giovedì 22 novembre 2018

Segnalazione a "Venere Ericina" di Concetta Amato



Genere: Mistero
Editore: Gruppo Albatros Il Filo
Pagine: 198
Prezzo: e-book 6,91 cartaceo flessibile 13,90





Annachiara ed Elena vivono entrambe ad Erice, una piccola cittadina siciliana situata su un monte. Cresciute insieme fin dalla tenera età, sono divenute nel tempo amiche per la pelle. Annachiara viene soprannominata “Venere Ericina” per la sua straordinaria bellezza, ma al contrario di molte compagne di classe, Elena non ne è gelosa. Inseparabili trascorrono le giornate a scuola e sempre insieme passano gran parte del tempo libero, confessandosi segreti adolescenziali che nessun altro deve sapere. Come quello dell’amore liceale scoppiato improvvisamente tra Annachiara Castelli e Daniel Woodrow. La ragazza parla all’amica di tutti i suoi timori, della paura di essere ingannata, delusa. E poi c’è un altro particolare che la turba profondamente, un sogno o meglio un incubo che continua a tormentarla. Venere Ericina è un romanzo dalla trama avvincente, una storia di amore e di amicizia che all’improvviso si colora di giallo per un episodio che sconvolge le vite della comunità di Erice, avvolta da un’atmosfera magica e senza tempo.




Annachiara si svegliò presto, fece una doccia tiepida, indossò abiti coloratissimi e spazzolò i capelli alla meglio. Uscì fuori, l’aria le pizzicava il naso, fece due passi ed entrò al baglio illuminato dal sole, Elena stava giocando con Cherì, tutto era come sempre, come sempre avrebbe voluto che restasse.
Si lasciò cadere sulla poltrona in vimini.
Il giallo era svelato, si era scoperto l’inimmaginabile, eppure avvertiva un senso di irrisolto, una sottile percezione di incompletezza, un qualcosa di indefinito che si agitava dentro dando luogo a pensieri così diversi l’uno dall’altro, senza alcuna attinenza e senso logico di continuità, come se il cervello ricevesse tanti input da andare in tilt, in una sorta di labirintite sensoriale.

***

Di notte arrivò la tempesta: il vento ululava, la pioggia cascava pesantemente sugli alberi, i gatti si azzuffavano, dalle persiane gli zig zag dei lampi precedevano boati che parevano squarciare il cielo.
La mattina seguente tutto si era acquietato.
La notte è il momento in cui il dolore lacera più forte dentro, colpisce mentre si è indifesi a crogiolarsi stanchi del giorno e mentre si desidera il riposo ecco pronta la rabbia, la paura a dare il tormento, la notte si diventa facile preda.
Poi al mattino si fa un grosso respiro e la giornata luminosa che si presenta non fa immaginare ciò che è stata la notte.
 






Concetta Amato è nata ad Alcamo (TP). Si è laureata presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Palermo, e ha poi ottenuto l’abilitazione all’esercizio della professione forense e all’insegnamento di discipline giuridiche ed economiche. Per alcuni anni ha collaborato con una casa editrice svolgendo indagini a sfondo sociale. In seguito ha vinto un concorso presso un ente pubblico e, attualmente, si dedica ad attività nell’ambito della promozione, internazionalizzazione e imprenditoria femminile. Ama profondamente la Sicilia e Palermo, dove vive con la famiglia. Il suo romanzo d’esordio, Venere Ericina, con la sola pubblicazione su una piattaforma online della sinossi e di alcuni brani, ha suscitato l’interesse e il gradimento del pubblico.





1 commento:

  1. Romanzo accattivante da leggere tutto d'un fiato. Bella la storia, le descrizioni dei luoghi e degli stati d'animo...un po' a tratti inquietante ma BELLO!👍

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