Indya e West si sono conosciuti a otto anni. A nove, lui le ha insegnato a giocare a poker. A undici, costruivano insieme aeroplanini di carta. A sedici, si sono baciati. Per Indya, West è sempre stato la parte migliore delle sue vacanze estive in Montana, il ragazzo che le ha rubato il cuore, il suo tutto. Poi però la vita li ha divisi, distruggendo il loro amore. Così, Indya ha giurato che non sarebbe mai più tornata in Montana. Ma dopo la morte del padre, il richiamo del passato diventa irresistibile: Indya decide di acquistare il ranch dove ha trascorso tante estati indimenticabili. West è turbato perché teme di perdere il luogo appartenuto da sempre alla sua famiglia, ma soprattutto perché si trova costretto a lavorare al suo fianco, mentre i ricordi dolorosi sono come tante lame nel cuore. Indya, dal canto suo, si aggrappa con tutte le sue forze all’idea che quella sia solo una situazione momentanea e che mai e poi mai si innamorerà di nuovo di West. Ma se, dopo tanto dolore, vivendosi ogni giorno, Indya e West riscoprissero il sentimento che li univa un tempo? Ci crederanno fino in fondo oppure il loro sarà un addio?
Una vita: è questo che Indya e West ci raccontano.
Una vita iniziata nelle vacanze estive, che lei, ricca borghese del Texas, ha trascorso nel Ranch in Montana di West fin da quando aveva otto anni.
Dagli otto ai ventitré anni, Indya ha condiviso con lui tutte le estati, e anche un cuore spezzato, l’ultima volta in cui si sono separati definitivamente.
Ora lei è tornata da proprietaria, ora lei possiede il Ranch a cui West ha dedicato la sua vita e ora devono lavorare insieme per salvare ciò che ne resta.
«Mi terrorizzava. Indya Keller mi terrorizzava come niente al mondo.»
Gli sbagli, i rimpianti e il tempo riportano indietro ma danno anche la consapevolezza di un legame che non si mai spezzato, dei non detto che ora vanno finalmente chiariti, di un incrocio che ora non può più essere sbagliato.
«Il tempo svanì. Gli anni tra noi si dissolsero. Gli sbagli, i rimpianti, si trasformarono in cenere. Un secolo non avrebbe affievolito quel fuoco. Non con Indya.»
Come sempre, i personaggi della Perry sono ben costruiti, in POV alternati, con caratteri e decisioni che li rendono da un lato normali e vicini al lettore, e dall’altra dotati di quella giusta incisività che porta la storia a un livello superiore.
Il legame di Indya con suo padre è la parte più commovente del libro, che anche quando si apre la finestra temporale sul passato, ci fa partecipi di quanto una malattia possa distruggere una famiglia e di come anche il semplice guardare un numero nella rubrica del nostro telefono possa essere un piccolo conforto.
L’ambientazione è quella del Montana, stato molto amato dall’autrice, e che questa volta si mescola con il background della protagonista, ricca borghese texana, in un racconto credibile e non melenso.
Il debutto con questa nuova CE mi permette di segnalare sono qualche lieve imperfezione lessicale di traduzione e, finalmente, una cover lasciata come nell’originale.
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