Insieme o niente.
Luna Rexroth e Knight Cole sono da sempre una cosa sola. Migliori amici, vicini di casa, complici. Malgrado abbiano due personalità agli antipodi, un legame indistruttibile li unisce al punto che persino i loro genitori si aspettano di vederli diventare una coppia da un momento all'altro. In fondo, insieme sono semplicemente perfetti: Luna, dolce e caritatevole verso tutti, ha trovato in Knight il suo protettore, un cavaliere dal cuore puro che la difende dai prepotenti che la scherniscono per via del suo mutismo selettivo, che le ha insegnato le parolacce con la lingua dei segni e che si siede con lei in mensa per non lasciarla sola. E nonostante la sua maschera da bella addormentata, Luna è una ragazza determinata e sa perfettamente chi vuole. Knight Cole è la star del liceo. Attraente, sportivo, popolare, pieno di ragazze… bugiardo. Dietro la maschera da seduttore, Knight pensa solo alla sua Raggio di Luna, sicuro di poter sempre contare sulla sua presenza rassicurante. Deve solo trovare il modo giusto di confessarle quanto ardentemente lui la ami, per una volta senza rovinare tutto.
Sempre e per sempre.
Ma i fraintendimenti si susseguono uno dopo l'altro, le maschere cominciano a confondersi con i sentimenti reali e nel giro di un istante, Luna e Knight si spezzano il cuore a vicenda. Per Luna è il momento di dare una svolta alla sua vita, di diventare autonoma. Knight però si lascia inghiottire da una profonda spirale autodistruttiva, a cui nessuno più sembra avere il potere di porre fine. Finché non sarà un destino crudele, che con prepotenza sconvolgerà le loro vite, a costringere Luna e Knight a ricordare la promessa che li ha sempre tenuti uniti: solo insieme possono superare le avversità e trovare il modo di essere, finalmente, felici.In quel momento capii che il nostro non sarebbe stato un lieto fine. Lui meritava di più di una ragazza che non riusciva a esprimere quello che provava. Lui era perfetto, e io ero difettosa.
Cari Magnetici, ogni volta che devo affrontare un’opera di questa autrice so che sarà un viaggio impegnativo, ma questo libro mi ha messo veramente alla prova nonostante la trama mi fosse più o meno nota visto che avevo sfogliato l’edizione inglese.
Luna Rexroth è muta, non per una malattia o per un difetto fisico, ma per sua precisa volontà. Abbandonata dalla madre in tenerissima età Luna è stata cresciuta dal padre Roth, che fino a quel momento era inconsapevole della sua esistenza. Luna ha subito un trauma talmente forte per questo rifiuto della madre di crescerla da estromettere il mondo esterno, da decidere di non comunicare più con nessuno. Le uniche persone che riescono a fare breccia nel suo mondo fatto di mutismo e silenzio sono Edie, la sua matrigna e Knight il bambino della casa accanto, figlio degli amici del padre.
Credevo che i ricordi di Valenciana mi avessero tagliato a fettine il cuore, invece non era niente in confronto allo strappo violento che sentii quando vidi Knight e mi resi conto per la prima volta che mi avrebbe spezzato quella parte di cuore che teneva in ostaggio. Non per cattiveria, no, e sicuramente non di proposito. Ma non importava. Investita da un’auto o colpita da un fulmine – una morte era una morte. Un cuore infranto era un cuore infranto. Il dolore era dolore.
Anche gli inizi di Knight non sono stati semplici, figlio di una madre adolescente che ha scelto di darlo in adozione, finisce ad appena un giorno di vita, tra le braccia di Dean e Rosie Cole. Coppia già nota a chi come me ha letto e amato la serie The Saints. Rosie è malata, soffre di fibrosi cistica, ma questo non le ha impedito di desiderare una vita piena accanto all’amore della sua vita: Dean Cole, assieme a lui, a Knight e al loro secondo figlio Lev vivono nel quartiere di Todos Santos che ha visto crescere i quattro amici.
Knight è innamorato di Luna da sempre, e lei lo è di lui, quello che non funziona tra loro è il tempismo, almeno inizialmente. Quando lui si sente pronto a dichiararsi lei non è in grado di accogliere questo sentimento e quando sarà lei a decidere di volere di più lui si allontanerà spinto dalla gelosia.
Luna Rexroth era bellissima. Certo. Ma lo erano anche molte altre ragazze. La differenza era che Luna portava la sua bellezza come se fosse qualcosa di preso in prestito. Con attenzione, eppure con disinvoltura, senza troppo clamore. Non si sarebbe messa in fila per nessuno lei, da nessuna parte. Si sarebbe fatta notare, brillando di orgoglio silenzioso.
Ci sono tante sofferenze raccontate in questo libro, quella di Luna e del suo senso di abbandono provocatole dalla madre, della sua incapacità di ritenersi abbastanza, dovuta al fatto di non credere in sé stessa, nel suo essersi sempre nascosta tra le maglie di una vita familiare che l’ha protetta dal mondo.
Anche la sua amicizia con Knight è un porto sicuro in cui rifugiarsi, una certezza della sua vita che ha egoisticamente tenuto per sé, tanto che, quando lui le chiederà di più, lei si nasconderà dietro la paura e dietro una amicizia che è già diventata altro da molto tempo.
La sofferenza di Knight è dovuta sia al suo amore per Luna, che per molto tempo ritiene non corrisposto, sia al suo senso di inadeguatezza nell’essere parte di una famiglia che invece lo ha scelto. Si rifugia nell’alcool, nelle droghe per mitigare il dolore per la malattia della madre, per la sua incapacità di essere il figlio che lei meriterebbe.
E infine c’è la sofferenza di Rosie e Dean, quella più difficile da affrontare perché non ha soluzione, i loro momenti insieme parlano di un amore maturo e consapevole e di un dolore che non ha fine. Leggere le pagine di Rosie mi ha letteralmente spezzato il cuore, solo chi ha vissuto una esperienza del genere può veramente capire la portata di quello che l’autrice porta tra le pagine di questo libro.
«Sai qual è il problema della tua generazione? Non volete capire che l’amore ha un prezzo. Ed è proprio questo prezzo a rendere l’amore importante, forte, ricco. Devi pagare con rabbia, gelosia, sofferenza, tempo, denaro, salute...» Si fermò, ringhiando contro l’ultima parola come una bestia ferita. Io distolsi lo sguardo. Guardare mio padre che amava mia madre a volte era come guardare un petto che veniva squarciato, con il cuore che batteva ancora al suo interno. Era troppo cruento, troppo vero.
Ho amato i libri della prima serie, ma più ancora sto amando quelli della seconda perché l’autrice ci porta temi a volte difficili da metabolizzare, ma che inducono sicuramente a una sana riflessione.
Il dolore è spesso qualcosa che ci spaventa, ma chi lo vive ne esce in qualche modo fortificato, forse perché ad un certo punto, prende piede un istinto di sopravvivenza innato. Dal dolore si risorge o se ne resta schiacciati, non possiamo fuggirlo solo accoglierlo e cercare di fonderlo con il resto.
Luna e Knight faranno del loro dolore un trampolino verso una diversa concezione di sé stessi, ne vengono messi alla prova e in un primo momento pare soccombano, ma poi trovano il modo di esserne forgiati.
Sono entrambi personaggi molto complessi e mi è piaciuto molto che, nel corso del libro gli strati di cui sono formate le loro personalità siano pian piano emersi alla luce uno alla volta.
In questo libro ho riso, mi sono arrabbiata e ho pianto, parecchio devo dire, posso aggiungere che era da tanto tempo che una lettura non arrivava ad emozionarmi così tanto.
Lei mi attirò in un abbraccio. Io mi lasciai andare fra le sue braccia. Non volevo baciarla. Volevo aprirmi la pelle con una lampo e farla entrare dentro di me. Nasconderla dal mondo e fare in modo che fosse soltanto mia.
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