sabato 18 novembre 2023

Recensione a "Il bacio della bestia" di Nina Talvi

 


Genere: Paranolmal Romance
Serie: Stirpe maledetta #2
Editore: Triskell Edizioni
Data d'uscita: 27 Aprile 2023
Pagine: 385
Prezzo: eBook 1,49 - cartaceo 14,25

 
 
 
 

 
Gabriel Cavendish ha una sola certezza nella vita: odia le streghe.
Quando però scopre che la tomba di Oberon, occultata nella foresta della Lapponia finlandese, è stata presa di mira dai Berserker, non ha altra scelta che collaborare proprio con una di loro.
Come tutte le Sussurranti, Ava è specializzata nell’erigere barriere di protezione. Quando il più odioso dei figli di Caino le chiede aiuto, è costretta ad accettare. L’odio che prova verso Gabriel, colpevole di aver ucciso centinaia di streghe, è paragonabile solo al terrore che lui la tocchi. Infatti, Ava è anche una Guaritrice Carnale e non può entrare in contatto con la pelle di un uomo senza cadere vittima di strazianti allucinazioni.
Mentre i due lottano contro il tempo per impedire a Caino e ai suoi seguaci di accedere alla tomba, sono costretti a condividere gli stessi spazi. E, per Ava, sarà sempre più difficile portare a termine la missione che, in caso di fallimento, le costerà la vita: uccidere lo Sterminatore Gabriel Cavendish.
 
 
 
 
 
 
 

 

Era sbagliato, tutto sbagliato. Lui era lo Sterminatore, il mostro temuto da tutte le streghe da secoli. L’assassino a sangue freddo, la creatura che avrebbe dovuto uccidere. Ma era giusto, tutto così giusto.

 

Buongiorno Magnetici, come promesso, oggi vi parlerò del secondo libro della trilogia Stirpe Maledetta di Nina Talvi, che mi ha fatto compagnia in questi giorni.

Nel libro, oltre a riprendere la vicenda principale che verte sull’ormai sempre più probabile ritorno di Caino, scopriamo nel dettaglio la figura di Gabriel. Conosciuto agli albori come Bestia il suo potere è quello di controllo sulla natura. Nel primo libro lo abbiamo visto usare il suo magnetismo animale per scopi meno nobili della salvezza del mondo, scopi più orientati alla seduzione del genere femminile: questo non significa che anche lui non stia attivamente partecipando alla crociata dei suoi fratelli per tenere il loro ingombrante e poco incline alla misericordia padre, fuori dal mondo umano.

 

Non sapere cosa si provasse a essere come gli altri era orribile, ma saperlo e poi non poterlo mai più sperimentare era cento volte peggio. Avrebbe finito di rinforzare la barriera, poi sarebbe tornata alla sua vita solitaria, consapevole che non sarebbe mai stata normale. Che non sarebbe mai tornata a casa dal negozio per essere avvolta nell’abbraccio di un amante. Che non avrebbe mai stretto un bimbo suo tra le braccia. Sarebbe stata per sempre sola. Sola e maledetta.

 

Ava è una guaritrice carnale, capace di curare con il tocco, vive con la madre isolata dalla comunità delle streghe, ma non per questo è ignara delle azioni compiute dallo “Sterminatore”.

Quando, suo malgrado, si ritroverà ad aiutare i fratelli Cavendish nella loro missione imparerà a conoscerlo meglio, a vedere sotto la superficie che Gabriel mostra al mondo e comprenderà che qualcosa nel passato lo ha irrimediabilmente ferito rendendolo quello che ora è.

 

C’erano luoghi nella mente di Gabriel che erano off-limits. Li teneva chiusi a chiave nel tentativo di dimenticarli, ma Ava sapeva che non era possibile. L’oscurità nella sua mente ormai era stata coccolata, nutrita ogni giorno con l’odio ed era diventata un mostro a sé stante, enorme, potente e incontrollabile. Ma questa volta non avrebbe lasciato perdere. Voleva saperne di più. Voleva aiutarlo.

 

Ho amato questo libro forse più del precedente, le tematiche trattate sono importanti e meritano più di una riflessione. Si parla di abuso, mancanza di consenso, perdita di un figlio. È notevole come l’autrice riesca a farci addentrare nei meandri della mente di Gabriel senza comunque perdere il filo del racconto generale.

Le vicende che ha vissuto, le violenze che ha subito, le perdite che ha sopportato fanno parte di lui. Nel suo caso essere millenario e immortale è una condanna più che una benedizione, perché il suo, lato “umano” lo costringe a rivivere quel dolore più e più volte senza poterne uscire e senza poterne parlare ad alcuno. La conoscenza con Ava apre uno spiraglio in quel muro che Gabriel ha costruito verso il resto del mondo, lei sola saprà come avvicinarsi a lui, alla Bestia, nel modo corretto.

 

«Smettila di desiderare di essere normale. Non lo sarai mai.» Avvicinò il viso al suo, finché quegli occhi ametista furono l’unica cosa presente nel suo campo visivo. «Non sei stata normale quando hai deciso di salvare qualcuno che ti voleva morta, e non lo sei per come ti rialzi sempre più forte dopo essere caduta.» Una risatina incredula gli scivolò dalle labbra. «E soprattutto, non sei normale perché nonostante tu appartenga alla razza che più odio al mondo, mi stai cambiando. Non so più cosa è giusto e cosa è sbagliato.»

 

Scritto in terza persona come il precedente questo libro ha il trope dell’enemy to lovers, e ho davvero apprezzato come l’autrice si sia presa i suoi tempi per sviluppare la storia. Spesso l’avvicinamento tra i due protagonisti è troppo affrettato o, peggio ancora, immotivato. Qui Ava e Gabriel si prendono i loro tempi, per odiarsi prima, per conoscersi poi e solo alla fine per amarsi. Non succede per caso, il legame che si forma tra loro è frutto delle esperienze che vivono o che hanno vissuto in passato, che li accomunano più di quanto credevano fosse possibile. Entrambi sono alla ricerca di qualcuno, anche se inizialmente forse non lo sanno nemmeno.  Prima dovranno fratturarsi, mettere a nudo la loro anima, per poi ricostruirsi nella persona di cui l’altro ha bisogno. È un bel viaggio il loro, doloroso in alcuni punti, ma estremamente toccante.

 

La danza, invece, aveva il potere di resuscitare i ricordi piacevoli, di seppellire il disprezzo che provava verso di sé sotto una coltre di movimenti armonici che rendevano il suo ricordo eterno. Ballare gli serviva per ricordare cosa aveva avuto, non cosa aveva perso. Per quello c’era l’odio, e non era pronto a lasciarlo andare.

 

Se devo scegliere vi dirò che al momento Gabriel è il mio personaggio preferito della saga, perché in lui ho visto una profondità e una sofferenza che davvero mi hanno toccato. Forse ci accomuna quel senso di perdita che capita di sperimentare a volte nella vita, ma che solo chi l’ha provato conosce intimamente.

Le parti in cui danza mettono davvero a nudo la sua sofferenza e la sua anima e vi sfido a non rimanerne impressionati.

L’autrice, nel frattempo, semina indizi utili al prossimo volume, che ci racconterà finalmente la storia di Mariko e Darran oltre a concludere la vicenda generale della saga, quindi Magnetici, alla prossima! 


 

«Ho passato così tanti secoli a esistere che non so più come si fa a vivere,» continuò lui. «Tu me lo stai ricordando. E mi terrorizza. Tu mi terrorizzi, perché mi mostri parti di me che non credevo di possedere più.»

 

 


 
 
 
 
 
 
Letto con KU
 
 
 
 

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