Quattro. L’età di sua figlia. La bambina per cui mi ha assunta come tata.
Due. I metri che ci dividono, perché il contratto prevede che mi trasferisca da lui.
Una. L’unica notte in cui non riusciamo a resistere e cediamo al fuoco che ci divora quando siamo vicini.
Il fuoco però scotta… e a quanto pare io sto per uscirne completamente bruciata.
Quello che Tuck Monroe cerca è una tata per sua figlia, una persona che lo aiuti e lo affianchi nelle tante attività che il padre di una creatura di quattro anni necessita, specie se la madre è assente.
Fino ad ora si è sempre fatto carico di tutto, ma ora sente che la situazione sta andando fuori controllo, a casa come nel lavoro, anche se, onestamente, essendo un più che benestante abitante di Harbour Village non deve esattamente preoccuparsi di non sapere come sbarcare il lunario.
I ragazzi con cui sono uscita in passato erano… per niente allo stesso livello di Tuck. È molto fuori dalla mia portata, e anche molto più vecchio. Non esiste alcuna possibilità che sia attratto da me. Sono la tata, per l’amor del cielo.
Maren Lucas ha una laurea in Pedagogia e sta perseguendo un master nella stessa disciplina, ma c’un problema… si è resa conto che l’insegnamento non fa per lei, proprio non ci si vede rinchiusa tra le quattro mura di un’aula scolastica. Adora i bambini, ma in questo momento non vede sbocchi al corso di studi che ha intrapreso e per il quale si è anche pesantemente indebitata. L’offerta di lavoro di Tuck arriva come manna dal cielo sulle sue finanze sconclusionate e sulla sua vita in corso di definizione. Katie è una bambina adorabile e lavorare in una grande casa è di certo una buona opportunità… se non fosse per l’attrazione che Maren inizia a nutrire per il padrone di casa. A volte le pare che anche lui si soffermi a fissarla o a parlare con lei più di quello che prevederebbe un normale rapporto datore di lavoro-dipendente, ma perché un uomo come Tuck dovrebbe trovare attraente una ragazza con molti meno anni di lui, inferiore a lui in tutto, posizione sociale in primis?
Tutto nella mia vita è sotto controllo. Perdere la bussola, abbassare la guardia, è il motivo per cui mi hanno annientato quattro anni fa. Non permetterò che accada di nuovo. Non quando ho visto quanto ha distrutto anche Katie. Merita di avere qualcuno di bravo e affidabile come Maren nella vita.
Tuck è combattuto tra l’attrazione che sente per Maren e la volontà di non compromettere il rapporto che lei sta costruendo con la figlia. Mettere le esigenze di Katie davanti a tutto è una priorità anche se per questo dovrà far tacere i propri bisogni e desideri, ma si sa, la strada per l’Inferno è lastricata di buone intenzioni e spesso non siamo noi a scegliere come il destino posiziona i pezzi sulla scacchiera.
Sono solo da molto, troppo tempo. Non capisco perché mi dia così tanto fastidio in questo momento. Di solito mi piace dormire da solo. Mi piace non avere a che fare con le ......... di qualcun altro. Ma ora, stasera, non sopporto il pensiero di quello spazio vuoto nel letto. Solo una volta, una voce mi sussurra nella testa.
Questo è un libro che definirei “familiare” perché tocca molti aspetti di quello che riguarda questa istituzione che tutti conosciamo e che ognuno di noi vive in maniera assolutamente personale e unica. Non esistono famiglie uguali, perché non esistono individui uguali che le compongono. Ognuno dei membri porta nel rapporto la sua storia, il suo background, e contribuisce a creare una struttura unica.
Maren e Tuck sono diversi per età, esperienza, status, dove lei è solare, aperta alla vita e alle nuove esperienze lui invece è chiuso, deluso dal suo passato, diffidente sul costruirsi un nuovo futuro, mettendosi nuovamente in gioco. Le loro caratteristiche però paiono fondersi nel momento in cui si accorgono che, forse non volendolo nemmeno, hanno dato inizio ad un qualcosa, una nuova vita che rappresenta un nuovo punto di vista, una prospettiva diversa. I problemi sorgono nel momento in cui subentrano la paura, la consapevolezza di quanto sia facile toccare la felicità con le dita e poi perderla. Il disincanto di chi una vita l’ha già vissuta contro l’inesperienza di chi è ancora all’inizio della salita. Il successo sarà nella mediazione di questi due aspetti, nel rendersi conto che a volte per essere felici non servono troppi calcoli o sovrastrutture, ma occorre semplicemente abbandonarsi al flusso delle cose, lasciando che la vita faccia il resto.
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