure da amante del pelo nell’uovo quale sono, posso dire di aver trovato due aspetti che, se ben limati, possono rendere questa storia un vero e proprio diamante. Il primo riguarda il ritmo di narrazione che talvolta risulta un po' troppo rallentato, soprattutto nei momenti di pathos. L’autrice ha una bellissima penna, ma in alcuni casi sarebbe meglio seguire maggiormente la regola Show don’t tell. Le descrizioni sono una manna dal cielo, ma se rallentano la narrazione disturbano, interrompendo un flusso di azioni che, al contrario, aveva fatto incedere in modo davvero interessante la narrazione.
Il secondo aspetto che mi sento di sottolineare è veramente un’inezia e se mi permetto di farlo è solo perché l’autrice mi ha dato prova di tenerci molto alla perfezione della sua storia. Si tratta delle descrizioni a un solo senso che cercherò di spiegare. La Mura ha una cura meravigliosa per i dettagli e questa meraviglia si rispecchia in ogni cosa: ambiente e personaggi. Tuttavia, l’autrice coinvolge sempre, o quasi sempre, solo uno dei cinque sensi ovvero la vista. Ci descrive le cose e gli ambienti con minuzia di particolari, ma non concede mai un tutto tondo. Per esempio: le stanze della tenuta Ash sappiamo essere in stato di abbandono: l’autrice ci descrive la polvere adagiata sui mobili, lenzuoli che ricoprono divani e mobili, ma non ci dice molto sulla sensazione che la polvere porta al naso o al tatto. Avete mai toccato un mobile impolverato? Avete presente quella strana sensazione di sporco sulle mani? E che dire della gola che raschia e del naso che pizzica? A volte non c’è bisogno di ripetere che c’è tanta polvere, basterebbe far starnutire un personaggio o fargli sentire la necessità di pulirsi le mani con un panno umido (il famoso Show don’t tell, appunto). Ecco, visto che il pelo nell’uovo va trovato secondo la mia natura, consiglio all’autrice di implementare l’uso degli altri quattro sensi quando descrive: il tutto guadagnerà spessore e realismo.
E passiamo a ciò che ho apprezzato tanto! La penna! Sì, Elisa Mura sa il fatto suo e sa usarlo. È uno dei pochi storici che ho letto ultimamente di esordienti che rispetta il tempo storico sia nei dialoghi che nel descrivere le azioni quotidiane. È meraviglioso poter seguire una storia sentendosi davvero calati nell’Ottocento. Ogni cosa è coerente e al posto giusto, consegnandoci una storia bella e pulita.
Ogni personaggio viene descritto e particolareggiato a suo modo, permettendoci subito di riconoscerlo. La creazione del mistero è ottima, benché talvolta rallentata, e spinge il lettore a voler sapere il prima possibile cosa sia accaduto davvero.

In definitiva, Le anime pure è una storia che vi consiglio per due ragioni: la prima per l’ordine, la cura e la bellezza espressiva della Mura; la seconda perché permette a tutti di apprezzare storie ambientate in un’epoca ormai lontana.
 







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