lunedì 20 ottobre 2025

Recensione a "Genesis" di Maria Antonietta Capasso

 


Genere: Mafia Dark Romance
Serie: Wings of Vice Series #1
Editore: Self publishing
Data d'uscita: 20 Ottobre 2025
Pagine: 422
Prezzo: eBook 2,99 - cartaceo flessibile 15,60
cartaceo rigida 19, 76

 
 
 
 

«Non tutti gli angeli portano luce. Alcuni ti trascinano nell’oscurità.»

Nata tra il sangue e le fiamme dei cartelli honduregni, Nayeli porta addosso cicatrici che non sbiadiscono, marchi indelebili della violenza e del peccato. Non è una vittima, né una santa: è una creatura temprata dal fuoco, pronta a reclamare un trono che le spetta ma che nessuno è disposto a concederle senza scendere in guerra. A New York la sua sopravvivenza si intreccia con sei uomini che di angelico non hanno nulla: sei Arcangeli dannati, figli della mafia, predatori scolpiti nel potere e nella colpa. Guerrieri che incarnano ambizione e oscurità, pronti a stringerla nella loro morsa di fuoco e desiderio. Lei è la Regina che non sapeva di essere. Loro, gli angeli caduti che divoreranno la sua anima. Tra tradimenti, vendette e passioni proibite, il loro legame si trasforma in un regno oscuro, dove amore e rovina non conoscono confini.

Questa è la Genesi.

L’inizio di un nuovo regno.

 
 
 
 
 
 
 

«O bruci per loro, o bruci con loro.»

Il destino degli angeli caduti è l’Inferno, il destino delle anime cadute èil medesimo, capita a volte però che sia gli uni che le altre trovino un’innata affinità con questo regno. Che alla pace dell’alto dei cieli trovino più confortante il tormento dell’Inferno che alla placida pietà delle anime redente preferiscano le fiamme inestinguibili della violenza e della vendetta. Nayeli Suarez non è una vittima, è nata per essere la regina di un regno dove il trono si conquista con la ferocia e con il sangue. Donna in un mondo di uomini che cercheranno sempre di ridimensionarla al mero simulacro di una bellezza priva di ogni altra qualità.

 

Nayeli non era una sopravvissuta. Era una superstite che non aveva ancora deciso se combattere per il suo regno o lasciarsi morire. E quello era solo l’inizio.

Nayeli è una creatura di fuoco, forgiata dal dolore che porta con orgoglio ogni cicatrice come una medaglia conquistata a caro prezzo sull’altare di quella che è stata la sua vita prima e dopo la caduta. Essere una donna e la figlia di un narcotrafficante non l’ha certo resa immune dalla violenza che contraddistingue il mondo in cui è nata, ma anzi l’haresa una merce di scambio preziosissima. E uso il termine merce non in senso lato, perché le donne, in quel mondo come in altri, vengono comprate e vendute come animali e trattate spesso altrettanto brutalmente. 

Fu allora che compresi una verità schiacciante: la guerra non era finita. Avevo solo strappato via il primo strato. Ero pronta a scendere più a fondo, a essere ancora più spietata. A diventare la regina del sangue, se questo voleva dire avere la mia vendetta.

I sei arcangeli che di angelico hanno il nome, l’aspetto e poco altro già li abbiamo conosciuti, un poliedrico insieme di violenza e traumi personali di vario tipo e genere in cui Nayeli finisce per incastrarsi alla perfezione. Loro sono il caos, lei è la regina che lo governa e lo domina, sfida il loro controllo, fomenta le loro perversioni, si cala perfettamente nel ruolo come se fosse nata per questo, senza paura come le è stato insegnato ad essere. Sottomessa sì, una donna con un posto designato e per sempre subordinato che però trova il modo di dominare dal basso ogni uomo che cercherà di imporre su di lei un predominio. A meno che, ovviamente non sia lei a concedersi.

Li vidi per ciò che erano. Creature senza Dio e privi di qualsiasi padrone, ma schiavi della lussuria più cieca. Provavo per loro, e per me stesso, due sentimenti contrastanti: disprezzo e rispetto, due lame nello stesso fodero. Un groviglio di contraddizioni che mi ardeva dentro.

Arcangeli figli dell’Inferno, ognuno di loro incarna una sfaccettatura di quel potere che così disperatamente anelano di conquistare. Possesso, violenza, controllo, sottomissione, potere, caos. Ad ognuno il suo.

Comunicano spesso con il sesso e il contatto fisico quello che le parole non possono o non sanno esprimere, in questo contatto si concentra il loro bisogno di dominazione, ma anche la ricerca di un qualcosa che sappia tenere loro testa, che sfidi il loro mondo, che diventi parte di quello che cercano di costruire.

E questa è Nayeli, una fenice che rinasce dalla stessa fiamma che ne ha decretato la fine, il simbolo della forza e della resilienza.

Nel loro linguaggio fatto di corpi e contatto spesso dominato e dominante si sovrappongono al punto da rendere impossibile tracciare un confine tra l’uno e l’altro.

 

La sua bellezza era sfolgorante, ma non era una bellezza innocente. Il suo era il fascino che emanano certe lame affilate sotto la luce della luna: belle ma pronte a ferire chi le maneggia male.

La storia di questo nuovo gruppo di personaggi è “in divenire” in questo libro si riassestano gli equilibri che in Paradiso le azioni dei Santacroce hanno contribuito a smuovere, nuovi personaggi, nuovi rapporti di forza per il dominio del mondo criminale in cui i nostri Arcangeli cercano di insediarsi. Il sottobosco malavitoso di New York ha ancora tanto da dare, e sono convinta che, con questo primo libro abbiamo appena iniziato a grattare la superficie. Approfondiamo la conoscenza di ogni personaggio, delle sue caratteristiche, delle sue pulsioni, comprendiamo il profondo legame che lega questi sei uomini che va oltre il sangue, una lealtà data dal reciproco riconoscersi e trovarsi. Per entrare nel loro mondo devi condividerne la visione, accettarne la violenza, immergerti totalmente dimenticando ogni dispositivo di sicurezza, e questo ben lo ha imparato Nayeli.

Un libro che ci spinge sicuramente oltre la nostra zona confort, una visione buia e carnale di un mondo in cui la violenza è di casa ma in cui inaspettatamente possiamo trovare anche amore, certamente non quello zuccheroso di certe fiabe, ma declinato alla Arcangeli maniera e quindi scomodo, di difficile comprensione ai più, ma totalizzante per tutte le parti coinvolte. 

 

«Stai attenta, regina. Le armi possono creare dipendenza.» «Anche gli angeli» sussurrai. «Ma è una dipendenza pericolosa solo se non si ha idea di come usarle. Sia le ali che le armi.»

 


 


 
 
 
 
 
 
Grazie all'autrice per averci fornito l'eBook
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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