martedì 16 ottobre 2018

Recensione a "Il dono" di Irene Catocci



Genere: Romance
Editore: Self publishing
Pagine: 326
Prezzo: e-book 0,99







Il DONO, seconda edizione della dilogia (il dono e Il dono. Oltre le barriere) unita in un unico volume.


“Io credo che senza amore la vita sia come un albero che non germoglia, non dà frutti.
Immutato nella sua sterilità.
Credo che senza amore si sopravviva, ma non si viva mai veramente.”

Cassandra è una ragazza emotivamente bulimica; tiene a distanza per paura di soffrire, di essere abbandonata nuovamente. La sua vita è in stallo da quando, in un incidente stradale, persero la vita i suoi genitori. Da quel maledetto giorno, tutta la sua vita è cambiata, l’età dell’innocenza le è stata strappata via, lasciandola inerme e prosciugata come un guscio vuoto.
L'incontro con Gabriele - un ragazzo paraplegico - ribalta, in un istante, tutte le sue certezze. Da quel momento tutto sembra possibile: l'amore, una vita diversa, e ricominciare a credere in un qualcosa di superiore, a un futuro che si era preclusa tanto tempo fa. 
Questa è la storia di Cassandra e Gabriele, e del loro legame benedetto dal destino; una storia semplice, sui valori importanti della vita, sull'accettazione delle diversità e sull'amore, come unico dono da vivere pienamente e senza vergogna.

Un restyling e una nuova recensione sul blog... La dilogia diventa volume unico e, solo per questo, potrebbe partire l'applauso. Premetto che non ho letto i due libri quando sono usciti, quindi questa per me è una prima lettura e non posso fare il paragone fra prima e dopo. Sinceramente con un cliffanger che separa la prima dalla seconda parte (suppongo che sia la divisione fra primo e secondo libro) io avrei cercato personalmente la scrittrice e l'avrei costretta a pubblicare immediatamente il seguito.
Adesso, in questa veste, il libro è molto più godibile. I personaggi sono molto complessi. Gabriele è l'unico ad avere un handicap visibile, ma gli altri hanno un bagaglio invisibile che devono portare attraverso la propria esistenza, che nessuno si premura di salvaguardare o di preservare dalle azioni del mondo che li circonda. Paradossalmente il personaggio di Gabriele è il più lineare da analizzare in questa storia, il più prevedibile nelle interazioni con la storia e con gli altri personaggi. Non so se riesco a spiegarmi: quanto è facile vedere una carrozzina e giudicare una persona, crearsi pregiudizi, vedere prima l'handicap e poi chi si nasconde dietro? Cassandra non vedere Gabriele per quello che (non) ha, ma per quello che è. In definitiva: un bravo ragazzo, un uomo realizzato nel lavoro, uno con tante paure riguardo il proprio futuro.
Cassandra e Damiano sono, invece, i due personaggi deboli della storia. Il loro handicap non si vede, non è considerato da chi li incontra, da chi ne giudica scelte e sbagli. E' più subdolo e più pericoloso.
L'analisi dei personaggi, nel contesto e fuori, mi ha sconvolta. Un libro che io consideravo la storia di un ragazzo con difficoltà oggettive nell'affrontare la vita, che trova l'amore, che affronta con la sua lei le salite e gli ostacoli, si è rivelato una storia dolorosa di amore e morte, di momenti di altissimo sentimento positivo e di straziante dolore. Forse non era il momento più adatto per leggerlo, ho pianto e riso, come non mi succedeva da tempo con un libro. Mi è capitato di piangere (grrr, proprio ultimamente) senza trovare sollievo nel finale del libro, ma non questa volta. La storia ha un andamento altalenante dal punto di vista emotivo, si cresce in sentimenti positivi che sostituiscono tutti i problemi iniziali e poi si sprofonda, ancora più giù da dove si era partiti, per poi risalire, piano piano...
La narrazione è scorrevole e ricca di particolari, in alcuni momenti avrei voluto più attenzione verso un certo tipo di argomenti o problemi che si ritrovano ad affrontare i protagonisti, ma poi ho capito l'intento dell'autrice: non è importante il problema in sé quanto il cammino di rinascita, la soluzione, la crescita personale, l'epilogo.
Non metterò estratti, non perchè io non abbia trovato frasi significative, ma perchè questo libro va goduto come un sentimento e nessuna frase avrebbe senso, per me, estrapolata dal contesto.
Buona lettura a tutti!

Ringraziamo l'autrice per averci fornito l'Ebook

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