Tutta l’infinità è stata spinta a forza nel mio corpo, bloccata al suo interno mentre le mie cellule si rigenerano, i miei muscoli tornano al loro posto e ogni parte di me si avvolge attorno a quella pozza di dolore, elettricità e potere. Il mio urlo non è più un urlo. È un ruggito.
Torniamo tra le stelle, Amici Magnetici, a una manciata di giorni dall’uscita del primo volume. Abbiamo lasciato Lana, Ceredes, Kyte e Jeren alle prese con un attacco inaspettato e brutale dei Senzienti a pochi passi dall’Accademia, dopo una festa da ballo che ha lasciato molti interrogativi soprattutto in merito alle alte cariche della Flotta. E qui li ritroviamo, nel pieno della battaglia, pronti a combattere fino all’ultimo respiro per contrastare il volere di quei nemici terribili che hanno incredibilmente superato una barriera che non avrebbe dovuto cedere. Qui, con Lana in fin di vita, avviene quello che tutti e quattro sapevano essere inevitabile. Allo scopo di salvarla, e con lei salvare anche la parte risvegliata di loro stessi, il Cerchio viene formato; contro tutte le regole, senza l’approvazione di alcun Consiglio, e soprattutto in assenza di controllo, un patto destinato a cambiare il destino di molti universi si stringe, mescolando il diverso e rendendolo unico. In Lana convergono le caratteristiche di tutti e tre i guerrieri, le ombre di Jeren, le capacità guaritrici di Kyte e la forza di Ceredes, innestate sul suo fragile DNA come fulgidi semi forieri di una nuova specie, mai vista prima. Faccio subito una premessa, che in parte si ricollega a quanto avevo già scritto a proposito del primo volume. L’escamotage fantascientifico, pur se ammantato da forti sfumature tipicamente ascrivibili al romance, è il modo perfetto per parlare di integrazione, di accettazione del diverso e conseguente creazione di un essere più che umano nel senso stretto del termine. Lana è la Chiave, e d’altronde in quanto donna non avrebbe potuto essere altrimenti, attorno a cui ruotano e si incastrano al contempo tre uomini con retaggi e storie difficili ben definite; ognuno è un cavaliere o alto rappresentante della propria specie, destinato a gesta e onori superiori allo standard galattico, eppure tutti hanno scelto e sono stati scelti da una giovane sconosciuta appartenente a una razza ritenuta insignificante e inferiore.
“Sigillare il cerchio mi ha fatto qualcosa. Sono tutta sbagliata.”
Se da una parte tutti e quattro devono affrontare le conseguenze di ciò che hanno fatto, sono altresì costretti a continuare la loro vita in accademia, seguendo i corsi e allenandosi nelle varie discipline in cui Alfa, Omega e Beta devono eccellere per proteggere l’Universo dalle minacce esterne, soprattutto da quella rappresentata dai Senzienti. Gli sguardi attoniti degli studenti, il timore da parte della maggioranza, si mescolano alla ferrea volontà di alcuni insegnanti di tutelare questo nuovo Cerchio, che per molti è ben lungi dall’essere foriero di buone notizie. Se uno schieramento ne legittima la nascita al fine di creare un’arma da impiegare in tempi difficili l’altro, nemmeno troppo velatamente, lo condanna senza appello, ritenendolo un’ulteriore causa di possibili conflitti intergalattici. Le ombre di un passato nascosto in modo sapiente spingono per uscire, mentre mille domande rimangono senza risposta. I segreti di Stato custoditi dalle alte cariche potrebbero far luce sui dubbi e sulle motivazioni del Generale Bartanz, uno degli antagonisti maggiori, ma sono destinati a rimanere celati fino a quando qualcuno non riuscirà a scardinare i bauli dove sono protetti. Ognuno dei protagonisti ha un mondo da tutelare, tranne Lana, che comprende di aver trovato il suo nuovo posto in una realtà che adesso impara a conoscere. Non importa che quasi tutti gli studenti la guardino con sospetto adesso, mentre prima ne erano quasi impietositi; non importa nemmeno che alcuni la vogliano morta, perché ha una nuova famiglia che ama e che la ama. Oltre ai tre Alfa che ormai sono suoi compagni, non possiamo dimenticare il ruolo di Tilda e Uaxin, le sue uniche vere amiche. Questo magnifico trio, che dà il meglio di sé durante le lezioni di volo, è la boccata di aria fresca che mantiene nella protagonista quell’afflato umano che comunque è dentro di lei. Lei che non ha mai avuto davvero amici sulla Terra, adesso ha due ragazze su cui contare e tre uomini che rappresentano il suo mondo. E se Lana è, per certi versi, ancora fragile, nel romanzo il percorso verso l’accettazione della nuova versione di sé e dei propri poteri è il viaggio dell’essere umano che cresce e si mette alla prova, anche se quello che è in grado di fare è spaventoso e potrebbe distruggere interi pianeti in un battito di ciglia. I momenti di dolcezza in cui i suoi Alfa la cullano come anima gemella a loro destinata, sono ancora più rilevanti quando sfiorano quel passato doloroso di figlia abusata e non voluta. Le ombre di Jeren, l’oro di Kyte e il blu di Ceredes si mescolano in una tavolozza di colori che rinsalda i bordi, riempie le crepe con qualcosa di puro, allo scopo di conservare l’anima intatta in un involucro rinato per prendere il posto che gli spetta nell’Universo, all’interno di un Cerchio di potere.
“Io ti ho amata quando sei caduta dal melo, a sei anni. Ti ho amata quando tua madre ha provato a spaccarti le ossa.” Mi accarezza il naso. “Proprio qui. Ti ho amata quando ti sei rifiutata di cedere, quando ti sei rannicchiata per proteggerti, quando sognavi di fuggire, quando facevi l’ultimo respiro da sveglia, ogni sera prima di addormentarti e permettere alla tua anima di unirsi ai tuoi Alfa nello spazio tra le stelle. Ti ho amata quando piangevi silenziosamente nascosta nella cassapanca dei giocattoli, quando ti libravi in volo coi tuoi compagni di giochi online, quando ti facevi valere, ancora e ancora, quando crollavi e desideravi la morte. Ti ho sempre amata, Lana.”
Tra battaglie impreviste, perdite inevitabili e scontri all’ultimo sangue, Lana cerca la propria strada, consapevole che il fatto di possedere un potere distruttivo non significhi doverlo usare a tutti i costi. Emblematica la scelta che farà in un determinato momento, in cui rischia la vita, ma decide di non ingannare la sorte utilizzando la nuova energia che la contraddistingue. È forte della propria identità, quella di una ragazzina trascinata in un vortice di cui non avrebbe mai potuto nemmeno immaginare l’esistenza. Combatte da umana anche se è potenziata, rimarcando quella differenza fondamentale che esiste tra chi esercita una forza bruta mascherata da orpelli e onorificenze militari e chi semplicemente è pura Forza, per cui non necessita di nascondere le proprie debolezze.
Mi sento… strapiena. Come se fossi stata rimessa insieme in modo errato, come se fossero state inserite più tessere del puzzle rispetto a quelle che sono fuoriuscite. Come un orsetto di peluche con troppa imbottitura.
E in tutte queste tessere, ve n’è una, Amici Magnetici, che cova nell’ombra in attesa di essere svelata. Un vuoto silenzioso, ma vivo, che aspetta, come un organismo predatore che cerca il momento giusto per rivelare il proprio piano per se stesso e per l’Universo intero. Forse la vita di Lana non sarà solo corse nello spazio o spingersi oltre i più svariati livelli del proprio potenziale. Forse non sarà nemmeno la possibilità di amare e vivere felice con i suoi Alfa, consapevole che il Cerchio è programmato come un’arma prima di tutto e non solo un’esclusiva oasi di pace dove far tacere la propria mente mentre è connessa a quella degli altri. Chi è, davvero, Lana? Perché è stata scelta e condotta all’Accademia? Qual è il ruolo della Flotta e che cosa vogliono i Senzienti? Queste domande ci accompagnano per tutto il libro e solo in parte trovano risposta alla fine. Perché la vera paura adesso si rivela, in uno specchio che rimanda un riflesso troppo simile a lei e al suo retaggio, e fa scorrere brividi di riconoscimento tra le pareti vuote di un’astronave nemica. Cosa succederà adesso? Il libro si chiude con un altro cliffhanger mentre le voci dei tre uomini si propagano nello spazio in cerca della loro compagna. Leggerò di certo il prossimo volume e devo dire che, come mi aspettavo, il secondo non mi ha deluso. Se il precedente era, come avevo scritto, abbastanza introduttivo, qui la storia si dipana, approfondendo anche alcuni personaggi che trovo davvero interessanti, primo tra tutti la silenziosa Uaxin. Siamo lontani dalle costruzioni complesse e il romanzo non ha pretese di essere il nuovo capolavoro della letteratura fantascientifica, ma è davvero piacevole e molto veloce da leggere, adatto per trascorrere un paio d’ore con la testa a milioni di anni luce dalla Terra. E quindi ci vediamo alla prossima, Amici Magnetici, che le stelle vi guidino e ci lascino ancora la speranza che tutto sia, davvero, possibile.
Non mi ero resa conto che stessi piangendo finché mi ritrovo a tirare su col naso. Poi un singhiozzo mi assale e lui mi stringe più forte tra le braccia, tenendomi stretta con le sue grandi mani per non mostrare le crepe della mia anima. Oppure, magari, lui, Kyte e Jeren sono l’oro che riempie quelle crepe, rendendole meravigliose.
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