Rory Garrett ha vissuto la sua vita come una perenne punizione, l’ultima quella del suo socio, scappato con l’incasso e tutto il materiale del suo furgoncino da street-food; inevitabile dunque un’ubriacatura di quelle colossali, seguita da sesso cancellabile, e per di più viene scambiata per una escort!
Niente va bene nella sua vita, e le cose si complicano, non tanto perché l’uomo della notte da ubriaca è l’agente sportivo di suo fratello, Brett Rivers, quanto per il verificarsi di un omicidio: tutto precipita, anche il sospetto su suo fratello Clint, e a Rory non resta che affrontare quello che sta accadendo.
«…vide la verità. Non aveva il coraggio di mettersi in gioco.
Se voleva continuare a vivere con sé stessa, doveva impegnarsi per il suo futuro.»
La sua sarà una vera e propria ricostruzione degli affetti, verso quella matrigna, con cui costruisce un vero rapporto riflettendo sui suoi errori, o con suo fratello, che difenderà sempre: a dispetto dei suoi vestiti di seconda mano, Rory crede fino in fondo nei suoi sogni e lo fa onestamente, senza accettare compromessi e bugie.
Il suo rapporto con Brett è uno scambio di battute alla pari, senza mai cedere, che si riflette nei loro dialoghi, in una lettura che rispecchia lo stile tipico della SEP.
«”Sono più preoccupato per la mia carriera che per il mio appartamento.” Non lo aveva mai sentito esprimere vulnerabilità e lo studiò più da vicino. Lui distolse lo sguardo. “Lascia perdere. Starò bene.” Lui si pentì di quella piccola dimostrazione di insicurezza e Rory provò un moto di pietà. Ci sarebbe mai stato qualcosa che fosse abbastanza per lui?»
Siamo lontani dalla quella velocità e stile action dell’ottavo volume, così come ci sono delle parti che lasciano perplesse: quella dei nazionalisti estremi o quella di Kristin, che, a mio personalissimo parere, appesantiscono la narrazione senza aggiungere nulla.
Lo stesso Brett manca di quella ironia graffiante e decisionalità che tanto ci era piaciuta in Heath “il Pitone”, protagonista del sesto volume e qui suo capo, troppo concentrato su se stesso praticamente fino alla fine e senza quella graffiante sensualità di Heath, che qui si intravede, seppur in scene secondarie.
La parte “hot” è praticamente inesistente, quando invece i dialoghi ed alcuni passaggi sono uno slow-burn ben costruito, proprio sulla base di due protagonisti diversissimi, che nello stile SEP sono accattivanti e divertenti.
Un po' di perplessità, dunque, su questo volume, che però resta ben tradotto e con una cover molto carina ed in linea con quella originale.
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