Per rivedere la sua Rose ha falsificato perfino il tatuaggio sul suo braccio. Ma un talento come il suo non passa inosservato, e i nazisti non hanno intenzione di lasciarselo scappare...
«In fondo al cuore, dove conta, sappiamo sempre cosa abbiamo davvero da dare al mondo.
…………..
Perché in fondo al cuore, dove conta, sentiamo sempre quello che abbiamo creato.»
È questo quello che il protagonista avrà sempre nel suo cuore, passando per le atrocità dei campi di concentramento, pensando sempre alla sua amata Rose, ed è questo che lo aiuterà e lo porterà a sopravvivere.
Il suo talento di falsario è qualcosa di cui i nazisti si appropriano, come faranno con tutti coloro che mostreranno un’abilità, una capacità diversa all’interno dei campi di concentramento; ma è anche ciò che lo farà superare la morte, la persecuzione.
Il suo è un racconto che parte in una Praga ancora libera dai nazisti, dove vive da giovane ebreo orfano di padre e dove la sua curiosità lo spinge a conoscere tutto dei macchinari che lo aiuteranno in quell’abilità così particolare.
Tutto appare senza speranza, senza un senso, per chi viene portato nei campi: tutto è solo un susseguirsi di giorni senza forze, lavorando senza sosta, con la morte come unica compagna, perché si resta in vita solo fin quando si è utili per i nazisti.
Sarà sempre e solo il pensiero di Rose che lo aiuterà a sopravvivere, a non rassegnarsi alla morte nell’inferno di Auschwitz.
Le sue parole ci portano in quella parte della vita, se così si può chiamare, nei campi dove gli ebrei disperatamente cercavano di sopravvivere, ma dove al tempo stesso la crudeltà e il fanatismo nazista era più esasperato.
Occorre che la memoria non si fermi, che parliamo ai giovani, che raccontiamo loro della più grande atrocità mai commessa nella storia umana e libri come questo ci aiutano a capire parti, momenti dell’Olocausto spesso dimenticati.
Questa pubblicazione esce del tutto nuova proprio in Italia, con una buona traduzione ed editing privi di errori.
La nostra recensione, proprio il 27 Gennaio, è solo un piccolissimo segno che ci aiuta a sottolineare la giornata del ricordo.
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