Genere: Narrativa contemporanea
Editore: HarperCollins Italia
Data d'uscita: 3 Febbraio 2023
Pagine: 329
Prezzo: eBook 9,99 - cartaceo 18,05
C’è qualcosa di spietato e sadico in tutto ciò che sollecita i nostri punti deboli, come se ci fosse la determinazione di un destino, la precisa volontà di risvegliare i demoni invisibili che si nascondono in fondo all’anima.
Stefano, ultimo discendente dell’antica famiglia aristocratica degli Orsini Gianotti, dirige con successo e da lungo tempo la Fulgor, la fabbrica di lampadine fondata dal celebrato nonno Umberto negli anni Venti del Novecento. Ha una moglie, Carola, e una figlia sedicenne, Aurora, venuta al mondo come un miracolo, dopo anni di tentativi disperati e infruttuosi.
La telefonata notturna di una sconosciuta, con cui si apre il romanzo, lascia in Stefano un vago senso di paura e sgomento: la donna allude, infatti, a questioni del passato che lui nemmeno ricorda, parlando con tono sibillino di una promessa fatta quando sua figlia era ancora una bambina, quasi esprimendo una velata minaccia. Poche ore dopo, durante un rapporto sessuale, Aurora cade in un sonno comatoso di cui nessun medico riesce a comprendere la ragione. Si apre così un periodo di crisi, in cui i due genitori cercano di rispondere in modo diverso a quest’evento inspiegabile e doloroso, alla ricerca di una soluzione sempre più disperata: Carola si abbandona a una vita di preghiera e riti superstiziosi, mentre Stefano cerca di reagire e inizia a indagare sulla telefonata ricevuta nel cuore della notte, sui misteri della sua famiglia e sull’ipotesi che una maledizione gravi sulle fondamenta della Fulgor... Ma è davvero così?
Una telefonata nel cuore della notte è quella che nessuno di noi vorrebbe mai ricevere, perché in essa ci sono non tanto l’interruzione del sonno quanto l’inquietudine del buio e in quel buio c’è sempre l’inatteso, l’imprevisto, il dolore.
E così accade a Stefano Orsini, con quella voce anonima di donna, che con parole all’apparenza inspiegabili porta nella sua vita fantasmi apparenti del passato e dolori del presente, e che lui capisce subito per quella sua tendenza a valutare le conseguenze di ogni fatto accaduto.
E così accade a Stefano Orsini, con quella voce anonima di donna, che con parole all’apparenza inspiegabili porta nella sua vita fantasmi apparenti del passato e dolori del presente, e che lui capisce subito per quella sua tendenza a valutare le conseguenze di ogni fatto accaduto.
«Era come un segnale che lo stava avvertendo di qualcosa che ancora non capiva, una stonatura a cui doveva prestare la massima attenzione, perché nell’anomalia di quella telefonata notturna sentì riverberare un passato di disgrazie e coincidenze che aveva cercato in tutti i modi di dimenticare.»
Erede di una storica famiglia e di un’impresa di successo, Stefano ha raccolto da suo padre e da suo nonno un’attività non solo radicata nel territorio, ma che con il territorio ha creato legami, dando un ruolo ad ognuno dei protagonisti, in cui gli operai, nell’arco dei decenni, si sono sentiti parte di quella storia che, prima e dopo la guerra, si stava riscrivendo.
E lui, ultimo erede, ha portato quell’azienda nel nuovo millennio, aprendosi al mercato estero, operando contro la concorrenza su vasta scala: e di pari passo è andata la sua vita.
Quel matrimonio con Carola, la figlia Aurora tanto voluta e tanto attesa, hanno seguito il suo attaccamento al territorio e all’azienda, fino alla costruzione di quel piccolo regno domestico dove lui e la sua famiglia ritrovassero la propria definizione. Aurora sarà proprio il filo che si collega al passato della sua famiglia, a quella serie di morti singolari e misteriose di suo nonno prima e poi di suo padre.
Attraverso una lettura a POV alternati, conosciamo le aspirazioni e le insicurezze di Stefano verso quella sua vita così piena di successi e di incertezze nascoste, ma anche quelle di sua moglie Carola, che per quella figlia sviluppa un’ossessione affettiva, in cui quello che non è comprensibile trova una sua strada nella fede compulsiva o nella magia del passato.
«Il dolore unisce, pensò Stefano con lieve sarcasmo, ma il dolo anche allontana.»
Il suo ritornare nella vecchia fabbrica, nei luoghi abbandonati è una ricerca di un appiglio in quel vuoto in cui lo ha gettato la “malattia” di Aurora, è il muoversi in un tempo e in uno spazio dove lui non è stato, ma in cui voci, suoni e persone hanno vissuto creando un legame con il suo presente, in quei disegni del destino apparentemente inspiegabili, ma che l’autore del libro riesce a raccontarci in modo molto accattivante e coinvolgente.
L’inquietudine di Stefano, le ossessioni di Carola, il sonno di Aurora, l’amore di Filippo ci accompagnano in un viaggio che ci presenta un mondo con una visione particolare, e che vive cambiamenti tutti mossi da un misterioso “burattinaio”.
Una storia dove la vita, la morte, il riscatto, la vendetta, il mistero, la verità si intrecciano con il vero dolore, le vere debolezze e che Giorgio Nisini ci racconta con occhio attento e partecipe.
«La verità può essere a un passo, o forse lontana per sempre.»
Grazie alla CE per averci fornito l'eBook.
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