Lina arriva nella sperduta città di Knockemout, in Virginia, con più segreti che bagagli. Il suo obiettivo è semplice: rimediare a uno scivolone professionale, dare un nuovo impulso alla sua carriera, e poi lasciare al più presto quel remoto angolo d'America. Ma non ha fatto i conti con il nuovo vicino di casa... Nash Morgan è un poliziotto modello. Il classico supereroe senza mantello che non si tira indietro quando si tratta di aiutare gli altri. Il problema è che, da quando è in convalescenza forzata per una ferita da arma da fuoco, il ragazzo d'oro ha lasciato il posto all'ombra di sé stesso. Cinico, perseguitato dagli incubi e tormentato dagli attacchi di panico, evita con cura ogni contatto umano per nascondere la sua sofferenza. Lina, dal canto suo, è quanto di più lontano dalla classica brava ragazza della porta accanto. E sa che di un poliziotto, per quanto assurdamente sexy sia, è meglio non fidarsi. Ma un semplice incontro sul pianerottolo di casa renderà improvvisamente sfumati i confini che si erano imposti di mantenere. E chissà che, nel tentativo di tenere tutti a distanza, Nash e Lina non si ritrovino molto più vicini di quanto sia prudente...
Torniamo a Knockemout con Lucy Score… e i fratelli Morgan.
Se nel primo libro “Cose che non abbiamo mai superato”, abbiamo conosciuto il burbero Knox Morgan insieme alla sua dolce Naomi, con “Cose che teniamo solo per noi”, invece, conosceremo Nash Morgan il bel tenebroso, poliziotto della città, e la misteriosa Angelina Solavita, meglio nota come Lina, nonché ex di Knox Morgan.
La storia inizia qualche mese dopo la fine del primo libro, proprio grazie a questo le vicende si andranno a intrecciare e ad approfondire; mentre i personaggi già intravisti con la precedente storia, qui si andranno a mescolare sempre più nel profondo con un gruppo già ben collaudato.
Nash, come già vi avevo anticipato, è il fratello di Knox e il comandante di polizia della città: dopo essere stato ferito da un mafioso ricercato in diversi stati, fatica a ritornare il poliziotto che era prima di quell’evento.
Gli attacchi di panico lo attanagliano, lo rendono debole e un poliziotto non può permettersi nessuna debolezza, soprattutto se è lui a comandare un’intera squadra.
«Essere vulnerabile non significa essere deboli. Significa confidare di essere abbastanza forti da poter gestire il dolore. A dire il vero, è la forma più pura di forza»
Quando si ritroverà Lina alla porta accanto, dovrà fare i conti con il suo io interiore, con le paure e con il fardello che continua a trascinarsi con sé.
Eppure… «Le avrei concesso qualunque cosa, a patto che lei mi desse tutto.»
Eppure, la presenza di Lina lo rende migliore…
«Si porse di un centimetro più avanti, e una singola scintilla di qualcosa di caldo si agitò nel mio stomaco. Avrei voluto aggrapparmici, stringerla tra le mani finché non avesse scongelato il mio sangue ghiacciato»
Lina, però, arriva in città con un’allergia alle relazioni e con un grande segreto e Nash odia i segreti, più volte lo sottolinea, ma Angelina viene meno a questo “patto”, per una serie di vicissitudini che proprio non posso dirvi. La storia, così prenderà una piega diversa, un Hate to love che vi farà venire voglia di leggere ininterrottamente, sfogliando pagine su pagine per sapere ancora e ancora…
«Siamo la decisione peggiore che potremmo prendere»
Questa frase racchiude l’essenza di quello che è la storia di due persone che continuano a far di tutto per allontanarsi l’uno dall’altra, ma si sa cosa succede quando ci si allontana troppo, giusto???
Un personaggio che amerete di queste pagine è la signora Tweedy, una vecchietta arzilla, vicina di casa, che gira intorno ai due giovani divulgando la sua saggezza.
«La stai guardando nel modo sbagliato. A volte il corpo riconosce ciò che la testa e il cuore, sono troppo stupidi per vedere. È lì che sta la verità assoluta. Il corpo non mente.»
Bene, arrivati e questo punto, direi che possiamo tirare le nostre conclusioni:
Lucy Score è una grandissima, ho amato tutte le sue storie, sempre con quel pizzico di sofferenza per arrivare alla mèta; Hate to Love è il trope con cui riesce a trasformare le sue storie magiche, sempre movimentate ed originali.
La storia dei fratelli Morgan è una di queste.
L’unico ma che non mi fa dare 5 stelle alla storia sono le troppe descrizioni che rendono la storia prolissa in molti punti. Spesso ho notato che servono per riempire le pagine e, sinceramente, stonano con il resto… ma consiglio sicuramente la lettura di questa storia.
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