«Non mi farò aprire come una scatola di tonno per poi sentirmi dire che alla fine la colpa era tutta di mia madre. Anche perché, se ci tiene a saperlo, questa è una cosa che farebbe esattamente mia madre: decidere che io ho un problema, quindi pagare qualcun altro per risolverlo indipendentemente dalla mia volontà».
Cari Magnetici, a cadenza regolare così come visito la mia libreria di fiducia, ho anche la necessità di tornare nel mondo di Blake Avery, per fortuna Felicia lo sa e mi riporta nel mio posto felice.
Questo libro potremmo anche intitolarlo: cinquanta sfumature di Blake, non per l’alto contenuto erotico, sebbene non manchino i momenti di “approfondimento culturale”, ma perché ci mostra le tante sfaccettature dell’animo del nostro scrittore preferito. Partendo dalla sua adolescenza, per arrivare all’incontro con Summer, un Blake molto riluttante e sdraiato sul lettino dello psicanalista ripercorre le tappe salienti della sua vita.
«Compiti per casa: scrivimi una lista dei tuoi pregi e dei tuoi difetti». «Difetti?», chiedo. «Io non ho difetti». «Ecco, tra i pregi metterei sicuramente l’umiltà. Ci vediamo mercoledì».
Blake ci porta a scoprire tanti lati della sua personalità narrando episodi che lui ritiene significativi della sua vita e svelandoci così le sue molteplici versioni: quella dell’adolescente timido e impacciato alle prese con la prima cotta, quello che balla una canzone di Shakira ancheggiando su un cornicione per convincere una ragazza a non farla finita. Il Blake che vive in una comune di artisti con la prima moglie, il worstseller di una canzone che senza di lui non sarebbe mai stata scritta. Ad ogni strato svelato aggiungiamo un tassello alla personalità che già conosciamo e chiaramente l’amore per lui aumenta esponenzialmente.
«Tra un’ora ho un volo per Phoenix, devo andare altrimenti farò aspettare la mia ragazza». «Tu non hai una ragazza». «Non ancora, ma qualcuna sta per diventarlo», ribatto con un sorriso malizioso. «ATH». «Anche io sono la “airportcrush” di qualcuna, solo che ancora non so chi è».
In tutti i capitoli a farla da padrone è l’irriverenza e l’umorismo al quale ci ha abituati e che sicuramente strapperà più di una risata. Vero è però che, per molti aspetti, rivaluterete l’uomo sotto il personaggio che ha costruito e che mostra al mondo. La sua vera natura diverrà poi del tutto evidente nel rapporto con Summer… non senza averla prima fatta disperare un bel po’.
«E dopo Sasha e Carrie credi ancora nel matrimonio?» «Come no!». «Davvero?» «Certo», insisto. Mi alzo, la sabbia della clessidra è caduta tutta nell’ampolla inferiore: seduta finita. «In quello degli altri».
Quando ho letto la trama di questo libro in uscita ammetto che ero un po’ perplessa perché mi chiedevo come l’autrice avrebbe reso interessante un personaggio di cui già sapevamo tanto, come sarebbe riuscita di nuovo a catturare la nostra attenzione. Mi sarebbe dispiaciuto vedere una sovraesposizione del personaggio di Blake perché davvero è uno dei miei preferiti. Fin dalla prima pagina ho capito invece che l’autrice aveva di nuovo trovato il modo di farmi appassionare a questo personaggio.
Lo stile irreverente con cui si racconta è ricorrente in tutto il romanzo, troviamo un Blake in tutto il suo arrogante splendore che si rivela in maniera sincera e anche divertente, sebbene in alcuni passaggi vengano toccati anche argomenti di una certa importanza
L’idea di strutturare il libro come un taccuino che raccoglie gli appunti delle sedute di psicoanalisi è stata brillante. Questo ha permesso all’autrice di incastonare tanti piccoli racconti della vita di Blake in quello che già sapevamo, integrando alcune informazioni e dandocene altre del tutto nuove. Non mancano alcuni easter egg che sicuramente sarete in grado di cogliere qua e là.
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