Un caffellatte speziato può cambiarti la vita
Benvenuti a Dream Harbor: questa è la stagione per innamorarsi.
Quando
Jeanie riceve in eredità dalla zia l’amato Pumpkin Spice Cafè a Dream
Harbor, decide di cogliere al volo l’occasione e di costruirsi un nuovo
inizio lontano dal noioso lavoro d’ufficio. Tutti nella cittadina
sembrano conquistati dal buon umore di Jeanie e dal suo strepitoso
caffellatte speziato; tutti eccetto Logan, uno scontroso contadino che
detesta i pettegolezzi e preferisce stare da solo. Ma l’esuberanza di
Jeanie e un mistero che incombe sul Pumpkin Spice Cafè costringeranno
Logan a passare molto tempo con la strana ragazza di città. Riuscirà a
resistere a lei e al suo caffellatte speziato?
Cari Magnetici… l’inverno sta arrivando… e no, non è una dotta citazione tratta dal Trono di Spade, ma una verità assoluta, le giornate si accorciano, i gradi del termometro scendono e per noi amanti dei libri questo significa solo una cosa, anzi tre: divano, coperta e libro.
La scelta del libro deve essere confortevole quasi quanto la coperta e il divano, per questo oggi sono qui a consigliarvi la lettura di questa storia.
Ambientato nella, credo, immaginaria cittadina di Dream Harbour, e dico immaginaria perché, se fosse vera dovremmo davvero correre tutti a prenderci la residenza.
Una bucolica località americana dove i contadini sono alti belli e mori e consegnano a domicilio, sfoggiando bicipiti da urlo, casse di meravigliose zucche decorative e altri ortaggi.
Ha modo di appurarlo Jeanie Ellis, ex abitante di Boston e ora in forze alla popolazione locale, dove grazie al prepensionamento della zia, intenta a godersi il sole dei Caraibi, ora ha in gestione il Pumpkin Spice Cafe, centro nevralgico per la distribuzione di bevande e pettegolezzi dell’intero paese.
Non aveva alcuna importanza che Logan fosse bello. Anzi, davvero bellissimo. Se mai fosse esistita una rivista dedicata ai contadini sexy, lui sarebbe stato di certo in copertina. Ma non importava, perché farsi travolgere dalla passione per un affascinante contadino non rientrava nel piano “Nuova Jeanie”. Aveva accettato la folle idea di sua zia di prendere le redini del caffè solo per poter ricominciare da capo.
Logan Anders è l’epitome del bravo ragazzo, ama la sua fattoria e tutto il corollario di animali che ci vivono, salvati dalle più svariate situazioni, ama i suoi nonni che lo hanno cresciuto e che ancora hanno voce in capitolo nella sua vita, soprattutto la nonna che si dipana tra corsi di aerobica e tentativi di accasarlo. Logan ha già sofferto per amore in passato e ora non ha intenzione di intraprendere una nuova relazione, non prima di aver vagliato attentamente pro e contro, ma il suo accurato piano va all’aria più o meno da quando posa gli occhi sulla nuova proprietaria del caffè.
Accidenti a lui, se si fosse innamorato di un’altra donna che era solo di passaggio. Non ne poteva più della gente che usava la sua città, e la sua vita, come una sorta di pit-stop durante un viaggio di ricerca esistenziale.
Una storia dolce e speziata, come a richiamare il nome del celeberrimo caffè, una serie di personaggi che rappresentano e incarnano i vari stereotipi della piccola città di provincia, misteri che vengono risolti e storie che si intrecciano creando presupposti per altri racconti sempre ambientati a Dream Harbour. Questo libro è una vera coccola, sia per gli occhi perché fidatevi il cartaceo è bellissimo, sia per lo spirito, perché ci narra una storia lineare e senza troppi scossoni emotivi, ideale per trascorrere un piacevole pomeriggio. Il messaggio che, credo, l’autrice vuole lasciarci parla di seconde opportunità che cambiano la vita: per Jeanie è una vita nuova, fatta di prossimità e di rapporti umani, di un lavoro che non sia solo spersonalizzante e freddo, ma la porti a contatto con la gente ritrovando in questo la propria umanità e la propria voglia di condivisione.
Per Logan è accantonare le sue paure e abbracciare un nuovo rapporto, senza timore di una delusione, superando la paura del rifiuto e dell’abbandono con cui ha fatto i conti da bambino e da adulto.
Tornando a credere nell’amore e nella fiducia verso la persona che si è scelta, che non deve rimanere nelle nostre vite perché deve, ma perché lo vuole.
Per tutta la sua vita, c’erano state persone che si erano prese cura di lui, che lo avevano amato e protetto. Come aveva fatto a risentirsene? Gli aveva dato fastidio che la sua famiglia e i suoi amici sapessero del suo fallimento, della sua sofferenza. E adesso gli sembrava assurdo.
Nessun commento:
Posta un commento