Pericoli mortali, intrighi politici e oscuri segreti metteranno a dura prova il loro amore. Zarek e Ashka dovranno scoprire fino a che punto possono sopportare la malvagità del mondo che li circonda e che cosa sono disposti a fare per assicurarsi un futuro insieme.
Se noi due siamo stelle, apparteniamo ai due lembi opposti del cielo. Destinate a non toccarsi mai.
Cari Magnetici, siamo giunti al secondo capitolo di questa serie, da tutti molto atteso, visto il finale del primo volume: Ashka in fuga nel deserto dopo aver scoperto la missione affidata a Zarek da suo fratello e re: uccidere la principessa di Guardiara in modo da far scoppiare una guerra.
A chi fosse utile questa guerra non è dato sapersi, ma le decisioni prese del pazzo re Zendar sia nel primo libro che in questo non testimoniano certo una visione lungimirante delle cose, o molto lucida.
Chiarita la situazione e consegnata la principessa al futuro sposo, che vi lascio scoprire perché credetemi… merita, la situazione tra Ashka e Zarek si complica e non di poco, e qui mi fermo con la trama perché non voglio assolutamente darvi degli spoiler…
Lui è tutto. Tutto ciò che sogno e che vorrei. Lui è la vita che mi è stata negata, uno splendido miraggio che per un po’ è stato vero e mi ha insegnato che si può desiderare qualcosa così tanto da sfidare tutto: le leggi, la gente, persino il pericolo di venire scoperti.
Cosa posso dirvi di questo libro, ci sono le cose che vedi perché sono scritte, come la storia d’amore tra i due protagonisti, due esseri appartenenti a mondi diversi che a discapito di ogni legge o pregiudizio scelgono di amarsi, e c’è quello che non vedi: il sottotesto che parla di società sessiste, razziste, discriminanti verso il diverso, arroccate su posizioni rigide per arroganza o convenienza.
Ashka vive in un mondo comandato da donne umane, che sono la minoranza, ma detengono tutto il potere, gli uomini sono relegati a posizioni di sottomissione in virtù della loro capacità di riprodurre una prole.
Zendar viene da un mondo in cui un solo uomo detiene tutto il potere, ha facoltà di vita o di morte su tutto ciò che comanda, e nessun problema se l’uomo in questione fosse una persona equilibrata e determinata a fare il bene dei sudditi, ma se a capo di tutto ci fosse un folle determinato a trascinare nella rovina tutti con se?
Vi suonano familiari queste situazioni?
Ashka e Zendar si fanno promotori di quel cambiamento portandone il peso sulle spalle e i segni sulla pelle, a dimostrazione del fatto che, per modificare qualcosa occorre che ci sia un sacrificio personale, in termini di tempo, fatica e anche di ego.
Ci sono stati momenti in questo libro in cui ho pensato: potrebbe andare peggio di così?
Se lo avete letto saprete anche la risposta, a tal proposito ringrazio sentitamente l’autrice per il trauma emotivo da me subito.
Seriamente però vi dico che, quando c’è sofferenza in chi legge verso un personaggio inventato il plauso va alla scrittrice che lo ha reso reale, che è stata in grado, tramite la sua scrittura, di renderci empatici verso la storia, e questo è molto bello.
Bellissima, e l’ho già scritto, l’ambientazione di questo libro, d’altronde il deserto ha un fascino suo che ha sempre stuzzicato la fantasia proprio perché immenso e imperscrutabile.
Mi è piaciuto molto il messaggio di fratellanza e accettazione finale, dove si arriva alla consapevolezza che una serena e pacifica convivenza tra i popoli è sempre la soluzione più auspicabile… se potessimo estrapolare il concetto dai libri e farlo entrare in qualche testa del mondo reale ne trarremmo tutti molto beneficio, purtroppo la vedo dura.
Se noi due siamo stelle, apparteniamo ai due lembi opposti del cielo. Destinate a non toccarsi mai.
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