sabato 28 gennaio 2023

Recensione a "Dancing in the wind" di Silvia Carbone

 

Genere: Romance
Editore: Self publishing
Data d'uscita: 7 Gennaio 2023
Pagine: 300
Prezzo: eBook 2,99 - cartaceo 14,56

 
 
 
 

 
Dakota Hunt è una ballerina della scuola di arti performative Juilliard di New York. È una danzatrice promettente ma che lotta di continuo con i suoi disturbi alimentari.
Fino al crollo.
Fino a lui.
Zephyr Hale è all’apparenza un cattivo ragazzo ma nasconde l’anima di un artista.
L’incontro con Dakota è fatto da subito di incomprensioni fino a quando lui vede oltre le apparenze che lei cerca di mantenere.
In un susseguirsi di problemi che il destino ha in serbo per loro, l’amore tra i due ragazzi diventerà importante e speciale. Ma qualcosa andrà storto e a quel punto Dakota e Zephyr dovranno fare i conti con i propri demoni
.
 
 
 
 
 
 
 

 Ero una ballerina.
Dovevo volare.
E per farlo dovevo ricordarmi di contare.
 
Dakota Hunt è una ballerina, per tutta la sua vita si è sacrificata per raggiungere la perfezione, in lotta con se stessa, in lotta contro una madre esigente che vede in lei la realizzazione di tutti i suoi sogni mancati.
La pressione fisica e psicologica a cui viene sottoposta è enorme, al punto che dopo un crollo la ragazza deve allontanarsi dall’accademia di danza che frequentava a New York per un periodo di riposo.
Viene spedita a casa della zia in una sperduta cittadina del Michigan, ed è qui che fa la conoscenza di Zephyr, figlio del primo matrimonio dell’uomo che ora è sposato con sua zia. Zyr è un bellissimo ragazzo con modi da teppista che ovviamente non le dimostra un minimo di empatia, almeno all’apparenza…

Anche se lei non significava niente per me ed era lontana dal tipo di ragazza che mi piaceva, avevo sentito quella strana scossa incresparmi la pelle quando mi ero avvicinato a lei. Era così piccola in confronto a me che avevo avuto la sensazione di inghiottirla con la mia mole, avevo percepito il suo tremore contro di me e per una frazione di secondo ero stato a un passo dal baciarla.
 
Dakota pian piano impara a conoscere i nuovi cugini, a trovare un senso di famiglia che le è sempre mancato, forse anche un aiuto per i problemi alimentari con cui combatte quotidianamente da anni. Impara a conoscere Zyr, a scoprire quello che c’è dietro l’immagine che lui offre al mondo a cogliere la sua vera essenza.

Lui dipingeva. Quel ragazzo duro, sempre con una risposta criptica al limite della cattiveria, aveva un’anima capace di vibrare di sensibilità, colore e bellezza, peccato lo nascondesse al mondo, o meglio lo nascondesse a me.
 
Zyr è l’unico che riesce a vedere Dakota, a sentire la sua sofferenza a capire l’origine delle sue insicurezze ad amare la sua fragilità e a comprendere come, alla lunga tutto questo potrebbe distruggerla.

Ero solo incantato dalla leggiadria dei suoi movimenti. Il suo corpo parlava di sofferenza, e io la sentivo tutta sulla pelle. Ecco cos’era quell’emozione che mi era sfuggita in un primo momento. I suoi occhi chiusi si stringevano per la fatica, ma era l’espressione più vera che avessi mai scorto sul suo volto. E in quel momento mi stava donando un pezzo di se stessa. Solo ballando.
 
Un argomento difficile e tristemente attuale quello che viene toccato in questo libro: i disturbi alimentari.
Il modello che ci viene propinato ogni minuto di ogni giorno è quello della perfezione, nell’aspetto, nei risultati scolastici, in quelli sportivi. O sei il migliore o non sei nessuno: questo è il messaggio che passa e che crea, soprattutto nei più giovani un senso di inadeguatezza.
Dakota e Zyr sono due personaggi spezzati: lei sotto il peso delle aspettative e della sua insicurezza, lui dal senso di inadeguatezza che prova nel non riuscire a risparmiare dolore e sofferenza a chi gli sta intorno. Si riconoscono e si completano in maniera così totale da risultare perfetti uno per l’altra, ma nonostante tutto, nei racconti come nella vita reale a volte l’amore da solo non basta per uscire da certi circoli viziosi, occorre una volontà e un aiuto professionale che bisogna imparare a chiedere, e non è facile. Capire che non siamo noi sbagliati o imperfetti, ma l’idea della perfezione che abbiamo e che ci viene inculcata.

Dopo averci incantato e fatto innamorare dei suoi ragazzacci in moto, Silvia Carbone torna con questo racconto totalmente diverso da quello a cui ci aveva abituati sinora, ho amato tantissimo gli Skulls, ma sono totalmente entusiasta da questo cambio di genere e dal risultato che ha prodotto.
Spero di leggere in futuro anche la storia di Hades (e Cerberus) perché veramente merita un libro tutto suo.

Dakota piroettava nella mia vita come una dannata trottola. Ma era la mia ballerina. E nessun’altro poteva toccarla.
 




Libro acquistato




 

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