Genere: Narrativa/Romance
Editore: Words Edizioni
Data d'uscita: 4 Luglio 2022
Pagine: 318
Prezzo: e-book 2,69 (offerta lancio) dopo 2,99
“C’era una volta, in un paese lontano dove faceva sempre caldo, una creatura minuscola dalle sembianze di bambina che viveva dentro a un fiore. Una notte, il vento venne e scosse quel fiore, dal quale si staccò un petalo. La piccola vi rimase dentro e, cullata dal vento, viaggiò per tutta la notte coperta da una goccia di rugiada e finì per adagiarsi in un prato, in un giardino coperto di brina, che apparteneva a un insetto grande e scuro, con la corazza rigida.” Se questa fosse una favola, si sarebbero conosciuti così Enea Fabbri e la piccola Malai. Nella realtà, zio e nipote si trovano invece a fare i conti con una tragedia che scuote le loro vite dalle fondamenta. Accolta in casa da Enea, alla piccola Malai non manca davvero nulla se non l’affetto e il calore di una vera famiglia. Sì, perché Enea Fabbri non è tipo da provare sentimenti per chicchessia, e di certo non farà eccezione per quella bimba venuta da lontano. Ma se all’improvviso arrivasse nelle loro vite un raggio di sole – magari in carne e ossa – che riuscisse a toccare i loro cuori, spronandoli a costruire insieme nuovi ricordi e a tracciare un nuovo percorso condiviso? Dopo “Lasciami Perdere”, Barbara Morini ci delizia con una nuova favola moderna, narrata col suo stile delicato che ha conquistato migliaia di lettori. Una storia dolce, che racconta le ordinarie avventure di straordinari protagonisti, affidate ai semi candidi dei fiori di tarassaco affinché possano giungere anche a chi non c’è più. Ci sono storie che hanno la capacità di mettere di buonumore. E autrici che padroneggiano questa capacità in maniera esemplare. Barbara Morini fa decisamente parte di questa cerchia ristretta, riuscendo a regalare, con ogni sua storia, la sensazione di trovarsi in una favola moderna fatta di quotidianità, dove chiunque può essere protagonista. Ed è così che l’ossessivo compulsivo professore Enea Fabbri incontra la collaboratrice scolastica Elsa Danese: in un corridoio di scuola elementare, un giovedì, il primo giorno nella nuova scuola della nipote Malai, arrivata da lontano e di cui lui non conosceva l’esistenza. Vite che si intrecciano subito, quelle di Enea, Malai ed Elsa, e che percorrono i grovigli che il destino ha loro riservato cercando di srotolarsi nella migliore maniera possibile. Amore e affetto famigliare, l’importanza di esserci per l’altro, ma anche di scoprire se stessi prima di mettersi in gioco: “Fiori di Tarassaco” è una piccola perla capace di trasmettere molto più che parole, ma interi mondi, che si intersecano e imparano l’arte della coesistenza in un modo tutto loro e sotto una pioggia di pensieri felici.
1. Qualsiasi cosa Enea cercasse, la trovava dove l’aveva meticolosamente riposta. In quel momento della sua vita, però, stava cercando qualcosa che non trovava: il dolore.
2. Quando il pietoso rito dell’identificazione si concluse, il corpo venne riposto nella cella frigo. Enea distolse lo sguardo, firmò i documenti necessari; qualcuno gli consegnò una borsa contenente gli abiti di cui il corpo era stato spogliato e prese accordi per il successivo trasferimento, per il funerale e la tumulazione. Gli restavano da prelevare solo le ultime cose: i bagagli contenenti gli effetti personali di Gianni e, in aggiunta, un singolare affetto personale, di cui Enea aveva deciso di farsi carico. L’ultimo lascito del fratello: la figlia di otto anni.
3. «Non sei… come si dice?» Cercava una parola che non le veniva. «Loquace» le suggerì lui, svoltando per imboccare l’autostrada. «Sì, loquace. Papà diceva che io invece sono logorroica! È giusto?» Ma quanti anni aveva? Otto. Nemmeno i suoi studenti avevano nel loro vocabolario loquace e logorroico e quella si esibiva come un’esponente dell’Accademia della Crusca. «Sì, è giusto.» «Devo chiamarti zio?» E come, altrimenti?, pensò Enea. «È quello che sono» ribadì, piatto come una tavola da stiro. «Non sembrerai vecchio? Potrei chiamarti per nome. Hai un bel nome. Enea mi piace. Posso chiamarti Enea? Senza zio davanti: Enea e basta. In fondo, tu non mi chiami nipote. Mi chiami per nome. Mi chiamerai per nome, vero? Perché a me piace chiamare per nome tutti. Lo sai che…» Enea smise di ascoltare davvero, ma Malai non prese che pochissime pause durante le poco più di tre ore di viaggio.
4. «Sai perché parlo sempre? Perché mi spaventa il rumore dei miei pensieri.» Se fosse caduta una bomba in soggiorno avrebbe causato un minor boato. «Mi tornano in mente le cose di… prima. Quelle che facevo con papà. Solo che fatico a ricordare i particolari della sua faccia e quando penso a lui ha il viso di Enea. Capisci? Lo sai che non ci siamo salutati? Con il papà intendo. Mi piacerebbe poter parlare con lui, qualche volta. Tu credi che potrei parlarci?» Elsa fu costretta a nascondere sotto il tavolo la mano che tremava. «Sì.» Mandò giù un groppo di emozioni tanto potenti da poterla soffocare. «Tu dici che possiamo andare dove lo hanno messo?» Due minuti dopo erano in macchina, dirette verso il cimitero.
5. «E come pensi di risolverla questa cosa?» Lui si spostò appena, per metterla a fuoco, senza toccarla. «Penso che ci sia un solo modo, ovvero baciandoti. Se non vuoi, dimmelo e rispetterò la tua decisione. Sarò triste e infelice per il resto della mia vita, odierò Achille e gli farò perdere tutte le partite e…» «Enea? Ma cos’hai nella testa?» «Idee confuse. Cinquantadue anni di vita, una nipote che sto imparando a gestire e te.» A quel punto le labbra erano troppo vicine. La scelta in bilico tra allontanarsi o lasciarsi andare. Alla fine, furono le labbra a decidere e il resto del corpo le seguì.
Barbara Morini è lo pseudonimo con cui una anonima impiegata della provincia di Treviso ha deciso di pubblicare il suo primo libro. Nata nello stesso anno della mitica Route americana, è cresciuta a pane, libri e musica ascoltata tra radio e musicassette. Animata dal fuoco della passione per la lettura, ha passato l’adolescenza in compagnia dei classici. Negli anni ’90 ha iniziato ad attraversare mondi sconosciuti con la letteratura fantasy e per ragazzi. All’inizio del nuovo millennio si è approcciata al mondo del romance, senza abbandonare gli altri generi. Senza davvero crederci fino in fondo ha scritto e pubblicato la sua prima storia su Wattpad, che ha riscosso un successo incredibile ed è diventato il suo primo libro edito Words Edizioni: Lasciami Perdere, che diventerà presto una graphic novel. A questo è seguito Aggiungi un desiderio, una novella che riprende la storia narrata nel primo romanzo. E ora, giunta al suo terzo libro con Fiori di Tarassaco, giura solennemente che non smetterà più di scrivere.
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