Di tanto in tanto Summer Savage scrive su suo diario: appunti, frasi, riflessioni, ma soprattutto scrive di sé e di quello che prova in quella sua vita così sbagliata.
Sì, perché lei, seppur giovanissima, subisce di riflesso le scelte di sua madre, i suoi tradimenti, i suoi ricchi e facoltosi amanti, il suo rapporto con il fratellastro.
Ha capito molto presto che non ci sono persone buone al mondo, e lo ha vissuto sulla sua pelle a quella strana festa, dove un ragazzo l’ha prima offesa e poi baciata: quel ragazzo sarà il suo incubo più remoto e terribile una volta giunta alla Lancaster Prep, la prestigiosa scuola dove sua madre la spedisce.
Nessuno le parla, nessuno le è amico e lui, Whit Lancaster non perde occasione di offenderla, arrivando a sottrarle proprio quel diario in cui nasconde ormai tutti i suoi segreti.
«Mi odio perché lo voglio. Mi odio perché voglio lui.
………………..
Eppure attrae qualcosa che giace nel mio profondo. Qualcosa che non capisco, ma sento.»
La lettura è difficile, sia per i passaggi molto crudi e diretti, al limite della violenza gratuita, e anche i due protagonisti appaiono ripetitivi nelle scelte e nelle riflessioni, come se l’autrice li avesse relegati in uno schema predefinito.
Ossessionati l’uno dall’altra, ripetono nelle pagine una sorta di tira e molla, già letto in altre storie simili, ma che qui diventa tedioso e a tratti davvero bizzarro nelle ambientazioni.
Le linee temporali sono diverse, anche nell’epilogo, e purtroppo non riescono a dare alla storia quella fluidità e incastro che nei temi trattati sarebbero stati ipotizzabili, così come la rivelazione dei veri sentimenti, che arriva dopo pagine di monologhi davvero superflue.
Siamo lontani dalla scrittura abituale della Murphy, sempre attenta al mondo young adult.
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