lunedì 23 gennaio 2023

Recensione a "Spare. Il minore" di Prince Harry

 


Genere: Biografia
Editore: Mondadori
Data d'uscita: 10 Gennaio 2023
Pagine: 594
Prezzo: eBook 15,99 - cartaceo 23,75

 
 
 
 
È stata una delle più strazianti immagini del Ventesimo secolo: due ragazzini, due principi, che seguono il feretro della madre sotto gli occhi addolorati e inorriditi del mondo intero. Mentre si celebrava il funerale di Diana, principessa del Galles, miliardi di persone si chiedevano quali pensieri affollassero la mente dei principi, quali emozioni passassero per i loro cuori, e come si sarebbero dipanate le loro vite da quel momento in poi.
Finalmente Harry racconta la sua storia. 
 
 
 
 
 

 Un outsider. Una non-persona all’interno della sua stessa famiglia. È fondamentalmente questo il quadro che si delinea dalla lettura di questo primissimo best seller del 2023.
Un racconto diverso, un punto di vista unico, che apre a noi osservatori comuni una finestra su un mondo che vediamo sempre da lontano e con un occhio specifico a quello che ne è stato il protagonista indiscusso degli ultimissimi anni.
Harry, il secondogenito, il rosso, l’insofferente, quello sempre sui tabloid per gli scandali, gli eccessi, a tratti anche donnaiolo e a tratti oggetto di pena per quella sua solitudine vista fin da subito dietro il feretro di Diana.
Il libro, come in una sorta di viaggio temporale, ci racconta di un Harry fragile, devastato dalla perdita di sua madre, del suo rapporto con il padre e il fratello, e poi infine delle sue scelte, una volta sposato, il tutto in qualità di secondogenito.

«Non si trattava semplicemente di come la stampa si riferiva a noi, anche se in sostanza era proprio questo. Spesso, mamma e il nonno, e perfino la nonna, ci chiamavano così. L’Erede e la Riserva: quella definizione non era un giudizio, ma era anche priva di ambiguità. Io ero l’ombra, il sostegno, il piano B.»

Ma come dice lui stesso, non era offeso, pienamente consapevole che la linea di successione non poteva essere cambiata: e lo ribadisce più volte nel libro, specialmente alla nascita dei figli di suo fratello, così come ci dice subito di avere una memoria fotografica netta.
Questo spiega anche le tante, troppe descrizioni di luoghi, paesaggi, castelli, visti e vissuti, che nella parte “militare” della sua vita riescono ad aiutare la lettura, mentre in altri passaggi risultano mere descrizioni.
Il rapporto con suo padre e suo fratello, in un’altalena di alti e bassi, viene definitivamente compromesso quando lui non solo letteralmente chiude il ruolo di scapestrato, ma, soprattutto, quando si sposa.
Siamo onesti, cari lettori Magnetici! Come poteva piacere alla perfettamente britannica Kate, fino ad allora unica protagonista assoluta, capace di surclassare anche Diana, l’americanissima Meghan, allenata più di lei ai flash, ma capace di amare un piano B?
Così come non è credibile che la stessa Meghan non abbia mai cercato in rete Harry e la famiglia reale: insomma, alcune parti lasciano perplessi, ma rientrano nel quadro di un prodotto editoriale che non ha la pretesa di vincere il premio Pulitzer quanto piuttosto di raccontare, sfruttando al massimo, la popolarità.
Nella terza parte il libro è per lo più una trasposizione scritta del documentario già trasmesso da Netflix, per cui abbastanza ripetitivo: la parte interessante è la riflessione su come Harry, chiamato dalla sua famiglia sempre e comunque Harold, consideri la monarchia inglese un culto della “morte”.

«Anche dopo aver accompagnato il nonno all’eterno riposo, non ne avevamo abbastanza? Perché mai eravamo lì, appostati ai margini di quell’amletico “paese inesplorato, dai cui confini nessun viaggiatore ritorna”?»

Da lì la sua scelta definitiva: sì fuggire, ma per ricominciare a vivere, consapevole delle conseguenze delle sue azioni.
Un punto di vista unico e personalissimo, che può anche non piacere, ma che rivela in modo tutto suo quanto la nostra vita sia solo nostra, anche se siamo la riserva del trono d’Inghilterra.



 

 
 
Libro acquistato.
 
 
 
 
 
 

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