Nemmeno rimanere incinta.
Eppure, eccomi qui, pronta a iniziare un altro anno alla Rake Forge University, incinta e attualmente senza una casa.
Sembra che non sia l’unica a essere tornata.
Juan Hernandez, il migliore amico di mia sorella, cammina per il campus con quella mascella di granito e quelle ciocche di capelli corvini che gli baciano la fronte, con gli occhi di whiskey che riducono tutti in cenere.
L’ho evitato per mesi, ma nel momento in cui mi vede, il gioco è finito.
La prima cosa che fa è rubarmi le labbra in un bacio sconvolgente. Una punizione.
La seconda cosa che fa è salvarmi dal dormire in macchina. Una lezione.
Vivere con lui non funzionerà mai, non con le sue parole sfacciate, con il suo sguardo caldo e costante, o come il suo sfiorarmi.
Le sue dita marchiano la mia pelle come se mi possedesse e, a un certo punto, so che vuole.
Quello che non sa è che io appartengo a un altro uomo... e al mio ventunesimo compleanno tornerò da lui, che lo voglia o no.
*Questo è il secondo libro della serie Rake Forge University, si consiglia di leggere prima Wild Card.*
Tredici anni, affrontando l’uomo più pericoloso di questo lato del paese. Nel giro di pochi secondi avrebbe potuto cambiare idea, decidere di uccidere mia madre e vendermi. Conoscevo solo una piccola parte dei piani che Ivan aveva in serbo per me, ma nessuno di questi era decente o nobile. Erano patti intrinsechi di sangue e avevano un prezzo più alto di quanto un’anima potesse sopportare.
Cari Magnetici, torniamo a parlare della serie Rake Forge Universitycon questo secondo volume nel quale troviamo come protagonisti Taylor e Juan. Viene presentato come una lettura a se stante ma il mio consiglio è quello di andare in ordine visto che i personaggi sono già comparsi nel primo libro e in questo hanno comunque una evoluzione rispetto a quello che ci avevano mostrato nel capitolo precedente della serie.
In particolare, c’è una trasformazione importante del personaggio di Taylor che nel libro dedicato alla sorellastra Mallory veniva descrittacome la classica ragazzina ricca e viziata, più dedita alle frequentazioni maschili che alla famiglia.
In questo libro esce invece la sua vera natura, i traumi del suo passato, i dolori che ha vissuto per colpa del padre e la profonda insicurezza che nutre verso se stessa. In questo libro quello che emerge è la sua resilienza, la sua volontà di farcela a costruire un futuro migliore per lei e per il bambino che porta in grembo, lontano dalla violenza e dalle pretese della sua famiglia di origine.
Mia madre non parlava mai del bambino… non era naturalmente materna, nemmeno su base regolare. Era protettiva, ma non materna. Facevo fatica con lei molte volte, soprattutto per come trattava Mallory. Ci paragonava sempre, lei era brava e io no. Un agnellino insieme a un cucciolo di lupo, e tutti cercavano di convincerci che eravamo uguali. Mia madre cercava di convincere tutti che io avessi la lana invece delle zanne. Non capivo perché ci provasse.
Anche Juan appare diverso dal personaggio che abbiamo conosciuto nel primo libro, il migliore amico di Mallory, lo studente e giocatore di baseball ci ha mostra il lato oscuro e protettivo del suo carattere. Il compito che si è assunto di proteggere Taylor diventa ben presto un fatto personale. Un qualcosa che lo spinge, suo malgrado, a riabbracciare una parte della sua vita che pensava di aver archiviato ma che in realtà ha sempre continuato a vivere dentro di lui. E la vicinanza forzata con Taylor di certo non aiuta.
Si scopriranno ben presto più simili e affini di quanto credevano, le esperienze del loro passato se da un lato li hanno forgiati dell’altro hanno fornito loro una perfetta comprensione dei bisogni e delle paure dell’altro.
Sapevo che i miei sentimenti erano pericolosi. Per una volta volevo tenere qualcosa per me, ed ero terrorizzata dall’idea di non poterlo fare. Anche se avessi convinto mio padre che fosse tutto reale, per quanto tempo avrebbe finto Juan? Lui aveva una vita da vivere, e non potevo aspettarmi che continuasse a fingere, e non volevo nemmeno che lo facesse. Stava per nascere una bambina e ciò significava notti lunghe e poco sonno. Non potevo chiedergli un sacrificio simile. Eravamo entrambi così giovani… la sua lunga vita stava appena iniziando.
Inizialmente sapere di dover leggere la storia di Taylor non mi aveva entusiasmato… era un personaggio per me abbastanza “indigesto”, questo però mi ha portato ad apprezzare ancora di più il lavoro svolto dall’autrice nello sviluppare la figura di Taylor aggiungendo dettagli che hanno motivato molte delle sue scelte e comportamenti.
Amo sempre rivalutare un personaggio ovviamente il suo cambiamento deve essere ben argomentato e coerente con la storia che il libro mi sta raccontando e devo dire che questo è quello che ho trovato in questo libro.
Lei poteva restare… anche il bambino, per tutto il tempo necessario, ma io dovevo trovare un altro posto dove stare. Stasera eravamo arrivati troppo vicini a superare il limite e ovviamente l’avevo fatta arrabbiare. Era un errore che non avrei più commesso.
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