Un sensitivo senza un’ancora. Uno studente nei guai. Un cecchino a piede libero.
Sono Jonathan Bane, un sensitivo con regolare licenza che lavora come consulente per la polizia. Aiuto a mettere in prigione i cattivi e, per questo motivo, il mondo criminale non mi ama. Ogni tanto vengo preso a pugni, accoltellato, o qualcuno tenta di spararmi. In pratica, non c’è mai da annoiarsi. I miei poteri psichici mi impediscono di maneggiare qualsiasi dispositivo elettronico, e intendo proprio QUALSIASI COSA, la friggo in pochi secondi. Quindi chiamare aiuto non è sempre semplice.
Ho bisogno di un'ancora, di un partner, ma sono rassegnato: è una pia illusione.
O almeno così pensavo, fino a quando lui non ha varcato la porta della Psy Investigative Agency.
Donovan Havili ha l’aspetto di un delinquente e l'anima di un supereroe. Ai miei occhi brilla così tanto che è come fissare una supernova. Senza dubbio ha la mentalità e le capacità giuste per questo folle lavoro. Ma chiedere a qualcuno di restare al mio fianco a lungo termine non è cosa da poco. E ora abbiamo diversi casi tra le mani: uno studente cinese accusato ingiustamente ha bisogno del nostro aiuto, e c’è qualcuno che si diverte a usarmi come bersaglio. È un po' troppo per un nuovo arrivato: temo che il mio partner se la darà presto a gambe.
Ma in Donovan Havili, il mondo del crimine ha trovato qualcuno che sa tenergli testa. E forse, solo forse, anch'io.
Lavoravo da tre anni come rilevatore di balle per la polizia. A loro piacevo più dei macchinari, perché io ero in grado di indirizzarli verso la domanda giusta da fare o possibili vie di indagine. La macchina della verità poteva solo rispondere sì o no, lasciando i poliziotti a operare per tentativi.
Jonathan Bane è un sensitivo, la sua capacità di vedere le auree delle persone e carpirne i più intimi segreti e pulsioni lo hanno reso un prezioso aiuto per la polizia. Meglio di una macchina per la verità, è in grado di indirizzare correttamente un interrogatorio verso un colpevole certo.
La sua condizione presenta anche degli svantaggi, dovuti principalmente al fatto che la sua energia psichica disintegra irrimediabilmente ogni strumento elettrico nelle vicinanze rendendogli la vita un tantino complicata. Vista la sua necessità e allo stesso tempo impossibilità di interagire con il mondo circostante, la Psy Investigative Agency, l’agenzia per cui lavora, gli procurerà un partner che lo assista.
La prima occhiata mi tolse il fiato. Per un istante, persi del tutto la cognizione del tempo e dello spazio. Non riuscivo a vedere tutto, solo la schiena, ma fu abbastanza. I suoi chakra brillavano di una luce accecante e le linee dei meridiani mi dicevano tutto ciò che avevo bisogno di sapere e anche di più. Dovetti ricordare ai polmoni di ingurgitare aria. Non avevo mai, e sottolineo mai, percepito un essere così straordinario e profondamente buono come quell’uomo.
Donovan Havili è un ex poliziotto militare, da subito calamita l’attenzione di Jon sia per il suo bell’ aspetto che per la brillantezza della sua aura. Ogni sua caratteristica è ben evidente a chi, come Jon, è in grado di leggere fin nel profondo dell’anima, l’intesa tra i due è profonda e immediata come pure l’attrazione che però crea qualche confusione nel sensitivo, incerto se fare la prima mossa o meno.
Era la seconda volta che mi toccava in un momento di non emergenza. Non era un gesto protettivo o opportunistico, era una rassicurazione. Un conforto. Non sentivo un tocco del genere da parte di un uomo da eoni, e la mia pelle rabbrividì sotto la sua mano. Gli rivolsi un sorriso caloroso. Quel tocco diceva che voleva essere più che un collega di lavoro e mi eccitava l’idea di essere qualcosa di più per lui. Un amico dalla mia parte era una cosa rara e Donovan, soprattutto, mi offriva un livello di sicurezza mai avuto prima. Mi sentivo infinitamente meglio ora che lui mi guardava le spalle.
Ambientato in una Nashville alternativa, dove l’utilizzo delle capacità psichiche è prassi comune e accettata, questa storia si divide tra le indagini per scoprire un potenziale criminale e la nascita del rapporto tra i due protagonisti.
Jon più etereo e orientato verso il mondo della mente, che riesce a padroneggiare con una certa maestria, e Don più terreno e concreto, che si pone da subito come una barriera tra il suo collega e il mondo esterno.
Il suo istinto protettivo e la sua empatia verso la condizione di Jon sono evidenti da subito, il legame che si crea tra loro è immediato. Nonostante la reticenza, dovuta alle molteplici delusioni subite, Jon comprende da subito il valore dell’uomo che ha accanto, e inconsciamente lo lega a sé pur anche se, razionalmente ,cerca di mettere un freno a questa attrazione.
Aveva ragione. Io non avevo alcun dubbio su di lui. Avevo solo un irrazionale timore che a un certo punto mi avrebbe guardato e avrebbe compreso l’errore. Tutti lo avevano fatto.
Molto bello come l’autrice riesce attraverso le sue stesse parole a farci conoscere e innamorare di Jon, della sua forza e determinazione, ma anche delle sue debolezze e insicurezze. Conosce l’importanza del suo ruolo che intende come una vera e propria missione e soffre silenziosamente della sua incapacità di relazionarsi con le persone. Pur avendo un grande potere è fondamentalmente perso nella sua solitudine e sarà proprio l’incontro con Don a fargli comprendere come il suo mondo possa coesistere con quello di un’altra persona. L’ex soldato non entra solo nel suo spazio lavorativo, occupa ogni segmento della sua vita, lo accoglie nella sua famiglia e Jon per la prima volta forse in vita sua, comprende cosa voglia dire avere un porto sicuro in cui trovare riparo.
Sapevo di aver bisogno di un’àncora. Tutti i sensitivi ne avevano bisogno, una volta raggiunto un certo livello di potere. Io più di molti altri. Ma proprio perché avevo bisogno di tanto aiuto, tempo e attenzione, ritenevo fosse una cattiva idea. Avrei logorato chiunque. Ci sarebbe voluto un santo.
La parte investigativa l’ho trovata piacevole soprattutto per il fatto che contribuisce a chiarire meglio quali siano le abilità di Jon, sinceramente ero più concentrata sulla storia tra i due protagonisti che sulla risoluzione del mistero, questa trova comunque i suoi spazi nella storia e ha una sua logica.
Bella la caratterizzazione dei personaggi secondari, tutti molto dettagliati e interessanti.
Anche se ho trovato adatto che il libro fosse narrato dal pov di Jon mi è piaciuto come nel finale si sia dato un piccolo spazio alla voce di Don. Spero di avere altri momenti del genere anche nei prossimi volumi della serie.
Donovan mi guardò dritto negli occhi e mi resi conto di avere tutta la sua attenzione. C’era qualcosa di meraviglioso e travolgente nel fatto che quell’uomo scegliesse di concentrare tutta quell’energia su di me.
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