martedì 8 ottobre 2019

Recensione a "Il gioco del silenzio" di Rob Keller




Genere: Thriller
Editore: Dea Planeta
Data d'uscita: 17 Settembre 2019
Pagine: 300
Prezzo: e-book 8,99 cartaceo flessibile 13,60


Cristina era una criminologa, forse la migliore, ma ha lasciato la professione per occuparsi a tempo pieno di suo figlio Leone, che soffre di un disturbo di iperattività. Ma questa è solo la versione ufficiale, che ha creato per ingannare persino se stessa. La verità è che l'ultimo caso della sua carriera l'ha letteralmente distrutta, costringendola a cambiare vita e a rifugiarsi in una routine scandita da rigorose abitudini. Poi, un giorno, il telefono squilla. Uno zio a lei molto caro si è suicidato, nel paese sul lago di Como dove è cresciuta e dal quale è fuggita molti anni prima. Troppi incubi, troppi fantasmi, per Cristina, in quelle acque scure e profonde. Tornare sul lago significa ritrovare suo padre, con il quale ha un rapporto tormentato, e soprattutto rimettere piede nella Villa degli Orologi, la spaventosa tenuta dalla quale i Radlach controllano non solo gli affari di tutta la zona, ma anche le vite di chi vi abita. La donna resiste con ogni forza alla tentazione di indagare sulla morte dello zio, perché intuisce che la verità si annida nel groviglio di segreti che lega la storia della sua famiglia a quella dei Radlach. Ma quando Leone troverà in soffitta un orologio da taschino con una misteriosa dedica, diventerà impossibile non aprire il cassetto doloroso dei ricordi.



Il silenzio porta con sé cose positive e negative, come quasi tutto nella vita. Dipende da diversi fattori, stati d’animo, situazioni, attimi. Molti silenzi potrebbero essere evitati e fare così che molte vite siano diverse, migliori, essere vissute senza paure e costrizioni. Questa storia ne è una dimostrazione, tanti silenzi, segreti nascosti che se magari fossero stati detti determinati avvenimenti non sarebbero mai accaduti.
Cristina è una criminologa di trentasei anni, vive a Milano con suo marito Lorenzo e il figlio Leone. È una donna meticolosa, precisa e con la testa sulle spalle, però anche lei ha le sue debolezze e commette errori, un carattere il suo formato a causa di diverse cose difficili successe in passato.
Ultimamente per lei non è un buon periodo, ma sempre a testa alta cerca di non mollare e andare avanti, grazie anche all’amore di suo marito e suo figlio.
Una telefonata improvvisa riapre vecchie ferite che sembravano sepolte, la morte di suo zio la costringe a tornare là dove i suoi problemi hanno fondamenta: Cadenabbia.
Lì ritrova suo padre Alessandro, maestro orologiaio con il quale non ha mai avuto un rapporto forte, ma soprattutto ritrova i Radlach e la loro villa, la Villa degli Orologi.

"Ci sono porte che non vanno aperte”.

I Radlach sono una famiglia ricchissima e potente, prepotenti e arroganti, sono temuti dalla gente, a loro tutto è dovuto e se per caso qualcuno prova a ribellarsi può stare sicuro che non la passerà liscia.
Il padre di Cristina lavora per loro, e fin da piccola anche lei ha passato tanto tempo lì proprio dove ci sono i suoi incubi più nascosti, dove è stata presa di mira e dove ha sofferto tanto.
Quando si ritrova, suo malgrado, a fare delle indagini per qualcosa di non chiaro, Cristina deve fare i conti col passato, e sarà dura ricordare e rincontrare alcune persone.

Allora era proprio vero, si era detta: le parole avevano il potere di rovinare ogni cosa.

Sarà un’indagine pesante, soprattutto mentalmente, tante volte vorrà mollare, ma c’è sempre qualcosa che la riporta indietro e tra incontri pericolosi, attimi di paura e scoperte sconvolgenti chissà se arriverà alla soluzione.
Per saperlo dovrete indagare insieme a lei, per me è stato interessante, spero anche per voi.
Consiglio la lettura di questo libro perché unisce diverse sfaccettature, ognuna trattata in maniera secondo me giusta. Ho travato la trama avvincente anche se in alcuni momenti un po’ lenta. Nonostante questo si è portati a voler leggere e scoprire tutto. I personaggi sono stati caratterizzati bene e gli ambienti descritti perfettamente. Non mancheranno colpi di scena imprevisti. Un libro da leggere che fa riflettere su dove può arrivare la mente umana se non si riesce a fermarne il declino. Vi auguro buona lettura Magnetici, alla prossima.


“Non frugare tra i ricordi. Non riaprire antiche porte. Le lancette scorrono solo sui giorni felici. Il tempo non cambia i nostri errori.”
Ringraziamo la CE per averci fornito l'Ebook

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