Genere: Fantasy
Serie: Their Dark Valkyrie #1
Editore: Triskell Edizioni
Data d'uscita: 24 Giugno 2023
Pagine: 228
Prezzo: eBook 4,99
Pensavo di essere già sopravvissuta a tutto ciò che la vita aveva in serbo per me. Non volevo fare altro che mantenere le distanze dai criminali per cui lavoro e salvare il mio fratellino dall’inferno che è la casa di nostra madre.
Ma poi sono morta, e mi sono risvegliata davanti a quattro bellissimi dei che mi hanno detto che ora sono una valchiria.
C’è Loki, furbo e acuto. Il gioviale ma feroce Thor. Baldur, sognante e compassionevole. Il cupo e riservato Hod. Hanno tutti qualcosa da insegnarmi. E da quando sto con loro, ho iniziato ad abbassare le difese.
Ma gli dèi non mi hanno evocato solo per farsi due risate. Il loro sovrano è scomparso, e per ritrovarlo hanno bisogno di me. Le prime tre valchirie che si sono lanciate in questa ricerca non sono mai tornate indietro.
Dentro di me si sta risvegliando un potere che non avrei mai creduto possibile… ma i nemici degli dèi sono più subdoli di quanto immaginassimo. Dovrò usare tutti i trucchi a mia disposizione per salvare me stessa, mio fratello e questi uomini divini, per cui inizio a provare affetto ma anche qualcosa di più.
Il mio nome è Aria Watson, e il Valhalla non ha ancora visto niente.
Mi piacerebbe tanto dirvi che sono morta in maniera epica, a causa dei colpi di pistola partiti nel bel mezzo di una rissa di strada. O quantomeno che sia successo in una situazione piccante, tipo cadendo da un balcone mentre facevo il sesso più incredibile della mia vita. Ma la verità? Sono morta in modo tremendamente banale.
Ed è così che inizia questo romanzo, amici Magnetici, perché come talvolta avviene l’ultimo viaggio in realtà si trasforma nell’inizio di una nuova esistenza. Non importa se hai poco più di vent’anni e la tua vita in effetti non è proprio quella che avresti immaginato. Non importa se hai una carriera nel mondo della piccola criminalità e un fratellino abbandonato a se stesso cui cerchi di badare per quanto possibile, perché quando una jeep gialla ti investe contromano a centotrenta chilometri orari probabilmente di te è destinato a rimanere ben poco. Lo sa bene Aria Watson, che si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato dopo aver effettuato una consegna, quando si sveglia in un enorme palazzo nella Valley circondata da quattro uomini e una donna che hanno ben poche somiglianze con quello che fino ad allora ha conosciuto. Perché quegli estranei bellissimi e diversi hanno nomi e caratteristiche che risuonano di eco lontane: Thor, Loki, Freya, Baldur e Hod le danno il benvenuto nella sua nuova vita. Strappata alla morte per volontà di Loki, è costretta ad affrontare quanto per lei stabilito da coloro che l’hanno evocata.
«Il succo è che avevamo bisogno di una valchiria, e tra tutte le giovani donne morte di recente nella zona, al momento in cui abbiamo lanciato la chiamata, tu eri quella che rispecchiava meglio il profilo. Il profilo stilato da me. Per le prime abbiamo utilizzato criteri diversi, ma non hanno funzionato molto bene.»
Nonostante siano scarne, le motivazioni di Loki e di tutti coloro che hanno partecipato al suo risveglio sono precise: a lei è affidato il compito di ennesima Valchiria dopo il fallimento delle precedenti, scelta per trovare il Padre di tutti gli Dei, quell’Odino che da troppo tempo manca ed è l’unico tramite grazie al quale possono tornare ad Asgard. Se tale decisione è puramente egoistica, seguendo il topos del “ritorno a casa”, le ragioni addietro sono più profonde. Per quanto gli Dei siano protettori dei mondi, e quindi anche di quello umano, l’assenza di Odino crea una frattura nell’equilibrio cosmico, già duramente provato dal Ragnarok. Egli è indissolubilmente legato a quell’arcobaleno che come un ponte risana una frattura, e dunque quanto è rilevante una giovane umana se grazie al suo sacrificio può essere rimessa in prospettiva l’essenza stessa dell’universo? Eppure in tutto questo c’è di più: Aria non è come coloro che l’hanno preceduta e per questo è stata scelta. Non ha in sé né spirito altruistico né buon cuore: è una guerriera, sopravvissuta ad esperienze improntate sul dolore e sul tradimento da parte di coloro che avrebbero dovuto proteggerla. È forte perché non si arrende davanti agli ostacoli, ma soprattutto è determinata. Se da un lato il suo unico interesse è proteggere il fratellino Patey, dall’altro sa che l’alternativa della morte definitiva non è contemplabile. Ha dei dubbi sulla riuscita dell’immane compito che le è stato affidato, ma vengono presto spazzati via dalla consapevolezza di essere animata da un fuoco che, prima di essere divino, è umano e totalmente connesso col suo carattere.
Il mio riflesso nello specchio sopra il lavandino sembrava lo stesso di sempre. Forse i miei occhi grigi erano un po’ frenetici, e i miei ricci biondi erano particolarmente scompigliati, ma quella ero di sicuro ancora io: Aria Watson, ventidue anni, bassa, arruffata e senza ali.
Adesso che è rinata, il suo spirito intatto deve fare i conti con gli straordinari cambiamenti avvenuti nel corpo. Oltre a resistenza e velocità tipicamente non umani, c’è un elemento che la disturba in modo inquietante e a cui fa più fatica ad abituarsi: ali imponenti le strappano la carne della schiena e come un peso gravano quanto la consapevolezza di una chiamata senza ritorno. Si aprono maestose di fronte al pericolo, ma quello che Aria deve imparare, e per questo sarà fondamentale l’aiuto di ognuno dei nuovi compagni, è il controllo su se stessa e le proprie facoltà. Se Thor la guida nell’uso dei fulmini, Loki le insegnerà l’arte del volo. Tanto il primo è forza e coraggio condensati in un uomo gentile e risoluto, quanto il secondo, conosciuto come il Dio dell’Inganno della tradizione nordica, sarà il punto di riferimento per l’accettazione di un involucro nuovo, ma in grado di rispondere a una volontà ferrea. Bellissime le interazioni con tutte le divinità, anche se in particolare i gemelli Baldur e Hod aprono la possibilità a scenari contingenti che spero l’autrice approfondirà nei prossimi volumi. La loro connessione di imprescindibili e opposti, come quella esistente tra il giorno e la notte, parla di un passato comune di dolore e rabbia, ma Aria non riesce, nonostante la curiosità, ad indagare oltre per avere le risposte che cerca. Soprattutto Hod, grazie ad una particolare deformazione, ha in sé un carico di sensibilità con cui sarà quasi immediato trovare risonanza, nonostante le ombre di cui è avvolto siano tutt’altro che amichevoli all’inizio. Sarà proprio lui a farle prendere consapevolezza di un potere immenso, superiore a tutti gli altri, che la eleveranno davvero a Valchiria della tradizione, anche se adesso i campi di battaglia non sono più popolati da eroi tra cui scegliere i destinati al Valhalla. La Terra e la città di Philadelphia diventano l’arena in cui combattere e in cui iniziare la ricerca di colui che deve essere trovato ad ogni costo. Le armi a disposizione sono tante, ma quella più potente serpeggia come una forza invisibile ad unirli tutti in un unico omogeneo: i sei protagonisti, che grazie ai punti di vista alternati ci danno la possibilità di leggere dentro le loro emozioni in modo approfondito, sono al contempo lama e scudo. Ognuno è chiamato a trovare una nuova chiave di lettura agli accadimenti e non è affatto strano, quindi, che lo strumento scelto per eccellenza per portare il fardello più grande sia fuori dagli schemi.
La determinazione che vedevo in Aria, invece, era flessibile ma molto potente, come la robusta corda tesa di un buon archetto. Voleva imparare perché per lei era una sfida che non vedeva l’ora di vincere, e non perché si sentisse obbligata a seguire una vaga idea di correttezza morale. Le sarebbe piaciuto saper usare i suoi poteri, non li avrebbe accettati e basta come un dovere.
Le parole di Baldur sono rivelatrici quando, discorrendo con Loki delle caratteristiche della giovane, è costretto ad ammettere che «Forse l’umanità conta pochissimo, rispetto a determinazione e adattabilità.» Il fatto che divinità completamente non umane parlino di aspetti che non appartengono loro è indice dei vari livelli di lettura cui si offre il romanzo. Eppure nulla è lasciato al caso.
L’eroina si sveglia a una seconda vita, per fortuna una volta tanto non grazie ad un Principe Azzurro che la bacia a tradimento e, dopo l’iniziale smarrimento, deve imparare a esistere in una nuova pelle. Aria vive quello che non ha potuto nella sua infanzia, costellata di decisioni dettate dalla sopravvivenza, e adesso è il momento del riscatto: poco importa che il motivo scatenante sia un’imposizione quando l’alternativa è di tornare, definitivamente, morta. Fatti i conti con le proprie capacità e con un inflessibile spirito di autoconservazione, l’avventura prende forma con il corollario tipico di prove e scontri cui viene sottoposta per determinarne il valore. Il ritmo della storia scorre in modo molto veloce e questa forse è l’unica nota, per me, dolente: avrei voluto sapere di più, ma mi riservo di aspettare il volume successivo dove molti aspetti ancora celati verranno di certo portati alla luce. Aria è l’eroina sbagliata, quella piccola stonatura in una sinfonia di meraviglia divina, che si adatta alla musica che le è ricamata attorno ed è in grado di suonare accordi inaspettati e brutali senza nemmeno rendersi conto del valore delle proprie imprese. Per la caratterizzazione dei protagonisti e per l’originalità dell’opera, che finalmente porta alla ribalta la mitologia nordica, vi consiglio davvero di leggere questo romanzo, amici Magnetici. Non solo vi spronerà a cercare un arcobaleno per tornare a casa, ma alimenterà quella sana scintilla di curiosità nei confronti di un mondo che, a differenza di quello greco o egizio, è ancora relativamente di nicchia nel romance e che invece apre infinite possibilità di lettura e coinvolgimento.
L’eroina si sveglia a una seconda vita, per fortuna una volta tanto non grazie ad un Principe Azzurro che la bacia a tradimento e, dopo l’iniziale smarrimento, deve imparare a esistere in una nuova pelle. Aria vive quello che non ha potuto nella sua infanzia, costellata di decisioni dettate dalla sopravvivenza, e adesso è il momento del riscatto: poco importa che il motivo scatenante sia un’imposizione quando l’alternativa è di tornare, definitivamente, morta. Fatti i conti con le proprie capacità e con un inflessibile spirito di autoconservazione, l’avventura prende forma con il corollario tipico di prove e scontri cui viene sottoposta per determinarne il valore. Il ritmo della storia scorre in modo molto veloce e questa forse è l’unica nota, per me, dolente: avrei voluto sapere di più, ma mi riservo di aspettare il volume successivo dove molti aspetti ancora celati verranno di certo portati alla luce. Aria è l’eroina sbagliata, quella piccola stonatura in una sinfonia di meraviglia divina, che si adatta alla musica che le è ricamata attorno ed è in grado di suonare accordi inaspettati e brutali senza nemmeno rendersi conto del valore delle proprie imprese. Per la caratterizzazione dei protagonisti e per l’originalità dell’opera, che finalmente porta alla ribalta la mitologia nordica, vi consiglio davvero di leggere questo romanzo, amici Magnetici. Non solo vi spronerà a cercare un arcobaleno per tornare a casa, ma alimenterà quella sana scintilla di curiosità nei confronti di un mondo che, a differenza di quello greco o egizio, è ancora relativamente di nicchia nel romance e che invece apre infinite possibilità di lettura e coinvolgimento.
Grazie alla CE per averci fornito l'eBook
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